Concetti Chiave
- Il concilio di Trento del 1545 influenzò l'arte religiosa, con vescovi che dettavano temi per i quadri.
- A Roma, gli artisti dovevano rispettare le rigide regole cristiane imposte dai vescovi per attirare fedeli.
- Caravaggio, pur essendo influenzato dalla cristianità, godeva di una maggiore libertà artistica.
- L'ordine dei gesuiti commissionava opere d'arte per scopi educativi, ritenendo l'arte fondamentale.
- Caravaggio introdusse una corrente realista con personaggi semplici, influenzando l'arte del 1600.
Il concilio di Trento
Nel 1545 si tiene un lungo concilio quello di Trento, per cercare un accordo con le chiese protestanti del Nord Europa. Gli artisti rientrano nelle regole dettate dal concilio sull'arte.
Mentre l'architettura ebbe regole ben precise, la pittura non ebbe regole particolari ma i vescovi ebbero la possibilità di scegliere i temi che essi avrebbero dovuto rappresentare nei quadri. Roma è nelle città in cui i vescovi hanno una cultura molto cristiana, quindi gli artisti dovevano stare alle regole strette dei vescovi cristiani. Gli elementi nei quadri dovevano trascinare le emozioni dell'osservatore per avvicinarlo di più alla chiesa romana e strappare fedeli alle chiese protestanti del Nord.
Caravaggio e i gesuiti
Caravaggio rientra negli artisti più liberi ma preso da una forte cristianità. L'ordine dei gesuiti era un ordine rigoroso che commissionava numerose opere ritenendo l'arte fondamentale a scopo educativo.
Nella città di Roma si sviluppano tendenze classiciste tra cui i Carracci che mantengono fede in pittura con elementi classici. Invece una corrente più realista con personaggi poveri e semplici si avvia all'arrivo di Michelangelo Merisi a Roma. Tendenze che si affermeranno anche durante il 1600. Egli lavorò molto sugli elementi della vita quotidiana inscenando personaggi della strada .