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Concetti Chiave

  • Un paziente giovane con febbre, tosse produttiva e dispnea mostra una storia di broncopolmoniti ricorrenti, sospettando una diagnosi più complessa di polmonite a lenta risoluzione.
  • La diagnosi accurata richiede esami invasivi come endoscopia respiratoria e broncoscopia, per raccogliere campioni biologici e ottenere una prima analisi istologica.
  • La storia di tossicodipendenza del paziente e i sintomi ricorrenti suggeriscono una possibile endocardite batterica, soprattutto nel contesto di immunocompromissione.
  • L'ecocardiografia rivela vegetazioni valvolari, confermando il sospetto di endocardite, trattata con antibiotici ad ampio spettro e mirati contro Staphylococcus aureus.
  • Il miglioramento clinico rapido del paziente porta alla decisione di programmare una sostituzione valvolare a causa del danno severo alle valvole cardiache.

Indice

  1. Presentazione clinica e storia medica
  2. Procedure diagnostiche avanzate
  3. Anamnesi e sospetto clinico
  4. Terapia e miglioramento del paziente

Presentazione clinica e storia medica

Maschio di 25 anni, si presenta in ps per la terza volta con febbre, tosse produttiva e dispnea. Riferisce una storia di broncopolmoniti ricorrenti negli 6 ultimi e la diagnosi era stata di broncopolmonite a lenta risoluzione (all’ultima indagine radiografica si vedeva un quadro similare a quello dei precedenti accessi un PS ma con clinica spenta).

Alla nuova radiografia rimane il sospetto di broncopolmonite, ma in realtà è raro trovare tanti focolai diffusi in un paziente giovane (più probabile un unico focolaio magari più aggressivo) e avrebbe dovuto porre un diverso sospetto diagnostico:

    Procedure diagnostiche avanzate

    • Esami più invasivi con la raccolta di campioni biologici tessutali: l’endoscopia respiratoria. Di solito segue la Tc che è anche utile agli endoscopisti per avere una visione più specifica di dove eseguire un broncolavaggio o una biopsia transbronchiale. Lo scopo della broncoscopia è quindi il prelievo di campioni biologici più che la visione dell’aspetto macroscopico delle vie respiratorie. Assicura la prima analisi istologica che può essere fondamentale e spesso dirimente per definire le caratteristiche del quadro di polmonite a lenta risoluzione.

    • Se il prelievo bioptico non è diagnostico si può procedere con indagini ancora più invasive con la toracopneumoscopia e una biopsia mirata del polmone. Fortunatamente è raro arrivare a questo step diagnostico.

Anamnesi e sospetto clinico

All’anamnesi si riscontra una storia di tossicodipendenza che aveva indotto a pensare ad uno stato di immunocompromissione (anche se era negativo per Hiv), e perciò il paziente era sempre stato trattato con cicli antibiotici di qualche settimana che davano un miglioramento temporaneo.

All’esame obiettivo del torace si riscontrano rantoli diffusi a piccole bolle con rumori di broncospasmo associati e, dato che non era stato segnalato in precedenza, soffio olosistolico di 2-3/6 udibile su tutti i focolai. Il chiaro sospetto clinico è un’endocardite batterica, che praticamente va sospettata in tutti i pazienti giovani, con storia di tossicodipendenza endovenosa con febbre ricorrente anche in assenza di soffio cardiaco. Tipicamente in questi casi interessa il cuore destro, e più difficilmente dà soffi apprezzabili perché a più bassa pressione rispetto al cuore sinistro.

Si esegue quindi un controllo ecocardiografico che mostra evidenti vegetazioni valvolari sia sulla mitrale che sulla tricuspide.

Terapia e miglioramento del paziente

Il paziente comincia una terapia antibiotica ad ampio spettro per l’endocardite e, presumendo che l’infezione sia causata da un Gram + (tipico dei pazienti con storia di abuso di droghe per via ev), si associano le penicilline a Vancomicina. Il risultato dell’emocoltura conferma l’infezione da Staphylococcus aureus, come suggerisce l’epidemiologia. Il paziente migliora in modo evidente diventando apiretico nell’arco di pochi giorni e in una settimana migliora anche la sintomatologia respiratoria. Dato il severo danno valvolare viene messo in lista d’attesa per sostituzione valvolare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la diagnosi iniziale del paziente e quali sono i sintomi presentati?
  2. Il paziente, un maschio di 25 anni, si presenta con febbre, tosse produttiva e dispnea. La diagnosi iniziale era di broncopolmonite a lenta risoluzione, con una storia di broncopolmoniti ricorrenti.

  3. Quali esami diagnostici sono stati suggeriti per chiarire la diagnosi?
  4. Sono stati suggeriti esami più invasivi come l'endoscopia respiratoria per raccogliere campioni biologici tessutali, seguita da una TC per guidare il broncolavaggio o la biopsia transbronchiale. Se necessario, si può procedere con la toracopneumoscopia e una biopsia mirata del polmone.

  5. Qual è il sospetto clinico emerso dall'anamnesi e dall'esame obiettivo?
  6. Dall'anamnesi emerge una storia di tossicodipendenza, inducendo il sospetto di immunocompromissione. L'esame obiettivo del torace ha rivelato rantoli diffusi e un soffio olosistolico, portando al sospetto di un'endocardite batterica.

  7. Qual è stato il trattamento e l'esito per il paziente?
  8. Il paziente ha iniziato una terapia antibiotica ad ampio spettro per l'endocardite, con penicilline e Vancomicina. L'emocoltura ha confermato un'infezione da Staphylococcus aureus. Il paziente è migliorato rapidamente, diventando apiretico e migliorando la sintomatologia respiratoria, ma è stato messo in lista d'attesa per la sostituzione valvolare a causa del danno valvolare severo.

Domande e risposte

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