paoletz00
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Concetti Chiave

  • I carcinomi a cellule transizionali rappresentano il 90% dei tumori della vescica, con varianti come il carcinoma in situ, noto per la sua crescita radiale e invasività, e il carcinoma papillare, facilmente identificabile.
  • Il carcinoma squamoso è associato a infiammazione cronica e schistomiasi, con una trasformazione dell'urotelio in epitelio squamoso più resistente.
  • Gli adenocarcinomi, rari e con una componente ghiandolare, si localizzano tipicamente sulla cupola della vescica e possono essere trattati con asportazione parziale della vescica.
  • Le neoplasie vescicali rare includono sarcomi, metastasi da altri tumori, e infiltrazioni da neoplasie ginecologiche e rettali.
  • I feocromocitomi, sebbene solitamente surrenali, possono presentarsi nella vescica, causando crisi ipertensive legate al riempimento vescicale.

Indice

  1. Anatomia patologica della neoplasia vescicale
  2. Carcinomi a cellule transizionali (90%)
  3. Carcinomi a cellule non transizionali (10%)
  4. Neoplasie rare

Anatomia patologica della neoplasia vescicale

I tumori della vescica nella maggior parte dei casi sono cancri, sono quindi nella maggior parte dei casi maligni. Questi, a loro volta, possono essere distinti in diversi tipi.

Carcinomi a cellule transizionali (90%)

    - Carcinoma in situ (Cis): a crescita piatta, che non sporge nel lume della vescica, ma tende ad
    avere una crescita radiale sulla superficie della mucosa. È particolarmente invasivo, sia in superficie (tendendo a diventare multifocale), sia in profondità (invadendo gli strati profondi della parete vescicale). Essendo una lesione piatta, talvolta è difficilmente riconoscibile all’endoscopia.
    - Carcinoma papillare: struttura vegetante caratterizzata da un asse fibrovascolare rivestito
    dalla componente cellulare neoplastica. Si vanno a formare quindi dei “polipi” che aggettano all’interno del lume della vescica e che sono ben riconoscibili sia in termini radiologici che endoscopici. Solitamente è meno invasivo rispetto al carcinoma in situ.

Carcinomi a cellule non transizionali (10%)

    - Carcinoma squamoso: tipico delle forme con alla base un’infiammazione cronica; nelle regioni
    endemiche per schistomiasi, infatti, rappresenta il 60% delle neoplasie vescicali. In questo caso, un traumatismo o un’infezione cronica possono portare a metaplasia squamosa della parete vescicale con la trasformazione dell’urotelio in epitelio squamoso, più resistente agli insulti ripetuti. L’epitelio metaplastico ha di per sé un’intrinseca debolezza genetica che può portare alla sua trasformazione in neoplasia.
    - Adenocarcinoma: carcinoma molto raro con una componente ghiandolare. Può essere
    primitivo, oppure derivare da residui dell’uraco persistenti a livello della parete vescicale. Si
    ritrova quasi sempre in una posizione tipica, ossia “cupolare” quindi a livello della volta della vescica (da dove origina l’uraco nella vita fetale, che viene poi ad obliterarsi con la nascita). La localizzazione tipica degli adenocarcinomi sulla cupola vescicale dà luogo alla possibilità più unica che rara di poterli curare tramite l’asportazione soltanto di una parte della vescica.

Neoplasie rare

Molto molto più raramente le neoplasie vescicali sono rappresentate da:
• neoplasie epiteliali benigne;
• sarcomi;
• metastasi: soprattutto di melanoma, neoplasie renali e mammarie, anche se la vescica non è un organo preferenziale di metastasi;
• infiltrazioni ab extrinseco: da neoplasie ginecologiche e rettali;
• feocromocitomi: possono raramente presentarsi in sede vescicale (e non surrenalica) e in questo caso le crisi ipertensive, associate al rilascio di catecolammine da parte del tumore, sono legate al riempimento estremo della vescica: a causa dello stiramento della parete vescicale si ha stress della neoplasia, che rilascia quindi i suoi prodotti ormonali.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i tipi principali di carcinomi a cellule transizionali nella neoplasia vescicale?
  2. I carcinomi a cellule transizionali includono il carcinoma in situ, che è particolarmente invasivo e difficile da riconoscere, e il carcinoma papillare, che è meno invasivo e facilmente identificabile.

  3. Qual è la caratteristica distintiva del carcinoma squamoso nella neoplasia vescicale?
  4. Il carcinoma squamoso è tipico delle forme con infiammazione cronica e può derivare da metaplasia squamosa della parete vescicale, spesso associato a schistomiasi nelle regioni endemiche.

  5. Dove si localizzano tipicamente gli adenocarcinomi nella vescica e quale è la loro origine?
  6. Gli adenocarcinomi si localizzano tipicamente sulla cupola della vescica e possono derivare da residui dell'uraco persistenti, offrendo la possibilità di cura tramite l'asportazione parziale della vescica.

  7. Quali sono alcune delle neoplasie vescicali rare menzionate nel testo?
  8. Le neoplasie vescicali rare includono neoplasie epiteliali benigne, sarcomi, metastasi da melanoma e neoplasie renali e mammarie, infiltrazioni da neoplasie ginecologiche e rettali, e feocromocitomi.

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