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Concetti Chiave

  • L'angolazione della macchina da presa (MDP) è cruciale per determinare il punto di vista visivo, narrativo e ideologico di una scena cinematografica.
  • Le variabili di angolazione, altezza e inclinazione della MDP contribuiscono a creare un linguaggio cinematografico ricco di significati psicologici.
  • Diverse tecniche di ripresa, come frontale, tre quarti, dall'alto e dal basso, influenzano l'emozione e la percezione del soggetto da parte dello spettatore.
  • Riprese particolari come a piombo (plongée) e supine (contre-plongée) sono utilizzate per creare effetti di vertigine o inquietudine.
  • L'inquadratura soggettiva permette allo spettatore di vedere attraverso gli occhi di un personaggio, aumentando coinvolgimento ed immedesimazione.

Quando ci accingiamo a riprendere un soggetto scegliamo, oltre alla distanza rispetto alla MDP, anche la sua angolazione. Quindi, ciò che stiamo facendo è decidere se riprendere il soggetto dall’alto, dal basso, da destra, da sinistra, frontalmente, di lato, di spalle ecc. Insomma, stiamo decidendo quale punto di vista adottare. Al cinema, la nozione di punto di vista può essere interpretata in tre modi:
-punto di vista in senso visivo, che ci rimanda al posizionamento della macchina da presa;
-punto di vista in senso narrativo, che ci va chiedere da chi ci viene raccontata la storia;
-punto di vista ideologico, che si ha quando l’autore del film rende chiaro il suo modo di vedere le cose.
Il punto di vista si pone quindi in relazione con il modo in cui l’autore di un film posiziona la macchina da presa.

Ci sono tre variabili fondamentali che concorrono a determinarlo: angolazione, altezza ed inclinazione. Da qui ne deriva un aspetto fondamentale del linguaggio cinematografico: dal punto di vista adottato, attraverso il modo di posizionare la MDP, è possibile generare un vero e proprio linguaggio cinematografico. Detto altrimenti, a quelle che sembrano delle semplici inquadrature, si possono conferire dei profondi significati psicologici a seconda del tipo di punto di vista adottato con la MDP. Ipotizzando che la MDP sia posizionata esattamente di fronte agli assi orizzontale e verticale del soggetto rappresentato e si trovi alla sua stessa altezza (quindi, perfettamente in asse), riferendoci alle tre variabili elencate, possiamo ottenere una serie innumerevoli di situazioni sceniche:

Indice

  1. Destra o da sinistra
  2. Frontale
  3. Tre quarti
  4. Dall’alto
  5. Dal basso
  6. A piombo (plongée)
  7. Supine (o contre-plongée)

Destra o da sinistra

Ovvero, riprese ottenute angolando la MDP rispetto al set lungo l’asse orizzontale. Questa è la tecnica di ripresa più usuale, neutrale potremo dire, nel senso che in essa il tutto ci viene mostrato nella sua “normalità” scenica, senza alcuna implicazione emotiva da dovervi scorgere.

Frontale

Certamente quella più adatta a coinvolgere lo spettatore in maniera diretta. La camera è posta di fronte al soggetto rappresentato, facendocene scorgere tutti i tratti del volto.

Tre quarti

Quando il soggetto rappresentato non incrocia la linea immaginaria dello sguardo dello spettatore. Questo tipo di ripresa viene spesso usata nelle scene di dialoghi;

Dall’alto

Quando la MDP è situata ad un’altezza maggiore rispetto al soggetto rappresentato, con l’asse ottico rivolto verso il basso. Questo tipo di ripresa può avere come funzione prevalente quella di diminuire il personaggio, di schiacciarlo verso il basso incombendo su di lui. Ad esprimere un senso di oppressione interiore, di spaesamento, di minaccia incombente. O, più semplicemente, indicare la posizione di un sottoposto nei confronti di un suo superiore.

Dal basso

Quando la MDP è posta ad un’altezza minore rispetto al soggetto rappresentato, con l’asse ottico rivolto verso l’alto. Questo tipo di ripresa, invece, può servire ad enfatizzare il soggetto inquadrato, ad ingigantirne l’importanza all’interno della scena per sottolinearne l’autorevolezza.

A piombo (plongée)

Quando la MDP si trova con l’asse ottico sulla perpendicolare del soggetto rappresentato. Questa è una tecnica di ripresa che non viene usata spesso vista la sua particolarità. Serve a dare allo spettatore una sensazione di vertigine o ad accrescere la suspense.

Supine (o contre-plongée)

Quando la macchina da presa riprende il soggetto rappresentato dal basso, con l’asse ottico posto sulla sua perpendicolare. Quando non è utilizzata semplicemente per inquadrare un aereo che vola, può servire per incutere un senso di inquietudine.

Un tipo assai raffinato e particolare di inquadratura è la soggettiva. Per soggettiva s’intende un tipo di inquadratura che rispecchia fedelmente ciò che vede un determinato personaggio. Con una soggettiva, lo spettatore vede attraverso gli occhi dell’attore, si cala nei suoi panni, si immedesima in lui: l’io narrante e l’obiettivo della macchina da presa tendono a coincidere.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i tre modi in cui può essere interpretato il punto di vista al cinema?
  2. Il punto di vista al cinema può essere interpretato in senso visivo, narrativo e ideologico.

  3. Quali sono le tre variabili fondamentali che determinano il punto di vista cinematografico?
  4. Le tre variabili fondamentali sono angolazione, altezza e inclinazione della macchina da presa.

  5. Qual è la funzione principale di una ripresa dall'alto?
  6. La ripresa dall'alto può diminuire il personaggio, esprimere oppressione o indicare una posizione di subordinazione.

  7. In che modo una ripresa dal basso può influenzare la percezione del soggetto?
  8. Una ripresa dal basso può enfatizzare il soggetto, ingigantirne l'importanza e sottolinearne l'autorevolezza.

  9. Cosa si intende per inquadratura soggettiva?
  10. L'inquadratura soggettiva rispecchia ciò che vede un personaggio, permettendo allo spettatore di immedesimarsi in lui.

Domande e risposte