paoletz00
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Concetti Chiave

  • La citologia urinaria su 3 campioni è usata principalmente per individuare cellule esfoliate con caratteristiche atipiche indicative di malignità, soprattutto in presenza di sintomi persistenti o fattori di rischio.
  • L'esame di citologia urinaria presenta una bassa sensibilità ma altissima specificità, risultando utile per identificare neoplasie aggressive o carcinomi in situ.
  • L'ecografia dell'apparato urinario è molto accurata per diagnosticare neoplasie vescicali vegetanti, ma ha limitazioni per carcinomi in situ che non occupano spazio nel lume vescicale.
  • Per un'ecografia efficace, è fondamentale che la vescica sia ben riempita per consentire una chiara visualizzazione delle pareti e delle eventuali vegetazioni.
  • Falsi positivi nell'ecografia possono derivare da condizioni come coaguli ematici, calcolosi intravescicale o edema da catetere, mentre i falsi negativi sono spesso dovuti a piccole neoplasie o carcinoma in situ.

Indice

  1. Citologia urinaria su 3 campioni
  2. Ecografia dell’apparato urinario (Eco reno-vescicale)
  3. Gestione dei falsi positivi e negativi

Citologia urinaria su 3 campioni

si può eseguire come accertamento aggiuntivo in pazienti con fattori di rischio riconosciuti e sintomatologia (come microematuria) oppure se i sintomi persistono dopo risoluzione di un evento che si riteneva essere infettivo per l’esito di una urocoltura precedente.
Si raccoglie il sedimento urinario di 3 campioni raccolti al mattino in 3 giorni differenti, che vengono centrifugati per separare la componente cellulare, la quale viene posta su un vetrino e colorata con colorazione di Papanicolau. Si valuta poi al microscopio e si cercano di evidenziare eventuali cellule esfoliate con caratteri atipici, indici di malignità.
È un esame che gode di:
    - Bassa sensibilità (35-60%): quindi è possibile la presenza di una neoplasia della vescica anche con citologia urinaria negativa.
    - Altissima specificità (93-100%).
    - Discreta quota di Fn (falsi negativi) in caso, ad esempio, di neoplasie di basso grado.
    - Bassissima quota di Fp (falsi positivi). Gli unici Fo che si possono riscontrare sono i pazienti con una calcolosi, che può produrre per motivi meccanici di traumatismo un’alterazione della morfologia cellulare che può confondere.
Tanto più è aggressiva la neoplasia, tanto più è facile che la citologia risulti positiva. È più probabile, quindi, avere una citologia positiva in presenza di una neoplasia di alto grado o in presenza di un carcinoma in situ. Pertanto, il ruolo della citologia è essenziale soprattutto nell’identificazione dei casi più pericolosi.

Ecografia dell’apparato urinario (Eco reno-vescicale)

Ha una scarsa capacità diagnostica per i carcinomi in situ (dato che non occupano spazio all’interno del lume vescicale). Viceversa, consente di fare diagnosi delle neoplasie vescicali vegetanti con un’accuratezza molto elevata.
Permette, inoltre, di distinguere varie condizioni cliniche differenti che si presentano tutte come neoformazioni sulla parete vescicale, come ad esempio: coaguli ematici, calcolosi intravescicale o edema da catetere. Quest’ultima è una condizione che deriva dal traumatismo che il catetere vescicale può provocare con la propria punta a livello della parete anteriore della vescica, con sviluppo di edema della sottomucosa e formazione di una vegetazione differente rispetto a quella tipica di una neoplasia.
Per l’esecuzione dell’ecografia è necessario che la vescica sia ben riempita in modo che le pareti siano distese e si possano osservare meglio eventuali vegetazioni; solo così si ottiene un’ottima accuratezza. L’esame può essere non conclusivo se la vescica non è ben repleta, oppure qualora si individuino delle alterazioni della parete vescicale che non siano associate ad una neoplasia.

Gestione dei falsi positivi e negativi

In questo esame:
    - I Fp sono poco frequenti e possono essere legati, come anticipato, a presenza di coaguli ematici (importante ricordare che sono mobili al cambiamento di decubito del paziente e più ipoecogeni), calcoli intravescicali (più iperecogeni e con cono d’ombra posteriore, che si forma per la totale riflessione degli ultrasuoni emessi dall’ecografo) o edema da catetere.
    - I Fn sono rappresentati soprattutto dalle piccole neoplasie, che non si vedono all’ecografia (in questo caso si incorre in un ritardo diagnostico, anche se essendo piccole non sono immediatamente pericolose) e, come detto, dal carcinoma in situ.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della citologia urinaria su 3 campioni?
  2. La citologia urinaria su 3 campioni è utilizzata come accertamento aggiuntivo per identificare cellule atipiche indicative di malignità, specialmente in pazienti con fattori di rischio o sintomi persistenti.

  3. Quali sono le caratteristiche diagnostiche della citologia urinaria?
  4. La citologia urinaria ha una bassa sensibilità (35-60%) ma un'altissima specificità (93-100%), con una discreta quota di falsi negativi e una bassissima quota di falsi positivi.

  5. Come si esegue l'ecografia dell'apparato urinario e quali sono le sue limitazioni?
  6. L'ecografia richiede una vescica ben riempita per osservare meglio le vegetazioni; ha una scarsa capacità diagnostica per i carcinomi in situ ma è molto accurata per le neoplasie vescicali vegetanti.

  7. Quali sono le cause comuni di falsi positivi nell'ecografia dell'apparato urinario?
  8. I falsi positivi possono derivare da coaguli ematici, calcoli intravescicali o edema da catetere, che possono essere confusi con neoformazioni.

  9. Quali sono le principali cause di falsi negativi nell'ecografia dell'apparato urinario?
  10. I falsi negativi sono principalmente dovuti a piccole neoplasie non visibili all'ecografia e al carcinoma in situ, che non occupano spazio nel lume vescicale.

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