Concetti Chiave
- Il cedimento articolare del ginocchio, noto come pseudocedimento, è percepito come una sensazione di instabilità in risposta al dolore durante movimenti specifici.
- Segni clinici del cedimento includono lo strabismo rotuleo, lo scorrimento rotuleo, l'angolo Q alterato, e segni visivi come il "test dell'apprensione".
- La sindrome rotulea comporta un dolore diffuso e difficilmente localizzabile, spesso associato a un deficit del quadricipite e tensione nei flessori.
- Esami strumentali come Rx, Tc lionese e Rm sono utili per identificare l'instabilità femoro-rotulea e pianificare eventuali trattamenti.
- La Tc lionese aiuta a determinare l'entità della dislocazione della rotula, fondamentale per interventi chirurgici correttivi.
Indice
Sensazione di cedimento articolare
Il cedimento articolare è in realtà uno pseudocedimento: il paziente ha la sensazione che il ginocchio ceda e che sia poco sciolto nel movimento, ma ciò accade in risposta al dolore, per esempio alzandosi dalla sedia, scendendo le scale, scendendo da un pendio. Tra i segni clinici troviamo:
- Strabismo rotuleo;
- Scorrimento rotuleo: ponendo pollice e indice a cavallo della rotula, chiedendo al paziente di flettere ed estendere il ginocchio, si ha la sensazione che la rotula scatti verso l’esterno in prossimità dell’estensione;
- Angolo Q: è un angolo clinico sotteso tra l’asse del quadricipite e l’asse del tendine rotuleo. Nel soggetto con instabilità esterna di rotula si trova spesso un attacco del tendine rotuleo più laterale, che tira la rotula verso l’esterno;
- Segno degli occhi delle cavallette: in flessione le rotule tendono a scappare verso l’esterno, ricordando la posizione degli occhi delle cavallette che è laterale rispetto alla loro testa;
- Segno delle gobbe di cammello: nel dolore di rotula a volte c’è anche l’ipertrofia del corpo di hoffa, il grasso situato anteriormente sotto al tendine rotuleo. Per cui si osservano due “gobbe”, una rappresentata dalla rotula, l’altra da questa ipertrofia del corpo;
- Test dell’apprensione: quando l’operatore cerca di dislocare la rotula verso l’esterno, il paziente riconosce la sensazione e blocca la mano dell’operatore.
Identificazione del dolore rotuleo
Nella sindrome rotulea il dolore viene male identificato dal paziente, fa fatica a riconoscere la sede: utilizza il “segno della mano” indicando il ginocchio con l’intera mano (e non con un dito) non riuscendo a collocare precisamente questo dolore diffuso. A volte lamenta dolore anche posteriormente nel cavo popliteo: nel dolore di rotula c’è spesso un deficit del quadricipite e una prevalenza dei flessori, che sono più in tensione posteriormente causando questo dolore nel cavo popliteo.
Esami strumentali per l'instabilità
La clinica è di per sé abbastanza esaustiva nell’identificazione dell’instabilità femoro-rotulea. Tuttavia, ci possono aiutare degli esami strumentali: Rx, Tc lionese e Rm.
Nella radiografia in proiezione laterale si può valutare l’altezza della rotula: la lunghezza della rotula in laterale dovrebbe coincidere con la lunghezza del tendine rotuleo. La misura della lunghezza della rotula dovrebbe essere quindi uguale a quella che dall’apice inferiore della rotula arriva alla tuberosità tibiale.
Nelle proiezioni assiali della rotula si può osservare se questa è tiltata o sublussata. La rotula si definisce ”tiltata” quando rimane in posizione ma è inclinata; “sublussata” quando è in posizione corretta ma traslata (quindi sublussata) verso l’esterno.
La Tc lionese è un esame non diagnostico, ma che si usa solo per l’eventuale trattamento chirurgico: ci permette di sapere di quanti gradi e di quanti mm la rotula è fuori posto rispetto al femore, e quindi di quanto e come correggere il difetto.
In caso di presenza di dolore rotuleo con negatività agli esami strumentali, è bene fare una Rm perché potrebbe trattarsi di una pura lesione della cartilagine rotulea, la quale crea lo stesso tipo di disagio.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali segni clinici del cedimento articolare del ginocchio?
- Come viene descritto il dolore nella sindrome rotulea e quali sono le sue caratteristiche?
- Quali esami strumentali sono utili per l'identificazione dell'instabilità femoro-rotulea?
- In che modo la Tc lionese contribuisce al trattamento dell'instabilità femoro-rotulea?
I segni clinici principali includono lo strabismo rotuleo, lo scorrimento rotuleo, l'angolo Q alterato, il segno degli occhi delle cavallette, il segno delle gobbe di cammello e il test dell'apprensione.
Il dolore nella sindrome rotulea è diffuso e male identificato dal paziente, che lo indica con l'intera mano anziché con un dito. Può manifestarsi anche posteriormente nel cavo popliteo a causa di un deficit del quadricipite e una prevalenza dei flessori.
Gli esami strumentali utili includono la radiografia (Rx), la Tc lionese e la risonanza magnetica (Rm), ognuno con specifiche finalità di valutazione dell'instabilità femoro-rotulea.
La Tc lionese non è diagnostica, ma fornisce informazioni precise su quanti gradi e millimetri la rotula è fuori posto rispetto al femore, essenziali per pianificare un eventuale intervento chirurgico correttivo.