Concetti Chiave
- Il paradigma hollywoodiano è una struttura narrativa usata in molti film e serie TV per rendere le storie più dinamiche e accattivanti.
- La narrazione è divisa in tre atti: introduzione, sviluppo e conclusione, ognuno con un ruolo specifico nella trama.
- Il primo atto introduce i personaggi principali e l'ambientazione, creando una situazione di normalità che verrà sconvolta in seguito.
- Nel secondo atto, un evento cruciale rompe la quiete iniziale, sviluppando il climax narrativo e sottolineando i conflitti tra i personaggi.
- Il terzo atto offre un finale conciso dove si risolvono tutte le questioni, portando il climax al culmine e sciogliendo la tensione.
Probabilmente il tuo film preferito, o il film che hai visto ieri sera, o l’ultima volta al cinema, segue lo schema del paradigma hollywoodiano. Il nome hollywoodiano deriva proprio dal fatto che veniva usato principalmente nella Hollywood classica, degli anni d’oro. Ma ancora oggi spesso viene utilizzato, sia per il cinema che per le serie tv. Il suo scopo è quello di rendere più dinamica e accattivante la storia.
Essa viene divisa in tre atti:
Indice
Primo atto
Nel primo atto (generalmente in un lungometraggio, sono i primi venti minuti) vengono presentati i personaggi principali, il mondo in cui è ambientata la storia,… C’è una situazione di normalità.
Secondo atto
Tra la fine del primo atto e l’inizio del secondo, c’è un elemento o un evento che serve per distruggere la quiete presentata nel primo atto.
Questa fase è fondamentale per creare il giusto climax narrativo. Infatti, in termini tecnici viene chiamata midpoint. I personaggi vengono caratterizzati con sempre più precisione, i punti conflittuali emergono con maggiore chiarezza e gli intrecci narrativi fanno da sfondo alla trama principale. Una storia che voglia quindi svilupparsi in maniera accattivante, fluida, coerente deve aver bisogno di precisi punti di svolta
Terzo atto
Se lo sviluppo della storia (secondo atto), com’è facilmente intuibile, occupa gran parte della sceneggiatura, il gran finale” (terzo atto), come la premessa (primo atto), non deve essere troppo lungo (15-20 minuti circa), conciso e condurre a delle soluzioni coerenti. Il gran finale, lieto o cattivo che sia, è il momento in cui si risolvono tutte le questioni rimaste aperte, ogni domanda conosce una risposta, il climax raggiunge il suo culmine e la tensione si scioglie.