30042011
Genius
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Concetti Chiave

  • L'Italia si trova al 18° posto nella classifica dello Sviluppo umano dell'UNDP e ha ridimensionato le spese pubbliche per welfare e istruzione.
  • Nel 2009, la spesa per la protezione sociale assorbiva circa il 27% del PIL italiano, con una spesa pro capite di 6.700 euro annui, leggermente superiore alla media UE.
  • La spesa sanitaria pubblica nel 2009 era il 6,6% del PIL, ma la spesa pro capite di 1.800 euro era inferiore rispetto ad altri Paesi europei.
  • Nonostante la spesa sanitaria pro capite inferiore, il sistema sanitario pubblico italiano è tra i migliori al mondo.
  • Nel 2008, il 47% della popolazione italiana tra 25-64 anni aveva solo la licenza media, evidenziando una spesa in istruzione (3,7% del PIL) inferiore alla media UE.

Indice

  1. Ridimensionamento delle spese pubbliche
  2. Spesa sanitaria e istruzione

Ridimensionamento delle spese pubbliche

L’Italia, che nella classifica dello Sviluppo umano redatta dall’UNDP figura al 18° posto (nel 2009), conosce da qualche anno (come molti altri Paesi europei) un forte ridimensionamento delle spese pubbliche per il welfare (per la protezione sociale e per la sanità) che insieme a quella per l’istruzione rappresentano gli indicatori principali per valutare il grado di sviluppo umano e civile di un Paese.

Per quanto riguarda la protezione sociale (previdenza, sanità e assistenza) questa spesa assorbiva nel 2009 circa il 27% del PIL italiano e la spesa pro capite era di 6.700 euro all’anno, due valori leggermente al di sopra della media UE.

Spesa sanitaria e istruzione

La spesa sanitaria pubblica misura quanto viene destinato per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini.

Nel 2009 essa ammontava a circa il 6,6% del PIL.

La spesa pro capite (circa 1.800 euro annui) era molto inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei. Tuttavia il nostro sistema sanitario pubblico risulta essere ancora uno dei migliori al mondo. Per quanto riguarda il livello di istruzione, l’Italia presenta seri problemi: nel 2008, il 47% della popolazione in età 25-64 anni aveva conseguito come titolo di studio più elevato la licenza di scuola media inferiore, un dato ben al di sopra della media UE (28,5%),che colloca il nostro Paese in fondo alla graduatoria insieme a Spagna, Portogallo e Malta.

Questa situazione trova un riscontro nella spesa in istruzione e formazione (3,7% del PIL), inferiore rispetto al valore medio dell’UE (5,1%).

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