Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • Il cinema è un linguaggio basato sull'attività visiva, con una dialettica di sguardi tra i personaggi e la realtà circostante.
  • L'inquadratura oggettiva non è legata a nessun personaggio e si concentra sull'azione rappresentata, priva di marcature stilistiche forti.
  • L'oggettiva irreale presenta forti caratteristiche stilistiche e non è associata al punto di vista di nessun personaggio.
  • L'interpellazione coinvolge lo sguardo diretto in macchina, comune nel cinema delle origini ma poi evitato per svelare il carattere artificioso del cinema.
  • La soggettiva è complessa e può variare in molte forme, rappresentando il punto di vista del personaggio con diverse marcature stilistiche.

Indice

  1. Il linguaggio del cinema
  2. Tipologie di sguardi
  3. Sguardi soggettivi e semi-soggettivi

Il linguaggio del cinema

È un dato di fatto che il cinema sia un linguaggio che si basa sull'attività scopica. Allo sguardo di chi vede il film corrisponde quello di chi lo ha realizzato, e all'interno del testo il procedere della reazione è garantito dalla dialettica di sguardi tra i personaggi e tra i personaggi e la realtà che li circonda. L’organizzazione e la strutturazione del punto di vista diventa il principio stesso attorno a cui ruota la costruzione e il funzionamento del film, sintetizzandolo come un dialogo tra un io, un tu e un lui, che si articola in quattro tipologie di sguardi.

Tipologie di sguardi

L’oggettiva corrisponde alla formula io e tu guardiamo lui: un'inquadratura motivata dall'esigenza di dare conto dell'azione rappresentata, non è ancorata ad alcun personaggio e priva di marca e stilistiche particolarmente forte.

L'oggettiva irreale corrisponde a tu vedi dal mio punto di vista. Essa rimanda all'enunciatore e all'enunciazione in sé. È un tipo di inquadratura caratterizzata dalla presenza di forti marche stilistiche (angolazione inverosimile, di formazione, movimenti estranei allo sguardo umano) alle quali non si associa il punto di vista di alcun personaggio.

Nell'interpellazione si realizza la formula io e lui guardiamo te, ossia lo sguardo in macchina. Si tratta di una tipologia di sguardo abituale nel cinema delle origini, ma in seguito interdetta perché in grado di svelare il carattere artificioso del linguaggio cinematografico.

Sguardi soggettivi e semi-soggettivi

L'ultimo tipo di sguardo è la soggettiva. In realtà si tratta della tipologia più complessa in quanto può essere declinata in diverse accezioni. In generale corrisponde la formula tu e lui vedete quello che io vi mostro, ma in effetti ogni punto di vista nel cinema corrisponde a un soggetto che guarda, dunque è una soggettiva. Edward Branigan ne fornisce un ampio campionario. A partire dalla soggettiva letterale articolata in due inquadrature possiamo riconoscere alcune varianti: la soggettiva rovesciata, ovvero una soggettiva nella quale l'ordine dell'inquadratura invertito, e la soggettiva differenziata, dove l'inquadratura dell'oggetto non segue immediatamente quella del soggetto che guarda; la percezione-di- personaggio, ovvero la visione attraverso lo sguardo del personaggio segnata da marche

stilistiche come l’effetto flou, le distorsioni eccetera, e la percezione-di-personaggio dinamica, che indica lo stato interiore del personaggio attraverso movimenti di macchina o dell'obiettivo, come lo zoom. Dalla soggettiva si distingue la semi-soggettiva, ossia uno sguardo di per se è soggettivo, ma attribuibile al personaggio, il quale contemporaneamente inglobato nell'inquadratura, ripreso dalle spalle. A sua volta la semi soggettiva può avere diverse declinazioni in base allo stato di coscienza, normale o alterato, che caratterizza il personaggio in quel momento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dello sguardo nel cinema?
  2. Il cinema si basa sull'attività scopica, con lo sguardo di chi vede il film che corrisponde a quello di chi lo ha realizzato, creando una dialettica di sguardi tra i personaggi e la realtà circostante.

  3. Cosa caratterizza l'inquadratura oggettiva irreale?
  4. L'oggettiva irreale è caratterizzata da forti marche stilistiche, come angolazioni inverosimili e movimenti estranei allo sguardo umano, senza associarsi al punto di vista di alcun personaggio.

  5. Perché lo sguardo in macchina è stato interdetto nel cinema?
  6. Lo sguardo in macchina, tipico del cinema delle origini, è stato interdetto perché svela il carattere artificioso del linguaggio cinematografico.

  7. Quali sono le varianti della soggettiva nel cinema?
  8. Le varianti della soggettiva includono la soggettiva rovesciata, la soggettiva differenziata, la percezione-di-personaggio, e la percezione-di-personaggio dinamica, ognuna con caratteristiche stilistiche specifiche.

Domande e risposte