Concetti Chiave
- La comunicazione visiva richiede il rispetto delle regole compositive per generare armonia e significato.
- Immagini fisse e mobili utilizzano processi mentali istintivi, cognitivi e affettivi per comunicare efficacemente.
- Le immagini fisse contengono tutte le informazioni necessarie per l'interpretazione all'interno di un'unica inquadratura.
- Le immagini mobili, come nei film, dipendono dalle relazioni dinamiche tra le inquadrature successive.
- Nel cinema, ogni punto di ripresa deve essere considerato per il suo ruolo dinamico e interattivo nella narrazione visiva.
Comunicare con la MDP
Nel variegato mondo della comunicazione visiva, abbiamo imparato a comprendere quanto sia importante il rispetto di tutte quelle regole compositive che aiutano l’immagine riprodotta, oltre a generare un senso di armonia che aiuta gli occhi a non disorientarsi, a produrre significato. Produrre significato vuol dire mettere in moto tutti gli accorgimenti necessari per arrivare allo scopo comunicativo che ci siamo prefissati.
Ormai sappiamo che chi agisce con le immagini per comunicare gioca di sponda con i processi mentali, ovvero, con quegli atteggiamenti più o meno istintivi che caratterizzano sin dall’inizio dei tempi la natura umana. Questi processi mentali (ricordiamoli, istintuali, cognitivi e affettivi) possono essere incentivati in diversi modi nel campo della comunicazione visiva. E tutti hanno in comune lo scopo ultimo cui si intende arrivare: narrare attraverso le immagini e farlo nella maniera più efficace possibile in relazione al tipo di comunicazione visiva si sta adottando. Perché c’è differenza tra le immagini fisse e le immagini mobili. Entrambe possono produrre senso al di là di quello che fanno vedere (il famoso fuori campo), entrambe presuppongono una preliminare organizzazione dello spazio. Ma, mentre l’inquadratura fotografica basta a sé stessa perché al suo interno c’è tutto quello che ci serve per poter interpretare la comunicazione che l’autore dello scatto ha voluto fare, l’inquadratura cinematografica vive della relazione continua con quella che sta prima e quella che viene dopo. Con i prodotti audiovisivi, ogni punto di ripresa va quindi considerato, non solo come un fattore già di per sé caratterizzante della comunicazione visiva, ma anche come un fattore dinamico che interagisce con altri punti di ripresa. Nel primo caso, parliamo più precisamente di punto di vista della macchina da presa, nel secondo, ci riferiamo al suo dinamismo.