Video appunto: Classificazione delle rocce (2)
Classificazione delle rocce
Sull’asse x abbiamo la composizione chimica che varia gradualmente, da destra a sinistra (della prof, da sinistra a destra rispetto a noi) varia dalle più femiche alle più sialiche e queste sono le rocce intrusive. Invece sull’asse y abbiamo la natura di queste rocce, dal basso verso l’alto ci spostiamo da quelle intrusive, quelle che hanno iniziato a solidificare in condizioni intrusive e poi sono state eruttate e sono raffreddate in superficie e rocce decisamente laviche (effusive). Perché le ho messe così? Perché il magma femico è quello che ha origine più profonda, quindi si trova alla base della crosta terrestre o addirittura nel mantello. Le rocce più basiche sono quelle che hanno origine più profonda. Queste rocce possono solidificare lì dove il magma si forma e sono rocce che troviamo raramente in superficie a meno che il magma non riesca appena si forma, quando è molto caldo, incandescente a temperature che vanno anche ai 2000° a trovare una direzione di frattura di rocce soprastanti, di scarsa resistenza; per cui sto magma con quella temperatura fonde quella zona debole delle rocce soprastanti e arriva subito in superficie e allora cola fuori, è un magma molto fluido e fa delle ampie colate laviche anche molto spesse (potenti). Se il magma solidifica lì dove si è formato allora troviamo rocce intrusive femiche che non vedremo facilmente sulla terra; oppure il magma arriva in superficie quindi sulla superficie terrestre è facile trovare queste rocce.
Dalla più femica: PERIDOTITE roccia di colore verde-olivastro, ha una lucentezza un po’ grassa perché sono tutti cristalli di olivina, è fatta quasi esclusivamente da olivina, accanto ad essa ci saranno ossidi di ferro ecc...., roccia intrusiva ultra femica, ultra basica che in superficie non si trova perché è una roccia cristallina tipica della crosta profonda, emerge in tre punti nelle Alpi: nella zona di Ivrea dove c’è una montagnola chiamata “Monti Pelati” pelati perché la roccia che costituisce queste montagne è peridotite sulla quale le piante non riescono a crescere perché ci sono Mg e Fe, in Val di Susa il “Musinè” è un monte pelato perché fatto di peridotite; in Val c’è il monte “Cuni” che è pelato perché fatto di peridotite. Un po’ più superficiali, quindi crosta ancora profonda ma non mantello è il GABBRO Gabbro verde di Firenze, fatto di pirosseni (verde scuro, bottiglia) e plagioclasi (bianco latte), il verde domina e ci nasconde un po’ il bianco. Poi abbiamo la DIORITE la diorite è meno basica, si trova anche in superficie, è fatta sempre da pirosseni (quelli neri tozzi), anche alcuni anfiboli (neri lunghi) e molti plagioclasi. Man mano che passiamo dalle rocce più femiche a quelle più sialiche il colore si schiarisce perché nelle femiche Fe e Mg sono cationi che danno colori scuri ai minerali che li contengono via via che ci spostiamo verso rocce più sialiche vengono a prevalere i feldspati e i plagioclasi e il colore si schiarisce. Poi c’è la GRANO DIORITE via di mezzo tra la diorite e il granito e che ha una grana fine, cristalli piccoli, già assimilabile con i graniti. GRANITI rocce più sialiche, più acide della serie delle rocce intrusive e sono chiari e sono caratterizzati da K-feldspato e ortoclasio che è quello rosa o bianco, il k-feldspato può essere di tanti colori: rosa, bianco rosso, verde e viola. È lui che dà il colore al granito. Per esempio abbiamo il granito bianco del Monte Bianco, il granito rosa tipico di Baveno, il granito rosso è di Mergozzo, il granito verde è di Predazzo (Dolomiti), l’ortoclasio viola lo troviamo in rocce intrusive di una serie più basica. Queste rocce qui intrusive che vi sto presentando costituiscono una serie di rocce che viene detta: calcalina o alcali-calcica o mesosilicica o subalcalina. Queste vanno dalle più femiche (peridotite) alle più sialiche (granito), quindi dalle più basiche alle più acide. Calcalina vuol dire che c’è del calcio e degli alcali (basi, ossidi di Mg e di Fe); il rapporto alcali/silice si aggira attorno al 50%; nelle più sialiche c’è più silice, nelle femiche il contrario. Invece ci sono altre serie di rocce in cui il rapporto alcali/silice cambia molto di più, quindi c’è una serie alcalina dove gli alcali sono in quantità maggiore rispetto alla silice e c’è addirittura una serie iper alcalina dove c’è moltissima composizione alcalina e pochissima silice. Così come c’è una serie chiamata