Concetti Chiave
- Il paziente, un uomo di 82 anni obeso, presenta difficoltà nelle attività quotidiane e problemi respiratori anche per sforzi lievi.
- L'anamnesi rivela una storia di fumo, attività fisica scarsa, stitichezza, problemi minzionali e diverse patologie croniche come cardiopatia ischemica, ipertensione e diabete di tipo II.
- Dal punto di vista metabolico, il paziente mostra uno scompenso glicometabolico e una dislipidemia mista, con elevati trigliceridi e riduzione delle HDL.
- L'esame obiettivo evidenzia epatomegalia, edemi agli arti inferiori, gonartrosi e una pressione arteriosa elevata, con una SpO2 discreta.
- La valutazione antropometrica mostra un BMI di 37.2 kg/m2 e una circonferenza vita di 108 cm, indicando un elevato rischio di mortalità associato all'obesità.
Anamnesi
Paziente di 82 anni, obeso, riferisce difficoltà nell’esecuzione delle attività quotidiane, come alzarsi dalla sedia, legarsi le scarpe e vestirsi. Inoltre, lamenta difficoltà respiratoria per sforzi lievi.In anamnesi:
• fumatore fino a 10 anni prima;
• attività fisica scarsa con riduzione ulteriore negli ultimi anni;
• stitichezza;
• problemi minzionali: nicturia (si alza 3-4 volte a notte) e riduzione del mitto da Ibp già diagnosticata;
• eccesso ponderale da sempre;
• cardiopatia ischemica;
• ipertensione: in terapia attualmente con Ace-inibitore e diuretico, con i quali la pressione non è controllata in maniera ottimale;
• diabete mellito di tipo II: in terapia con Gliptina e Metformina;
• russio notturno.
• iperglicemia a digiuno;
• emoglobina glicata elevata.
Da questi esami, oltre alla presenza di uno scompenso glicometabolico, è possibile osservare un’importante dislipidemia mista, fortemente aterogena, tipica dei pazienti obesi. Questa dislipidemia ha un andamento variabile, il valore dei trigliceridi in particolare in alcuni casi è particolarmente elevato, in altri lo è meno, a seconda anche dello stile di vita del paziente. Inoltre, è da notare la marcata riduzione delle Hdl, che è quasi sempre inversamente proporzionale alla trigliceridemia.
Esame obiettivo
All’esame obiettivo:• epatomegalia con fegato con consistenza soffice: correlata verosimilmente ad una steatosi epatica;
• edemi declivi agli arti inferiori;
• importante gonartrosi;
• Pa 170/95;
• SpO2 discreta.
Valutazione antropometrica
Viene successivamente fatta una valutazione antropometrica:• peso attuale 105 kg;
• altezza 1,68 m;
• Bmi: 37.2 kg/m2;
• circonferenza della vita 108 cm;
• circonferenza del collo 44 cm.
È interessante notare che, se si esaminano persone di una decade di età più anziana, la prevalenza non diminuisce molto. Tra gli over 80, la prevalenza scende al 40%, con quindi una leggera riduzione del numero di pazienti obesi. È importante ricordarsi che il Bmi non è un buon indicatore dello stato nutrizionale del paziente anziano perché, uno degli effetti dell’invecchiamento è l’aumento della massa grassa e la riduzione della massa muscolare (il professore non approfondisce ulteriormente questo aspetto.
lo si utilizza come surrogato teorico di massa grassa, è definito da soglie diverse a seconda della provenienza e di altre caratteristiche individuali. L'Oms raccomanda di interpretare i valori di Bmi tenendo conto dell’etnia del paziente. La relazione, invece, diventa lineare e non a J se si considera la circonferenza vita, per cui all’aumentare di quest’ultima
aumenta la mortalità. Questo è un altro punto a favore della superiorità della Cv rispetto al Bmi come indice prognostico. In uno studio condotto su 500.000 persone in Italia, utilizzando la comorbidità come marcatore di invecchiamento, la popolazione è stata suddivisa in gruppi di normopeso, sovrappeso e obesi.
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali problemi di salute del paziente descritto nell'anamnesi?
- Quali sono i risultati principali dell'esame obiettivo?
- Quali sono i dati antropometrici del paziente e cosa indicano?
- Perché il Bmi non è considerato un buon indicatore dello stato nutrizionale negli anziani?
Il paziente di 82 anni presenta difficoltà nelle attività quotidiane, difficoltà respiratoria, stitichezza, problemi minzionali, eccesso ponderale, cardiopatia ischemica, ipertensione non controllata, diabete mellito di tipo II, russio notturno, iperglicemia a digiuno, emoglobina glicata elevata e dislipidemia mista.
L'esame obiettivo ha rilevato epatomegalia con fegato soffice, edemi declivi agli arti inferiori, gonartrosi, pressione arteriosa di 170/95 e SpO2 discreta.
Il paziente pesa 105 kg, è alto 1,68 m, ha un Bmi di 37.2 kg/m2, una circonferenza vita di 108 cm e una circonferenza collo di 44 cm. Questi dati indicano obesità e un rischio aumentato di mortalità associato alla circonferenza vita.
Il Bmi non è un buon indicatore per gli anziani perché l'invecchiamento comporta un aumento della massa grassa e una riduzione della massa muscolare. Inoltre, il Bmi non tiene conto dell'etnia e altre caratteristiche individuali, mentre la circonferenza vita è un indicatore prognostico più affidabile.