-valeria
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Concetti Chiave

  • Il filosofo nato nel 1759 e morto nel 1805 sintetizza neoclassicismo e romanticismo nel suo pensiero.
  • Inizialmente aderisce allo Sturm und Drang con le sue "lettere filosofiche", poi passa al neoclassicismo.
  • Distingue tra poesia ingenua, classica e in equilibrio, e poesia sentimentale, nostalgica e romantica.
  • Critica la divisione del lavoro e l'alienazione, vedendo l'uomo ridotto a un frammento.
  • Oppone il Taylorismo, l'organizzazione scientifica del lavoro, a una visione morale dell'umanità.

Indice

  1. La vita e l'influenza filosofica
  2. Dalla poesia ingenua a quella sentimentale
  3. Critica alla divisione del lavoro

La vita e l'influenza filosofica

Nasce nel 1759 e muore nel 1805, e nella sua filosofia riassume il movimento del neoclassicismo e quello del romanticismo.

È un filosofo amico di Goethe. All’inizio con le sue “lettere filosofiche” manifesta la sua piena adesione al movimento dello Sturm und Drang, ma successivamente ne esce ed aderisce al neoclassicismo.

Con la sua filosofia proverà sempre a superare la contrapposizione kantiana tra i doveri e le inclinazioni. Lui considera che l'equilibrio estetico ideale venga meno con la mancanza dell’età classica.

Dalla poesia ingenua a quella sentimentale

Distingue, poi, poesia ingenua e poesia sentimentale:

-la prima, la poesia ingenua, è quella dei classici della letteratura, nella quale troviamo un perfetto stato di equilibrio tra spirito e natura

-la seconda, la poesia sentimentale, esprime la nostalgia dell'unità perduta ed appartiene alla poesia utilizzata dagli autori del movimento romantico.

Critica alla divisione del lavoro

Infine considera la condizione umana totalmente rovinata dalla divisione del lavoro e dall'alienazione. L'uomo ormai è ridotto ad un frammento. Questa è una forte critica alla frantumazione dell’umanità ed una critica morale.

Con questa sua idea va a criticare fortemente il Taylorismo ovvero l'organizzazione scientifica del lavoro che richiede una matematica azione del lavoro degli operai, ed è una fase successiva a quella di Smith.

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