Libro VI
XCIV
Come questi comandanti designati, marciando secondo gli ordini ricevuti dal re, giunsero nelle pianura Aleia della Cilicia, conducendo con sé molta fanteria, e bene armati, mentre erano lì accampati sopraggiunse tutta l'armata navale che era stata ordinata a ciascuno, e giunsero anche le navi per il trasporto dei cavalli, che l'anno prima Dario aveva ordinato ai suoi tributari di approntare. Avendo imbarcato su queste i cavalli e avendo fatto entrare dentro le navi la fanteria, navigavano con seicento triremi verso la Ionia. Di qua non volsero le navi lungo il continente direttamente verso l'Ellesponto e la Tracia, ma muovendo da Samo e otrepassando Icaro attraverso le isole facevano rotta, almeno a mio parere, temendo moltissimo la circumnavigazione del promontorio dell'Athos, perché l'anno prima facendo il viaggio di ritorno da questa parte ebbero un gravissimo colpo; e inoltre li costringeva Nasso presa per prima.
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Quando procedendo dal mare Icario approdarono a Nasso (i Persiani infatti avevano intenzione di fare una spedizione contro questa per prima), i Nassi memori di quanto era successo in passato, fuggendo andavano verso i monti e non restavano ad attenderli. E i Persiani, fatti schiavi quelli di loro che riuscirono a catturare, bruciarono sia i templi sia la città. Fatto questo, si volsero verso le altre isole.