Concetti Chiave
- Alla nascita, il passaggio dalla respirazione placentare a quella polmonare è facilitato dalla presenza del surfattante, che evita il collasso degli alveoli.
- Il surfattante è prodotto in quantità sufficiente solo tra le 28 e le 30 settimane di gravidanza, essenziale per il corretto funzionamento respiratorio post-natale.
- La frequenza respiratoria è più alta nei neonati e diminuisce con l'età, stabilizzandosi nell'adulto tra 12 e 18 respiri al minuto.
- Il fumo precoce impedisce la completa maturazione dei polmoni, compromettendo la formazione di nuovi alveoli durante l'infanzia e l'adolescenza.
- Problemi respiratori comuni sono causati da fattori esterni, come ostruzioni o asma, che derivano da infiammazioni e ipersensibilità bronchiali.
Indice
Sviluppo polmonare nel feto
Nel feto i polmoni sono pieni di liquido e tutti gli scambi respiratori sono effettuati dalla placenta. Alla nascita il liquido viene drenato e le vie respiratorie si riempiono di aria, gli alveoli si distendono e cominciano ad attuare gli scambi gassosi.
Transizione alla respirazione funzionale
Il successo di questa modificazione, cioè dalla respirazione non funzionale a quella funzionale, dipende dalla presenza del fattore surfattante, una molecola lipidica prodotta dalle cellule alveolari cubiche. Il surfattante diminuisce la tensione superficiale del velo acquoso che ricopre ciascun sacco alveolare, facendo sì che gli alveoli non collassino tra un respiro e l’altro. Di solito il surfattante non è presente in quantità sufficiente per compiere tale funzione fino a stadi avanzati della gravidanza, vale a dire tra le 28 e le 30 settimane.
Frequenza respiratoria nel corso della vita
La frequenza respiratoria è massima nel neonato e compresa tra 40 e 80 respiri circa al minuto. Nel corso della vita continua a diminuire: nel bambino piccolo è circa 30 al minuto, a 5 anni è circa 25 al minuto, nell’adulto è compresa tra 12 e 18 al minuto.
Spesso tuttavia la frequenza aumenta di nuovo nella vecchiaia.
Maturazione polmonare e fumo
I polmoni continuano a maturare durante tutta l’infanzia, e fino alla giovane età adulta continuano a formarsi nuovi alveoli. Tuttavia, nelle persone che cominciano a fumare fin dall’adolescenza i polmoni non maturano mai completamente e questi alveoli aggiuntivi sono perduti per sempre.
Tranne che per gli starnuti o la tosse (reazioni ad agenti irritanti) e i comuni raffreddori occasionali che ostruiscono con il muco le vie aeree superiori, l’apparato respiratorio funziona in modo così efficiente e senza difficoltà che neppure ce ne rendiamo conto. La maggior parte dei problemi che si presentano è dovuta a fattori esterni: per esempio, l’ostruzione della trachea per un boccone di cibo o l’inalazione di particelle di cibo. Alcune persone sono afflitte dall’asma, dovuta all’infiammazione cronica e all’ipersensibilità delle vie bronchiali che reagiscono a molti agenti irritanti (quali acari della polvere, derivati epidermici di animali domestici e funghi) con dispnea, tosse e starnuti.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del surfattante nello sviluppo dell'apparato respiratorio del neonato?
- Come cambia la frequenza respiratoria dall'infanzia all'età adulta?
- Quali sono le conseguenze del fumo sull'apparato respiratorio durante l'adolescenza?
Il surfattante è una molecola lipidica prodotta dalle cellule alveolari cubiche che diminuisce la tensione superficiale del velo acquoso sugli alveoli, prevenendo il collasso tra un respiro e l'altro. È cruciale per il passaggio dalla respirazione non funzionale a quella funzionale alla nascita.
La frequenza respiratoria è massima nel neonato, tra 40 e 80 respiri al minuto, e diminuisce con l'età: circa 30 al minuto nel bambino piccolo, 25 a 5 anni, e tra 12 e 18 nell'adulto. Tuttavia, può aumentare di nuovo nella vecchiaia.
Fumare fin dall'adolescenza impedisce la completa maturazione dei polmoni, portando alla perdita permanente degli alveoli aggiuntivi che si formano durante l'infanzia e la giovane età adulta.