tholeitica che ha moltissima silice è pochissimi alcali solo nei fondali oceanici. La serie alcalina è quella subito dopo questa e le due rocce principali della serie alcalina sono la SIENITE intrusiva, qui l’ortoclasio è viola. Che corrisponde al termine più sialico, è la roccia più sialica della serie alcalina. TRACHITE effusiva. Venendo in su sull’asse y, abbandoniamo le rocce intrusive (struttura olocristallina, completamente cristallizzate, molto visibile nei graniti). Quando il magma risale cosa succede? Può succedere che alcuni cristalli avessero iniziato a formarsi nel magma fino a che lui era incassato nel serbatoio magmatico, poi si creano improvvisamente le condizioni per la risalita del magma e il magma viene a giorno in un’eruzione e solidifica poi in condizioni effusive; questo vuol dire che quando il magma arriva in superficie, prima cosa si spigionano tutti i vapori nell’aria e il magma si degassa e degassandosi diventa lava e poi solidifica molto più velocemente, non istantaneamente, perché si trova improvvisamente sbalzato a temperatura ambiente. Abbiamo questa fascia di rocce nel nostro diagramma che è la fascia delle rocce a tessitura porfirica, deriva da porfido ed è tipica di queste rocce che hanno cominciato a solidificare in profondità, alcuni cristalli si sono formati, poi il magma è salito in superficie e quei pochi cristalli che si erano già formati restano imprigionati in una massa amorfa, vetrosa. Esempio tipico è il SANPIETRINO/PORFIDO il cubetto di porfido, alcuni cristalli per esempio ortoclasio rosa già formato, anche qualche cristallo di quarzo inglobati in una pasta rossastra o violacea. I porfidi che assomigliano ai graniti si chiamano porfidi quarziferi. Invece con composizione simile alla diorite, cioè mesosilicica abbiamo i porfidi non quarziferi. Corrispondenti a Gabbro e Peridotite, nella tessitura porfirica abbiamo le PORFIRITI o le DIABASI sono sempre rocce porfiriche, cioè dove ci sono alcuni cristalli molto evidenti impastati in una pasta amorfa violacea però la differenza è che nel porfido quarzifero vedete nettamente i cristalli di quarzo che sono trasparenti, sembra vetro, quindi sialico; nella porfirite diabase vedete dei cristalli neri di pirosseni, dei cristalli verdi sempre di pirosseni, ma di quarzo neanche a piangere perché è molto più basica. Invece se il magma arriva subito in superficie e viene su senza aver dato tempo alla solidificazione allora abbiamo rocce che hanno struttura completamente amorfa o vetrosa, totalmente priva di cristalli che è la roccia effusiva, lavica. Ci sono tre fasce: intrusive, effusive che avevano cominciato a solidificare in profondità e effusive vere e proprie. Le intrusive hanno tessitura olocristallina (completamente cristallizzata), le effusive che hanno cominciato a solidificare in profondità hanno tessitura porfirica e le effusive vere e proprie hanno tessitura vetrosa o amorfa. Effusive vere e proprie: alle femiche cioè Peridotite e Gabbro corrispondono i basalti. BASALTI si tratta di rocce nere, scure, opache e che tendono a fratturarsi in blocchetti perché la lava è lava fluida perché il magma è femico, il magma arriva in superficie ancora molto fluido e forma delle colate molto spesse, potenti che raffreddandosi si contraggono e contraendosi si spaccano in colonne; se la colata è meno spessa al posto che delle colonne contraendosi forma dei blocchetti. Qui di cristalli ce n’è uno ogni tanto, proprio pochi. Non siamo in grado di distinguerli in femici e ultra femici perché il basalto è basalto. Per dire che appartengano a Gabbro o Peridotite bisogna fare esami chimici. Alla Diorite, porfido non quarzifero, corrisponde l’ANDESITE si chiama così perché è molto abbondante nelle Ande; questa proprio vetrosa non è perché qualche cristallo ce l’ha. Al Granito e Porfido quarzifero corrisponde l’OSSIDIANA vetrosa, amorfa perché si frattura in modo. La lava sialica è più viscosa. Dovrebbe essere bianca, invece è nera per un effetto ottico perché la luce, essendo vetrosa, l’attraversa in tutti i modi uguale e lei assorbe tutti i raggi di luce. POMICE Plinio il vecchio morto lapidato da lapilli di pomice eruttati dal Vesuvio nel 79. La roccia più comune come corrispondente effusivo dei graniti è la RIOLITE tipica del parco di Yellowstone in America; da noi si chiama LIPARITE, roccia di Lipari, roccia grigiastra, un po’ porfirica. Invece della serie alcalina: la ANDESITE e la corrispondente TRACHITE (più basica).