Concetti Chiave
- Il cinema statunitense ha dominato il mercato globale dal 1980, riducendo le produzioni nazionali a nicchie locali.
- L'inglese è diventato la lingua predominante, influenzando l'egemonia culturale in vari settori come musica e letteratura.
- Le produzioni anglo-americane prevalgono nelle librerie e nei negozi di musica, indipendentemente dalla qualità.
- Opere internazionali di qualità affrontano barriere linguistiche, limitando il loro successo globale.
- Le case editrici anglo-americane preferiscono pubblicare autori di lingua inglese, riducendo la traduzione da lingue meno conosciute.
Il mondo cinematografico ha avuto il trionfo definitivo dagli anni Ottanta in avanti delle megaproduzioni spettacolari che vengono dagli Stati Uniti. Da quegli anni le cinematografie nazionali conservano piccoli spazi di mercato, normalmente un mercato molto locale (per esempio in Italia i film comici dei fratelli Vanzina, di Neri Parenti o, su un piano diverso, di Verdone o di Moretti). Viceversa la parte preponderante del mercato cinematografico è occupata dai film statunitensi, con un dominio raddoppiato dalle videocassette e poi dai dvd.
Il processo era forzato dall'imporsi, a ogni livello, dell'inglese come lingua dominante.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto delle megaproduzioni statunitensi sul mercato cinematografico globale dagli anni Ottanta in poi?
- In che modo l'inglese ha influenzato la diffusione di opere culturali a livello globale?
- Perché le opere letterarie di autori non anglofoni faticano a raggiungere un successo planetario?
Dalla fine degli anni Ottanta, le megaproduzioni statunitensi hanno dominato il mercato cinematografico globale, riducendo lo spazio per le cinematografie nazionali a mercati molto locali.
L'inglese, come lingua dominante, ha facilitato la diffusione di opere culturali anglo-americane, rendendo difficile per opere di altre lingue ottenere lo stesso successo globale.
Le opere di autori non anglofoni faticano a ottenere successo globale a causa della scarsa conoscenza delle loro lingue fuori dai confini nazionali, degli alti costi di traduzione e della preferenza delle case editrici anglo-americane per opere in inglese.