Concetti Chiave
- L'industria culturale combina produzione economica e creativa, trasformando beni culturali in merci per il largo consumo grazie all'industrializzazione del '900.
- Nelle società precapitaliste, la cultura era controllata da poteri laici ed ecclesiastici, mentre il capitalismo ha portato una diffusione più libera, ma condizionata dal mercato.
- La televisione ha seguito due modelli: servizio pubblico statale e iniziativa privata con finanziamenti pubblicitari, evolvendo in un sistema misto in Italia dal 1954.
- Secondo Umberto Eco, la paleotelevisione si concentrava su cultura, informazione e divertimento, mentre la neotelevisione mescola informazione e intrattenimento.
- La neotelevisione rende la realtà sociale un prodotto televisivo, con la pubblicità che trasforma lo spettatore in un consumatore, rendendo la TV più autoreferenziale e commerciale.
I mezzi di comunicazione di massa
Per l'industria culturale si intende il complesso dei soggetti e delle attività economiche che, nella società industriale avanzata si occupano della produzione e della distribuzione dei beni e servizi culturali. Le parole industria e cultura sembrano un'accostamento inedito fino alla fine del secolo diciannovesimo.
Non a caso siamo ancora abituati ad associare l'industria alla produzione materiale e meccanica mentre la cultura ha creazioni qualitativamente originali ed elevate nello spirito.
-direttamente, attraverso le innovazioni tecnologiche che hanno permesso una più rapida realizzazione e distribuzione dei prodotti culturali.
- indirettamente creando condizioni ( civiltà urbana, tempo libero, economia di mercato) che trasformano la natura delle produzione culturali diventando delle vere e proprie merci, destinate al largo consumo.
Nelle società precapitaliste la cultura è sempre stata dipendente dal potere sia laico che ecclesiastico, nel senso che tali istituzioni finanziavano intellettuali e artisti condizionandone la creatività e gli indirizzi di pensieri con il capitalismo e il libero mercato, la cultura da una parte si diffonde e diventa più libera ma dall'altra il successo ( diffusione ) e la libertà sono comunque condizionate dallo stesso libero mercato.
Cultura della tv
La televisione ha avuto due modelli di riferimento:
• Servizio pubblico gestito direttamente dallo stato o l'impresa affidata alla libera iniziativa privata con finanziamenti pubblicitari dando vita alle emittenti via cavo ( canali a pagamento ). In italia ormai il sistema è misto le trasmissioni iniziano nel 1954 con tre scopi:
• Istruire
• Educare
• Divertire
In base alla distinzione di Umberto Eco tra paleotelevisione ( vecchia ) e neotelevisione ( quella nuova ) la tv delle origini ha una programmazione limitata e in bianco e nero e i tre generi sono appunto cultura, informazione e divertimento.
Nella neotelevisione i programmi coprono 24 ore su 24, tre generi si riducono a un misto di informazione e divertimento e le informazioni non sono più una registrazione della realtà ma diventano fonte della stessa realtà sociale nel senso che politici, uomini di scienza, specialisti, le stesse persone coinvolte in fatti di cronaca finiscono per diventare veri e propri personaggi televisivi e grazie alla diffusa pubblicità lo spettatore a cui si rivolge non è più trattato come un cittadino ma come un consumatore. La televisione diventa sempre di più autoreferenziale e commerciale.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'industria culturale nella società industriale avanzata?
- Come ha influenzato l'industrializzazione la produzione culturale nel '900?
- Quali sono i modelli di riferimento della televisione e come si sono evoluti?
- Come è cambiato il ruolo dello spettatore nella neotelevisione?
L'industria culturale si occupa della produzione e distribuzione di beni e servizi culturali, trasformando la cultura in merci destinate al largo consumo grazie all'industrializzazione e al libero mercato.
L'industrializzazione ha influenzato la cultura direttamente, attraverso innovazioni tecnologiche, e indirettamente, creando condizioni che trasformano la cultura in merci per il consumo di massa.
La televisione ha due modelli: servizio pubblico e iniziativa privata con finanziamenti pubblicitari. In Italia, il sistema è misto, evolvendosi da paleotelevisione a neotelevisione, con programmi che coprono 24 ore e un mix di informazione e divertimento.
Nella neotelevisione, lo spettatore è visto più come un consumatore che come un cittadino, con la televisione che diventa autoreferenziale e commerciale, influenzando la percezione della realtà sociale.