Concetti Chiave
- Il comune medievale nasce con il declino del potere dei conti e il rafforzamento del ruolo dei vescovi e delle milizie cittadine.
- L'emergere di associazioni di solidarietà limita l'autorità vescovile, portando alla creazione di comuni con governi laici.
- I comuni si espandono come città-Stato nel Basso Medioevo, ottenendo autonomie attraverso le "carte di libertà".
- In Italia, i comuni passano da oligarchici a democratici, con il Popolo che sostituisce i consoli con il podestà e il Capitano del Popolo.
- La struttura democratica del comune italiano si consolida nel XIII secolo, segnando l'apice delle autonomie cittadine.
Indice
Governance medievale e ruolo dei vescovi
Prima del X secolo le città medievali sono state governate da un conte e da un vescovo. Con la dissoluzione dell'impero carolingio i conti scompaiono e restano i vescovi che diventano spesso anche capi militari, mentre acquista un ruolo fondamentale la milizia,formata dai fanti e dai cavalieri.
Questi ultimi combattono per la propria città e per se stessi e ognuno di loro si costituisce una torre nel centro della città vecchia.Sviluppo dei Comuni e carte di libertà
Dopo Mille anni lo sviluppo economico determina la ripresa dell'urbanesimo e una conseguente mobilità sociale che dà impulso alla formazione di associazioni collettive di reciproca solidarietà.Esse a poco a poco limitano il potere del vescovo e creano un nuovo organismo politico,il Comune in cui il potere vescovile passa a due consoli laici mentre le funzioni legislative vengono affidate al Consiglio maggiore e al Consiglio minore. I Comuni si trasformano così in vere e proprie città-Stato e tra l'XI e il XIV secolo costituiscono il più importante fenomeno del Basso Medioevo europeo: essi si sviluppano infatti nell'Italia centro-settentrionale, nella Francia meridionale e nell'Europa settentrionale. I governi comunali decidono di mettersi sotto la protezione dei signori e dopo lunghe trattative ottengono le cosiddette "carte di libertà" che li esonerano dai vincoli più onerosi.
Oligarchia e divisioni sociali nei Comuni
In Italia,i Comuni retti dai consoli sono oligarchici. L'élite però, comincia ad allargarsi ai mercati e agli artigiani di successo che formano un nuovo raggruppamento :il Popolo grasso, mentre i membri delle Arti minori costituiscono il Popolo minuto.Si creano così due opposte fazioni, i Magnati e i Popolani.Nei primi anni del XIII secolo il governo della milizia dà gravi segno di inefficienza e il Popolo riesce a imporre la sostituzione del console con la podestà, un forestiero al di sopra delle faide locali al quale viene conferita la potestas, ovvero l'autorità che comporta il potere esecutivo e il potere giudiziario ma non quello legislativo,affidato anche ai Consigli. Al podestà i Popolani affiancano il Capitano del Popolo,che deve impedire al collega di favorire gli interessi dei Magnati e via via accrescono il loro peso in seno ai Consigli, tanto che verso la metà del XIII secolo, il Comune assume una struttura democratica. Inizia così l'epoca d'oro delle autonomie cittadine, che dura fino ai primi decenni del XIV secolo.
Domande da interrogazione
- Quali furono i fattori che portarono alla nascita dei Comuni nel Medioevo?
- Come si trasformarono i Comuni da oligarchici a democratici?
- Qual era il ruolo del podestà nei Comuni medievali?
La dissoluzione dell'impero carolingio e lo sviluppo economico portarono alla formazione di associazioni collettive che limitarono il potere dei vescovi, creando i Comuni come nuovi organismi politici.
I Comuni inizialmente oligarchici si aprirono ai mercati e agli artigiani, formando il Popolo grasso e il Popolo minuto. Con l'inefficienza del governo della milizia, il Popolo impose la figura del podestà e del Capitano del Popolo, portando a una struttura democratica.
Il podestà, un forestiero, aveva il potere esecutivo e giudiziario, ma non legislativo, e doveva essere al di sopra delle faide locali, affiancato dal Capitano del Popolo per bilanciare gli interessi tra Magnati e Popolani.