Concetti Chiave
- La diagnosi della depressione si basa su un approccio clinico multidimensionale, supportato da scale di valutazione e questionari.
- Gli episodi depressivi possono essere classificati in base alla gravità, con o senza manifestazioni psicotiche come deliri e allucinazioni.
- Il mancato riconoscimento della depressione è comune, spesso dovuto a fattori legati a pazienti e medici, come lo stigma e la scarsa empatia.
- È cruciale per i medici cogliere i segnali verbali e non verbali per identificare la depressione durante le visite.
- Due semplici domande possono fungere da strumenti di screening efficaci per rilevare il tono affettivo del paziente.
Diagnosi e clinica depressiva
La diagnosi è clinica, e si deve basare su un approccio multidimensionale. Esistono poi scale di valutazione e questionari che possono aiutare ad indirizzare il clinico verso la diagnosi corretta:(riportate solo per completezza, il prof le nomina soltanto).
Questi possono essere utili, ad esempio, in ambito giuridico: nei tribunali spesso vengono richieste valutazioni psichiatriche delle parti coinvolte.
L’episodio depressivo può essere classificato anche in base alla gravità, che può essere: Grave senza manifestazioni psicotiche: sono presenti numerosi sintomi che interferiscono marcatamente con il funzionamento della persona
Grave con manifestazioni psicotiche: con sintomi psicotici di accompagnamento, quali delirio (convinzioni personali oggettivamente false con scollamento dalla realtà, sono disturbi di contenuto del pensiero) o allucinazioni (disturbo della percezione, altresì detta percezione senza oggetto, ossia senza stimolo.
Congrue con il tono dell’umore: deliri e allucinazioni il cui contenuto è coerente con i temi depressivi tipici;
Incongrue: non coerenti (per esempio di tipo persecutorio, di inadeguatezza).
Nonostante questi strumenti di identificazione, vi è comunque un problema di mancato riconoscimento della patologia, soprattutto nell’ambito della medicina generale (basti pensare che un paziente su due non viene riconosciuto). Questo può dipendere da diversi fattori di pertinenza del:
Paziente: descrive i sintomi somatici ma non parla del tono dell’umore; c’è un problema di stigma con tutto ciò che riguarda la sfera psicologica; presenta manifestazioni atipiche; ha una bassa consapevolezza della patologia; ci sono problemi fisici concomitanti; il medico di famiglia non viene ritenuta la figura adatta per parlare di tematiche di interesse psichico
Medico: troppe domande chiuse che seguono un iter prestabilito e prescindono dalle risposte del paziente; scarsa empatia; segni di insofferenza (es. guardare spesso l’orologio o il telefono) e fretta, data dall’alto numero di visite e dallo scarso tempo. Molto importante per il medico è, quindi, cogliere i verbal-clues (ossia frasi apparentemente decontestualizzate, che però aprono un racconto da parte del paziente) e i non verbal-clues.
È consigliato quindi indagare sempre il tono affettivo del paziente mediante due domande:
“Ti sei mai sentito giù di morale, depresso, senza speranze?” (ambito dell’umore)
“Ti sei mai sentito con poco interesse o piacere nel fare le cose?” (ambito dell’interesse)
La risposta affermativa ad una delle due domande richiede un approfondimento (2° step). Sebbene sembrino banali, queste semplici domande rappresentano un importante strumento di screening: il 20-40% delle persone che risponde affermativamente, infatti, presenta effettivamente un disturbo depressivo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio utilizzato per la diagnosi della depressione?
- Quali sono le manifestazioni psicotiche che possono accompagnare un episodio depressivo grave?
- Quali sono i possibili fattori che contribuiscono al mancato riconoscimento della depressione da parte dei medici di famiglia?
- Quali sono le due domande consigliate per indagare sul tono affettivo del paziente?
La diagnosi della depressione si basa su un approccio clinico multidimensionale.
Le manifestazioni psicotiche che possono accompagnare un episodio depressivo grave includono deliri e allucinazioni.
I possibili fattori che contribuiscono al mancato riconoscimento della depressione da parte dei medici di famiglia includono domande chiuse, scarsa empatia e mancanza di tempo.
Le due domande consigliate per indagare sul tono affettivo del paziente sono: "Ti sei mai sentito giù di morale, depresso, senza speranze?" e "Ti sei mai sentito con poco interesse o piacere nel fare le cose?"