paoletz00
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Concetti Chiave

  • L'ecografia è l'esame radiologico principale per diagnosticare la colecistite, identificando segni come pareti ispessite e calcoli nel dotto cistico.
  • La colecistite è spesso causata da calcoli che ostruiscono il dotto cistico, portando a infiammazione e infezione della parete della colecisti.
  • Pazienti maggiormente a rischio di calcoli includono obesi, diabetici, donne in gravidanza, e individui immunocompromessi.
  • Il trattamento della colecistite prevede riempimento volemico, antibioticoterapia a largo spettro, e monitoraggio dei parametri vitali.
  • Posizionamento di cateteri venosi centrali e drenaggio biliare urgente sono cruciali per il trattamento dei casi più gravi.

Indice

  1. Diagnosi di colecistite
  2. Terapia pratica della colecistite

Diagnosi di colecistite

Come distinguere una colecistite da una colangite? La prima è una infiammazione localizzata alla colecisti e non a tutto l’albero biliare e si diagnostica all’Eo con il segno di Murphy positivo insieme a segni laboratoristici o radiologici caratteristici.
Il primo esame radiologico da effettuare è l’ecografia, i segni caratteristici sono: pareti della colecisti spesse, iperecogene, slaminamento delle pareti della colecisti, versamento pericolecistico, calcoli che talvolta si possono vedere incuneati nel cistico, ascesso periepatico o intraepatico.
In questo caso non sarebbe necessario richiedere una Tc, l’eco è sufficiente. Con la Tc non si vedono i calcoli (sono radiotrasparenti).
Nella maggior parte dei casi è ostruttiva di tipo litiasico: calcoli che dall’interno della colecisti si incuneano nell’infundibolo del dotto cistico determinandone un’ostruzione. Ciò porta a una contrazione irregolare della colecisti che può comportare edema, riduzione del flusso vascolare con sofferenza ischemica e conseguente infiammazione ed infezione della parete.
I pz più affetti da calcoli della colecisti sono: obesi, diabetici, pz che hanno subito chirurgia bariatrica e hanno un ipertono dello sfintere di oddi, donne giovani in gravidanza o puerperio. Questo è un dato all’anamnesi estremamente importante, infatti una donna in gravidanza con colecistite litiasica va immediatamente operata di colecistectomia.
E’importante considerare anche tutte quelle colecistiti alitiasiche, tipiche dei pz defedati e immunocompromessi (trapiantati di midollo osseo o con Aids). Questi pz possono evolvere più rapidamente in shock settico. In questi pz bisogna effettuare colecistectomia o drenaggio dall’esterno.

Terapia pratica della colecistite

• Riempimento volemico con soluzioni cristalloidi: la prima cosa da dare al paziente è il volume.
• Antibioticoterapia a largo spettro: Tazocin (Piperacillina/Tazobactam) + Fluconazolo oppure Meropenem (in pazienti intolleranti). I batteri che determinano la colecistite/colangite sono i batteri intestinali, cioè gram positivi e gram negativi anaerobi. L’importante è che siano a largo spettro e ad escrezione biliare.
• Antipiretici (paracetamolo 1g x 3/die dopo che vi è stata iperpiressia con brivido).
• Posizionamento di Cv con urometro (bisogna monitorare le uscite, perché un paziente settico è un paziente che urina poco e la presenza di una diuresi ridotta è uno degli elementi che si va a sommare nell’inquadramento generale della gravità delle condizioni cliniche del paziente).
• Posizionamento di Cvc (per ottenere una via che permette alti flussi sia per la terapia aggressiva sia per eventuali trasfusioni). Almeno due accessi venosi periferici: se bisogna fare terapia antibiotica e in contemporanea idratare il malato c’è necessità di avere due vie.
• Monitoraggio seriato dei parametri vitali: Fc, frequenza respiratoria, P, saturazione, diuresi, stato sensorio vanno valutati ogni 30 min.
• Ecg e Rx torace.
• Emocolture in corrispondenza dei picchi febbrili (per impostare la corretta terapia antibiotica).
• Drenaggio biliare urgente.

Domande da interrogazione

  1. Come si distingue la colecistite dalla colangite?
  2. La colecistite è un'infiammazione localizzata alla colecisti, diagnosticata con il segno di Murphy positivo e segni laboratoristici o radiologici, mentre la colangite coinvolge tutto l'albero biliare.

  3. Qual è il primo esame radiologico da effettuare per diagnosticare la colecistite?
  4. L'ecografia è il primo esame radiologico da effettuare, poiché può mostrare segni caratteristici come pareti della colecisti spesse e iperecogene, e calcoli incuneati nel dotto cistico.

  5. Quali pazienti sono più a rischio di sviluppare calcoli della colecisti?
  6. I pazienti più a rischio includono obesi, diabetici, persone che hanno subito chirurgia bariatrica, donne giovani in gravidanza o puerperio, e pazienti defedati o immunocompromessi.

  7. Quali sono le terapie pratiche per la colecistite?
  8. Le terapie includono riempimento volemico con soluzioni cristalloidi, antibioticoterapia a largo spettro, antipiretici, monitoraggio dei parametri vitali, e drenaggio biliare urgente.

Domande e risposte

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