Concetti Chiave
- La classificazione di Parigi è utilizzata per identificare lesioni superficiali come polipi e ulcere, valutando la loro infiltrazione tramite eco-endoscopia.
- L'esame istopatologico è fondamentale per confermare la presenza di displasia e valutare il grado di infiltrazione della sottomucosa e della parete.
- L'identificazione della mutazione della proteina p53 nel nucleo indica un alto rischio di trasformazione infiltrante, richiedendo un'attenta valutazione dei margini di resezione.
- La resecabilità delle lesioni dipende dalla presenza di displasia ai margini; margini liberi suggeriscono un intervento endoscopico sufficiente.
- Il controllo in follow-up è essenziale quando i margini di resezione mostrano fenomeni regressivi o non sono ben valutabili, per monitorare eventuali cambiamenti patologici.
Indice
Classificazione delle lesioni esofagee
Per avere delle oggettività sulla tipologia della lesione in base all’aspetto macroscopico, devono essere utilizzate delle classificazioni, come la classificazione di Parigi2:
- Tipo 0: carcinoma superficiale. Sono delle lesioni iniziali visibili, come polipo ed ulcera e con tutte le situazioni intermedie: polipo peduncolato, polipo sessile, placca rilevata, placca depressa, lesione leggermente depressa, ulcera.
Per ognuna delle fasi intermedie si hanno delle diverse terapie. Prendendo in esame la lesione che si vede in superficie, non si sa quanto sia profonda: ci si deve chiedere il livello di infiltrazione della parete esofagea. Viene valutata tramite eco-endoscopia (per identificare gli strati della parete) e successivamente si cerca di trattare la lesione tramite circoscrizione o infiltrazione (viene sollevata iniettando fisiologica al di sotto) e asportazione.
Valutazione istopatologica delle lesioni
Fattori valutati all’esame istopatologico:
- valutazione del preparato: è necessario confermare o meno la presenza di displasia e se l’esame risulta positivo valutarne il grado (soprattutto l’infiltrazione della sottomucosa e della parete)
- considerare la sede dove si localizza la displasia: polipo, ulcera, regione circoscrivibile.
- valutare i margini di resezione, se sono liberi o meno da displasia
Importanza dei margini di resezione
Riferendosi alla figura: quando si vede la p53 nel
nucleo viene considerata mutata. Infatti, normalmente p53 viene velocemente clivata. Quando ho mutazione di un oncosoppressore si ha già un HGD. Rischio alto che diventi infiltrante. In questo caso si può vedere come la mucosa sia displastica ma la sottomucosa sia
libera da infiltrazione. Per valutare la resecabilità di una lesione, se questa sia completa o incompleta, è necessario analizzare i margini di resezione. Se i margini
sono liberi da displasia è molto probabile che l’intervento eseguito in endoscopia sia stato sufficiente, qualora la mucosa presentasse fenomeni displastici anche ai margini si renderebbero necessari interventi di resezione più invasivi. In questa immagine si possono identificare una mucosa morfologicamente integra, che presenta in corrispondenza dei margini di resezione dei fenomeni regressivi da elettrocuzione (per via della modalità di resezione). I nuclei ai margini sono allungati, e questo aspetto rende difficile dire con certezza se la mucosa ai margini fosse normale o patologica. Ci si limita a dire che la mucosa ai margini fosse non ben valutabile e che il paziente debba essere controllato in follow-up.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della classificazione di Parigi nella valutazione delle lesioni superficiali?
- Quali fattori vengono considerati nell'esame istopatologico delle lesioni?
- Cosa indica la presenza di p53 mutata nel nucleo delle cellule?
La classificazione di Parigi è fondamentale per identificare e trattare le lesioni superficiali, come polipi e ulcere, valutando il livello di infiltrazione della parete esofagea tramite eco-endoscopia.
Nell'esame istopatologico si valutano la presenza e il grado di displasia, la sede della displasia, e i margini di resezione per determinare se sono liberi da displasia.
La presenza di p53 mutata nel nucleo indica una mutazione dell'oncosoppressore, suggerendo un alto rischio di infiltrazione e la necessità di valutare la resecabilità della lesione.