Concetti Chiave
- I nevi melanocitari si dividono in tre gruppi: ad alto rischio, a basso o nullo rischio, e lesioni non melanocitarie che possono somigliare a melanomi.
- Nevi ad alto rischio includono nevi clinicamente atipici, displastici, congeniti di grandi dimensioni, e un numero elevato di nevi.
- La sopravvivenza del melanoma dipende dallo stadio: lo stadio 1 ha una sopravvivenza a 10 anni del 90%, mentre lo stadio 4 solo del 20%.
- La diagnosi precoce e il monitoraggio continuo, incluso l'autocontrollo con fotografie, sono cruciali per individuare cambiamenti nei nevi.
- La dermatoscopia a epiluminescenza e la videodermatoscopia sono tecniche diagnostiche avanzate che aiutano a distinguere tra lesioni melanocitarie e non melanocitarie.
Indice
Gruppi di lesioni da considerare
Nella diagnosi differenziazione di un melanoma ci sono 3 gruppi di lesioni da considerare:
▪ Nevi melanocitari ad altro rischio.
▪ Nevi melanocitari a basso o nullo rischio.
▪ Lesioni pigmentate che non sono di origine melanocitaria ma che possono assomigliare ad un melanoma, come lesioni epiteliali, vascolari o iperpigmentazioni localizzate.
Nevi ad alto rischio
I nevi ad alto rischio di sviluppare un melanoma e da tenere sotto controllo sono:
1. Nevi clinicamente atipici (definiti anche discromici o polimorfi) che sono di grandi dimensioni, irregolari, disomogenei.
2. Nevi displastici, definiti come il riscontro di nevi istologicamente displastici (con displasia severa, ai limiti nella diagnosi di melanoma) che possono essere sporadici o familiari.
3. Nevi congeniti (soprattutto quelli sopra i 20 cm) sono gli unici nei che possono avere una trasformazione in melanoma anche nel bambino. Se è
possibile deve essere asportato perché un melanoma che insorge in un nevo gigante può essere di origine profonda, quindi di tipo dermico. Una modifica, difficile da riconoscere da parte del paziente, è apprezzabile palpando la lesione o visibile come un’escrescenza.
4. Numero di nevi sopra 50 o 100.
Importanza della diagnosi precoce
La sopravvivenza del soggetto varia in relazione allo stadio del melanoma: lo stadio 1 ha una sopravvivenza a 10 anni del 90% mentre uno stadio 4 del 20%. È fondamentale quindi una diagnosi precoce perché questa determina la prognosi del paziente. Il follow-up dei pazienti varia in base allo stadio del melanoma. Chi ha avuto il melanoma deve essere controllato per tutta la vita con un follow up più stretto i primi anni. È importante l’autocontrollo andando a documentare e monitorare nel tempo i nevi con fotografie.
È molto importante farsi delle foto per potere notare la crescita o la comparsa di un nevo. Nella foto in basso si nota inizialmente una lesione con elementi di disomogeneità che nel tempo è diventata molto più marcata (immagine sulla destra), quindi deve essere fatta vedere.
Tecniche diagnostiche avanzate
La dermatoscopia a epiluminescenza è una tecnica non invasiva e rapida, di importante utilità diagnostica soprattutto nelle lesioni più piccole. La videodermatoscopia è uno strumento molto costoso e a Verona è disponibile solo in un laboratorio; consente di vedere i nevi ingranditi, di registrare i nevi e le loro modifiche, anche piccole. Prima dell’utilizzo è necessaria un’accurata formazione del personale sanitario perché non è uno strumento intuitivo e immediato. Questa tecnica e la dermatoscopia manuale permettono di evitare
l’asportazione di lesioni non maligne che possono simulare melanomi, come angiomi, cheratosi seborroiche. Questi strumenti ci permettono di valutare le caratteristiche strutturali della lesione pigmentata cutanea per definire se si tratta di una lesione melanocitaria o non melanocitaria.
Domande da interrogazione
- Quali sono i gruppi di lesioni da considerare nella diagnosi differenziale di un melanoma?
- Quali nevi sono considerati ad alto rischio di sviluppare un melanoma?
- Quanto è importante la diagnosi precoce nel trattamento del melanoma?
- Quali tecniche sono utilizzate per evitare l'asportazione di lesioni non maligne?
Nella diagnosi differenziale di un melanoma, ci sono tre gruppi di lesioni da considerare: nevi melanocitari ad alto rischio, nevi melanocitari a basso o nullo rischio, e lesioni pigmentate non melanocitarie che possono assomigliare a un melanoma.
I nevi ad alto rischio includono nevi clinicamente atipici, nevi displastici, nevi congeniti (soprattutto quelli sopra i 20 cm), e un numero di nevi superiore a 50 o 100.
La diagnosi precoce è fondamentale perché determina la prognosi del paziente. La sopravvivenza varia in base allo stadio del melanoma, con lo stadio 1 che ha una sopravvivenza a 10 anni del 90% e lo stadio 4 del 20%.
La dermatoscopia a epiluminescenza e la videodermatoscopia sono tecniche utilizzate per evitare l'asportazione di lesioni non maligne, permettendo di valutare le caratteristiche strutturali della lesione pigmentata cutanea.