paoletz00
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Concetti Chiave

  • L'incidenza del carcinoma esofageo è inferiore a quella del carcinoma gastrico, ma la prognosi è pessima a causa della tendenza metastatica e della difficoltà alimentare dei pazienti.
  • I fattori di rischio principali includono il reflusso gastroesofageo, l'esofago di Barrett, fattori dietetici, acalasia, lesioni da caustici, sindrome di Plummer Vinson, fumo e alcool.
  • I sintomi tipici del carcinoma esofageo comprendono disfagia, vomito, ematemesi, calo ponderale e odinofagia, con una progressione dai solidi ai liquidi.
  • La diagnosi e stadiazione si avvalgono di EGDS con biopsie, RX pasto baritato, TC total body, eco endoscopia e eco collo per valutare l'estensione del tumore.
  • Il trattamento varia dallo stadio iniziale con approcci endoscopici fino alla chemio/chemioradioterapia e esofagectomia per stadi più avanzati.

Indice

  1. Epidemiologia
  2. Fattori di rischio
  3. Sintomi
  4. Diagnosi e stadiazione
  5. Trattamento
  6. Esofagectomia
  7. Terapia adiuvante – chemioterapia esclusiva

Epidemiologia

Incidenza minore al carcinoma gastrico ma a prognosi molto infausta sia per la tendenza metastatica che per la tipologia del pz. tipicamente defedato e cachettico per la difficoltà nell’alimentazione.

Fattori di rischio

    • Mrge
    • Esofago di Barrett, (reflusso gastroesofageo sempre da trattare, solitamente medico, diventa chirurgico in caso di fallimento terapeutico o per presenza di condizioni che riducano l’angolo di His);
    • Fattori dietetici (alimenti salati, mal conservati, nitrosammine);
    • Acalasia;
    • Lesione da caustici;
    • Sindrome di Plummer Vinson;
    • Fumo di sigaretta e Alcool (soprattutto per carcinoma squamocellulare, non è raro che siano presenti allo stesso momento tumori simili a livello laringeo, alla base della lingua o a livello polmonare).

Sintomi

    • Disfagia vera, prima solidi poi liquidi;
    • Ruminazione;
    • Rigurgito e vomito alimentare (sempre definire il tipo di vomito);
    • Ematemesi;
    • Emoftoe (avanzata);
    • Anemizzazione;
    • Odinofagia (malattia avanzata);
    • Calo ponderale e astenia;
    • Scialorrea.

Diagnosi e stadiazione

Gli esami principalmente eseguiti per la diagnosi e per la stadiazione sono:
    • Egds con biopsie;
    • Rx pasto baritato, eseguito soprattutto in caso di importante disfagia, per valutare la tipologia di transito e la presenza di eventuali stenosi a livello del canale esofageo;
    • Tc total body;
    • Eco endoscopia, che permette di studiare le pareti dell’organo e i linfonodi, valutando i parametri T ed N;
    • Eco collo: insieme all’esame precedente è molto utile per individuare metastasi a livello di linfonodi sovraclaveri e laterocervicali;
    • Valutazione Orl (andrebbe fatta sempre).
    • Sarebbe importante anche in questo caso eseguire una tracheoendoscopia.

Trattamento

L’approccio terapeutico è spiegato con dei normogrammi di trattamento, abbastanza simili tra adenocarcinoma e carcinoma squamocellulare. Sostanzialmente lo schema di trattamento per l’adenocarcinoma è il medesimo del carcinoma squamocellulare:
    ◦ per gli stadi pTis- pT1a l’approccio è endoscopico;
    ◦ per gli stadi cT1b fino al T4a si ha un approccio perioperatorio con chemio/chemioradioterapia, esofagectomia ed eventualmente terapia adiuvante;
    ◦ per i tumori T4b chemioradioterapia definitiva.

Esofagectomia

Le tecniche di esofagectomia che possono essere utilizzate sono:
    ◦ Esofagectomia trans-iatale;
    ◦ Esofagectomia trans-toracica secondo Ivor-Lewis (la più famosa);
    ◦ Esofagectomia secondo McKeown;
    ◦ Esofagectomia sinistra toraco addominale.

Terapia adiuvante – chemioterapia esclusiva

    • Non indicato trattamento chemio o radio-terapico adiuvante dopo resezione per carcinoma squamocellulare in stato iniziale (t1-n0);
    • Possibile trattamento peri-operatorio per adenocarcinoma dell’esofago distale/giunzione esofagogastrica con schemi mutuati dal trattamento del cancro gastrico (ecf o Cisplatino + 5-fu);
    • In caso di metastasi a distanza o linfonodali: chemio-radioterapia esclusiva.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principali fattori di rischio per il carcinoma esofageo?
  2. I principali fattori di rischio includono il reflusso gastroesofageo (Mrge), l'esofago di Barrett, fattori dietetici come alimenti salati e nitrosammine, acalasia, lesioni da caustici, sindrome di Plummer Vinson, fumo di sigaretta e alcool.

  3. Quali sintomi sono comunemente associati al carcinoma esofageo?
  4. I sintomi comuni includono disfagia, ruminazione, rigurgito e vomito alimentare, ematemesi, emoftoe, anemizzazione, odinofagia, calo ponderale, astenia e scialorrea.

  5. Quali esami sono utilizzati per la diagnosi e la stadiazione del carcinoma esofageo?
  6. Gli esami includono EGDS con biopsie, RX pasto baritato, TC total body, eco endoscopia, eco collo, valutazione ORL e tracheoendoscopia.

  7. Quali sono le opzioni di trattamento per il carcinoma esofageo?
  8. Le opzioni di trattamento variano in base allo stadio e includono approcci endoscopici, chemio/chemioradioterapia perioperatoria, esofagectomia e, per tumori avanzati, chemioradioterapia definitiva.

Domande e risposte

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