Concetti Chiave
- Gran Torino, diretto da Clint Eastwood, esplora la trasformazione del protagonista Walt Kowalski da razzista a figura di riferimento per la comunità asiatica.
- Il film enfatizza la crescita personale di Walt e del giovane Thao, il cui legame si rafforza attraverso esperienze condivise e sfide affrontate insieme.
- L'analisi filosofica riconduce la trama al concetto di stato di natura di Locke, evidenziando l'uso della forza in una società multietnica problematica.
- Walt sceglie di affidarsi alle istituzioni piuttosto che alla violenza, in contrasto con i malviventi, sottolineando la fiducia nella giustizia.
- Il film introduce una distinzione tra sfera civile e religiosa, con la Chiesa rappresentata da Padre Janovich come guida spirituale per Walt.
Analisi filosofica di Gran Torino
Il film “Gran Torino”, prodotto nel 2008 negli Stati Uniti d’America, è stato diretto e interpretato nel ruolo di protagonista da Clint Eastwood. Appartiene al genere drammatico ed è ambientato nella periferia di Detroit, in un quartiere della città abitato prevalentemente da famiglie asiatiche e con disordini dovuti ai giovani migranti teppisti. Il personaggio principale, Walt Kowalski, è uno dei pochi americani rimasti ed è sicuramente il soggetto più interessante dal punto di vista psicologico poiché cambia radicalmente nel corso del film. Infatti, all’inizio è presentato come un personaggio sgarbato e razzista, in particolare nei confronti dei suoi vicini asiatici che insulta ripetutamente con l’appellativo “musi gialli”. Tuttavia, un avvenimento dà inizio alla sua trasformazione di apertura verso gli altri. In seguito all’aggressione dei delinquenti asiatici nei confronti del giovane vicino Thao, Kowalski interviene egoisticamente per difendere la propria proprietà, ma questo gesto è interpretato dalla comunità Hmong come la volontà di salvarlo. L’importanza della scena è sottolineata anche dalla musica di tensione in sottofondo e dall’ambientazione cupa. Quindi, lentamente e con diffidenza si crea un solido rapporto di amicizia tra Walt e i vicini Hmong, specialmente con Thao, tanto da spingerlo a trovare un lavoro al ragazzo ed aiutarlo a crescere. Infine, in seguito alla violenza sulla sorella Sue, Walt comprende che l’unica alternativa per garantire giustizia e pace alla famiglia asiatica è quella di sacrificarsi e, di conseguenza, dopo essersi preparato, si reca disarmato dai malviventi, i quali lo uccidono e vengono finalmente arrestati. Una lunga inquadratura si sofferma sul suo corpo senza vita e una musica triste accompagna l’arrivo disperato di Thao a rimarcare la profonda relazione tra i due. Mi hanno particolarmente colpito le notazioni psicologiche di Walt e di Thao poiché entrambi i personaggi realizzano un percorso di crescita. Infatti, il primo abbandona i suoi pregiudizi iniziali riguardo la comunità asiatica e si apre diventando una figura di riferimento per il giovane ragazzo, con il quale afferma di avere più valori in comune rispetto alla sua reale famiglia, interessata solamente ai suoi beni. Questo cambiamento è testimoniato anche dalla decisione di donargli in eredità la sua preziosa Gran Torino del 1972 così come la medaglia al valore. Invece, il secondo matura notevolmente e diventa da ragazzo timido e impacciato quale era un uomo responsabile nel corso del film.È possibile ricondurre alcuni aspetti del film alla filosofia dei contrattualisti. Innanzitutto, la società descritta è simile al contesto che si verificherebbe nello stato di natura teorizzato da Locke nel caso in cui vi sia un utilizzo eccessivo della forza. Infatti, secondo il filosofo inglese, in esso è presente una condizione di uguaglianza di tutti gli uomini, in cui essi sono liberi e dispongono di alcuni diritti naturali (alla proprietà, alla libertà ed alla vita), i quali però sono limitati solamente alla propria persona. Quindi, se qualcuno ricorresse alla forza per appropriarsi dei beni o della libertà altrui, lo stato di natura si trasformerebbe in una situazione di guerra. Inoltre, egli afferma che ognuno può reagire proporzionalmente al torto subito. La società multietnica del quartiere periferico di Detroit presenta alcune caratteristiche in comune con quella di Locke, seppure vi siano in vigore delle leggi. In essa prevalgono le numerose comunità di immigrati e gran parte dei giovani, sono organizzati in bande criminali, spesso in conflitto tra di loro a causa delle differenti etnie e della volontà di sovrastare gli altri. Esse causano molteplici episodi di delinquenza e di ostilità in una zona precedentemente tranquilla abitata in maggioranza da americani. Tuttavia, a differenza della teoria di Locke, Walt Kowalski non decide di utilizzare gli stessi strumenti dei malviventi, ossia la forza e le armi, ma rinuncia a farsi giustizia da sé affidandosi alle istituzioni, alla polizia ed alla Chiesa. Dal mio punto di vista, anche se in maniera minore, emerge nel film la distinzione fra l’ambito civile e quello religioso che Locke ha teorizzato nella “Lettera sulla tolleranza”. Secondo quest’ultimo, a differenza dello Stato, la Chiesa ha come suo fine il culto di Dio e si deve occupare solamente dell’interiorità dell’uomo senza l’utilizzo della forza. Padre Janovich raffigura il simbolo della fede e invita Walt più volte a confessarsi per condurlo alla salvezza, compiendo così il compito della Chiesa.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del film "Gran Torino"?
- Come si sviluppa il rapporto tra Walt Kowalski e la comunità Hmong?
- In che modo il film "Gran Torino" si collega alla filosofia dei contrattualisti?
- Qual è il significato del sacrificio finale di Walt Kowalski?
- Quali sono le implicazioni religiose nel film "Gran Torino"?
Il tema principale del film "Gran Torino" è la trasformazione personale e la crescita dei personaggi, in particolare di Walt Kowalski, che passa da essere razzista e sgarbato a diventare una figura di riferimento per la comunità asiatica, specialmente per il giovane Thao.
Il rapporto tra Walt Kowalski e la comunità Hmong si sviluppa lentamente e con diffidenza, ma diventa solido grazie all'amicizia con Thao, che Walt aiuta a crescere e a trovare un lavoro, abbandonando i suoi pregiudizi iniziali.
Il film si collega alla filosofia dei contrattualisti, in particolare a Locke, attraverso la rappresentazione di una società simile allo stato di natura, dove prevalgono le bande criminali e l'uso della forza, ma Walt sceglie di affidarsi alle istituzioni piuttosto che alla violenza.
Il sacrificio finale di Walt Kowalski rappresenta la sua completa trasformazione e il suo desiderio di garantire giustizia e pace alla famiglia asiatica, rinunciando alla violenza e affidandosi alle istituzioni per risolvere i conflitti.
Le implicazioni religiose nel film includono la distinzione tra ambito civile e religioso, con la Chiesa rappresentata da Padre Janovich che invita Walt a confessarsi, simboleggiando la fede e il compito della Chiesa di occuparsi dell'interiorità dell'uomo senza l'uso della forza.