Concetti Chiave
- L'Umanesimo, nato tra il XIV e il XV secolo, si contrappone al Medioevo rivalutando la figura dell'uomo e promuovendo un approccio antropocentrico.
- Il nuovo movimento culturale pone l'uomo al centro dell'universo, capace di vivere nella gioia terrena senza contraddire la salvezza eterna.
- Petrarca, figura chiave dell'Umanesimo, rivaluta i classici latini e greci e fonda la filologia, contribuendo alla riscoperta delle opere antiche.
- Autori come Boccaccio e Manetti enfatizzano una visione gioiosa della vita e rivalutano i piaceri terreni come parte del dono divino.
- Pico della Mirandola, con il "De hominis dignitate", esalta le virtù umane capaci di forgiare la propria vita, opponendosi al fato e alla fortuna.
Intestazione
Destinatario: il docente
Argomento: la visione dell'uomo nell'umanesimo in contrapposizione a quella medievale
Lunghezza: due facciate di foglio protocollo
Fonti: volumi "A" e "B" de "Dal testo alla storia dalla storia al testo" di Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria
Scaletta
1.
Introduzione2. Il nuovo ambiente culturale
3. Il periodo storico guida del movimento
4. Contrapposizione con il medioevo
5. Trattazione degli autori
6. Conclusione
Nella seconda metà del quattordicesimo secolo e per tutto il quindicesimo, si assiste alla nascita di un nuovo movimento di pensiero in quasi totale contrapposizione con il periodo medievale. Incominciando con Petrarca si va delineando in maniera piuttosto completa, la nuova figura letteraria sulla scena europea. Il nuovo ambiente culturale che viene a svilupparsi riguarda la rivalutazione della figura dell'uomo nei rapporti con i suoi simili e principalmente con il divino. L'uomo non è più visto come un essere debole sia nella sfera morale, per il fatto di nascere nel peccato originale, sia nella sfera fisica per le sue malattie e di conseguenza bisognoso di una guida come espresso nel pensiero medievale della scolastica e quindi una visione tomistico-aristotelica della vita, tendente a valorizzare l'esistenza ultraterrena. L'uomo adesso è forte, infatti l'umanesimo propone una visione antropocentrica e non più teocentrica della vita. La prima riguarda la centralità dell'uomo in quanto essere pensante capace di dominare il creato, nella seconda è Dio stesso a essere al centro della vita. Questo concetto viene ripreso da Copernico che nel 1543, pubblica la sua tesi che vede la terra ruotare attorno al sole; dimostrata in seguito da Galilei. L'uomo può vivere nella gioia terrena che non va in contrapposizione con la salvezza eterna; le due teorie possono coesistere evitando la reciproca contraddizione. Di conseguenza il periodo storico guida è l'epoca classica, quindi le opere degli autori latini e greci. Il medioevo è di conseguenza visto come un eclissarsi dei veri valori umani. L'affermarsi di molti di questi si ha con Petrarca che aspira ai beni mondani, anche se in continua contrapposizione con la sua vera spirazione nel totale ascetismo religioso. Dopo aver riscoperto e imparato la lingua degli autori classici, incomincia lui stesso a scrivere nello stile di Virgilio (per la poesia), e di Cicerone (per la prosa). Lui stesso è fondatore della filologia, una disciplina che prevede la ricerca e la ricostruzione delle versioni originali delle antiche opere classiche. Grazie a questa, scopre la falsità della donazione di Costantino, ritenuto risalente al quarto secolo e invece scritta dalla cancelleria papale. Allievo e amico di Petrarca è Boccaccio, maggiormente proiettato verso gli ideali umanisti con la sua visione gioiosa della vita e la quasi totale assenza nelle sue opere del divino. Manetti nel suo trattato "L'esaltazione dei piaceri del corpo contro l'ascetismo medievale", si oppone al "De contemptu mundi" (Il disprezzo del mondo), scritto da Innocenzo III che vede la vita terrena come un breve passaggio verso la salvezza e la beatitudine eterna; rivalutando la vita come degna di essere vissuta. Il corpo nudo non è assolutamente peccaminoso, infatti lo stesso autore afferma di non riuscire a esprimere i "godimenti che l'uomo ottenga dalla visione dei bei corpi". Il suo ideale assolutamente non annulla quello cristiano e non presuppone una visione pagana della vita; sostiene infatti cdi godere di questa esistenza terrena, come dono stesso di Dio. Con Pico della Mirandola nel "De hominis dignitate", viene affrontata la centralità dell'uomo. Gli animali vivono per istinto, mentre l'uomo può forgiare la propria vita. L'esaltazione delle virtù umane capaci di opporsi alla fortuna e al fato, completano la visione sostanzialmente ottimistica di Dio. Ma esprime la sua estraneità rispetto ai temi politici e civili. In questo periodo si affermano i valori e gli stili di vita che noi oggi tuttora viviamo.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione dell'uomo proposta dall'Umanesimo rispetto al Medioevo?
- Quali sono le influenze storiche e culturali che guidano il movimento umanista?
- Come si manifesta la rivalutazione della vita terrena nell'Umanesimo?
- Qual è il contributo di Petrarca all'Umanesimo?
- In che modo Boccaccio e Manetti si differenziano nella loro visione umanista?
L'Umanesimo propone una visione antropocentrica, in cui l'uomo è al centro come essere pensante capace di dominare il creato, in contrasto con la visione teocentrica medievale che poneva Dio al centro della vita.
L'epoca classica, con le opere degli autori latini e greci, guida il movimento umanista, in contrapposizione al Medioevo, visto come un periodo di eclissi dei veri valori umani.
L'Umanesimo rivaluta la vita terrena come degna di essere vissuta, non in contrapposizione con la salvezza eterna, ma come un dono di Dio, come sostenuto da autori come Manetti e Pico della Mirandola.
Petrarca contribuisce all'Umanesimo riscoprendo e imparando la lingua degli autori classici, scrivendo nello stile di Virgilio e Cicerone, e fondando la filologia, che prevede la ricerca delle versioni originali delle opere classiche.
Boccaccio si proietta verso gli ideali umanisti con una visione gioiosa della vita e l'assenza del divino nelle sue opere, mentre Manetti esalta i piaceri del corpo contro l'ascetismo medievale, rivalutando la vita terrena come un dono di Dio.