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Concetti Chiave

  • I satelliti geostazionari orbitano a 35800 km dalla Terra, mantenendo un periodo di rotazione sincrono con la Terra per osservazioni continue.
  • Queste orbite devono essere circolari, geosincrone e situate sul piano dell'equatore terrestre, con inclinazione ed eccentricità pressoché nulle.
  • I satelliti geostazionari scansionano la Terra con un radiometro, completando l'operazione di acquisizione delle immagini in circa 25 minuti.
  • Sono ideali per monitorare fenomeni atmosferici come cicloni e tifoni, offrendo una copertura quasi completa del disco terrestre.
  • La risoluzione delle immagini è inferiore rispetto ai satelliti polari, ma consentono di ottenere informazioni su un'ampia zona geografica.
Satelliti geostazionari

Questo tipo di satelliti sfruttano orbite chiamate geostazionarie, cioè orbite in cui il periodo coincide esattamente con quello della rotazione terrestre, ovvero al tempo impiegato dalla Terra per ruotare una volta attorno al proprio asse polare, rispetto ad un punto distante fisso. Per fare ciò queste orbite, che si trovano ad una distanza pari a 35800 km, devono essere geosincrone, circolari ed infine devono giacere nel piano dell'equatore terrestre.

A differenza dei satelliti polari quindi, i satelliti geostazionari hanno un angolo d'inclinazione ed un eccentricità praticamente nulli.
Per l'acquisizione dell'immagine il radiometro installato sul satellite effettua la scansione delle linee, che tramite la rotazione del satellite attorno al suo asse di simmetria (da est verso ovest), si viene a trovare parallelamente all’asse polare terrestre, mentre il telescopio punta verso la Terra; il passaggio da linea a linea perciò avviene soltanto mediante il lento basculaggio del telescopio da polo a polo. Tutta questa operazione viene completata all'incirca in 25 minuti, con l'invio delle immagini ogni 30 minuti.
Tutto ciò fa si che i satelliti geostazionari siano perfetti per l'osservazione di tutti quei fenomeni (cicloni, tifoni o semplicemente masse di nubi) che non possono essere osservati con continuità dai satelliti polari. Purtroppo però la notevole distanza a cui si trovano questi satelliti, fa si che le immagini siano infinitamente meno precise rispetto a quelli polari, a causa di una minor risoluzione. Questa elevata altezza però consente al radiometro di riuscire a riprendere la quasi totalità del disco terrestre (quasi da polo a polo), ovvero di ottenere immagini entro una zona di circa 18000 km di diametro, anche se le immagini utili vengono ottenute in una calotta di 12000 km.
Attualmente i satelliti geostazionari presenti in orbita sono gli europei Meteosat, gli statunitensi GOES, il GOMS russo, il Fen Yun cinese, l'Insat indiano ed infine il GMS giapponese.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la caratteristica principale delle orbite dei satelliti geostazionari?
  2. Le orbite dei satelliti geostazionari sono geosincrone, circolari e giacciono nel piano dell'equatore terrestre, con un periodo che coincide con quello della rotazione terrestre.

  3. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei satelliti geostazionari rispetto ai satelliti polari?
  4. I satelliti geostazionari sono ideali per l'osservazione continua di fenomeni atmosferici come cicloni e tifoni, ma le immagini sono meno precise rispetto ai satelliti polari a causa della maggiore distanza e quindi della minore risoluzione.

  5. Quali sono alcuni dei satelliti geostazionari attualmente in orbita?
  6. Attualmente, i satelliti geostazionari in orbita includono i Meteosat europei, i GOES statunitensi, il GOMS russo, il Fen Yun cinese, l'Insat indiano e il GMS giapponese.

Domande e risposte