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Esso varia dal TDT solo per periodiche variazioni.
TDB-TDT = 0.001658·sin(G) + 0.000014·sin(2G) secondi
con G= 357.53 + 0.9856003(JD-2451545.0) gradi
TEMPO GEOCENTRICO COORDINATO (Geocentric Coordinate Time = TCG)
-10
TCG-TDT = 6.969291 (JD-2443144.5)86400 secondi
TEMPO BARICENTRICO COORDINATO (Barycentric Coordinate Time = TCB)
-8
TCB-TDB = 1.550505 (JD-2443144.5)86400 secondi
TEMPO UNIVERSALE COORDINATO (Universal Time Coordinate = UTC)
Per conciliare l'esigenza di avere una scala di tempo uniforme e costante (IAT)
e non creare uno sfasamento troppo grande con la scala di tempo legata alla
rotazione terrestre (UT1) nel 1972 è stato introdotto UTC. Esso ha le stesse
caratteristiche metrologiche dell'IAT (stessa durata del secondo) ma viene
corretto, di tanto in tanto, affinché la differenza UTC-UT1 sia sempre minore di
0.9 s. Tali correzioni vengono apportate, di solito, alla mezzanotte del 30
giugno e del 31 dicembre. L'UTC viene diffuso in tutto il mondo, tramite i
segnali orario di tempo, con la precisione di 1 ms. I segnali forniscono a volte
anche la quantità DUT1 ossia la previsione della correzione da apportare all'UTC
per ottenere UT1 con la precisione di 0.1 s. Lo scarto IAT-UTC ha raggiunto, il
1° gennaio 1999, i + 32.00 s.
TEMPO UNIVERSALE (Universal Time = UT)
L'UT o tempo medio locale di Greenwich, base delle scale di tempo civile,
corrisponde, con buona approssimazione, al moto diurno del Sole medio. In realtà
esso si ricava dall'ST (Sidereal Time) attraverso una relazione matematica.
Essendo l'ST dedotto dall'osservazione del moto diurna delle stelle, e quindi
soggetto alle variazioni dovute all'imprecisione del moto di rotazione della
Terra, sono state definite varie scale di UT:
UT0: UT determinato direttamente dalle osservazioni, esso è legato fortemente al
luogo di osservazione con coordinate lat e long;
UT0 = UT1 + tg(lat)[x·sin(long) + y·cos(long)]
dove i valori di x e y sono pubblicati nell'IERS Bulletin A
UT1: UT ottenuto da UT0 corretto per lo spostamento in longitudine del luogo di
osservazione dovuto al movimento osservato del polo geografico, ad esso ci si
riferisce quando, in genere, si parla di UT;
UT1 = UTC + DUT1 (dall'IERS Bulletin A)
UT2: UT corretto anche per le irregolarità stagionali del periodo di rotazione
terrestre.
UT2-UT1 = 0.022sin(2πT) - 0.012cos(2πT) - 0.006sin(4πT) + 0.007cos(4πT)
dove
π= 3.14159265…
T= Besselian Day = 2000.0 + (MJD - 51544.03) / 365.2422
MJD= Modified Julian Day = JD-2400000.5
JD= Julian Day = (con Y= anno, M= mese e D.d= giorno e frazione) =
se M > 2 allora Y=Y e M=M
se M=1 o 2 allora Y=Y-1 e M=M+12
se Y.MDd ≥ 1582.1015 (calendario gregoriano)
allora
Y A
A = int( ) B = 2 - A + int( )
100 4
se Y.MDd < 1582.1015 (calendario giuliano)
allora A=B=0
[per gli anni a.C., Y è negativo]
JD= int[365.25(Y+4716)] + int[30.6(M+1)] + D.d + B - 1524.5
per esempio il 3 gennaio 2004 ore 14:30 [14:30 = 14.5/24 = 0.60 frazione di
giorno] corrisponde al JD 2453008.1 = 53007.6 del MJD.
nota: il JD è un sistema di numerazione dei giorni introdotto per ovviare ai
problemi di non coincidenza dei vari calendari. La data di partenza di tale
periodo è il lunedi 1° gennaio 4713 a.C. del Calendario Giuliano alle 12 UT.
Tale giorno, che va fino alle ore 12 del 2 gennaio, porta il numero 0 (zero). I
giorni successivi sono numerati progressivamente cosicché, ad esempio, alle ore
12 UT (ora di Greenwich) del 31 dicembre 1899 inizia il JD 2415020. L'anno 4713
venne scelto perché in quell'anno il Ciclo di Metone, il Ciclo Solare e
l'Indizione Romana erano uguali a 1. Il Periodo Giuliano prevede 7980 anni
ottenuto moltiplicando tra loro le durate dei tre cicli (di Metone, Solare e
dell'Indizione Romana) 19 x 28 x 15, pertanto il primo periodo giuliano finirà
alle 12 di TU del 1° gennaio 3268 corrispondente al 23 gennaio dello stesso anno
nel Calendario Gregoriano. Mentre il MJD, riconosciuto dall'International
Astronomical Union IAU nel 1973, è un sistema di numerazione dei giorni derivato
dal JD che pone l'origine dei giorni alle ore 0 (anziché alle ore 12 come nel
JD) e per ridurre la quantità di cifre della numerazione. Si ottiene sottraendo
al JD il numero 2400000.5 pertanto l'origine di questa scala è il 17 novembre
1858 alle ore 0.
La differenza TDT-UT, nota come delta T, è così quantificata:
1986.0 = + 54.87 s verificato
1987.0 = + 55.32 s verificato
1988.0 = + 55.82 s verificato
1989.0 = + 56.30 s verificato
1990.0 = + 56.86 s verificato
1991.0 = + 57.57 s verificato
1992.0 = + 58.31 s verificato
1993.0 = + 59.12 s verificato
1994.0 = + 59.98 s verificato
1995.0 = + 60.78 s verificato
1996.0 = + 61.63 s verificato
1997.0 = + 62.29 s verificato
1998.0 = + 62.97 s verificato
1999.0 = + 63.46 s verificato
2000.0 = + 63.83 s verificato
2001.0 = + 64.09 s verificato
2002.0 = + 64.30 s verificato
2003.0 = + 64.47 s estrapolato
2004.0 = + 65.80 s estrapolato
La seguente formula, mediante polinomi di T , fornisce un valore
CHEBYSHEF
approssimato della differenza TDT-UT:
t=(anno-1800)/100
- per anni a.C. + per anni d.C.
TDT-UT= (((((((((((((.019871t+.00596)t-.313165)t-.025998)t+
+1.834307)t-.023942)t-5.0855)t+.1732)t+6.8954)t-
+.1531)t-3.9413)t+.1695)t+.4034)t-.03943)t+.08177
La sua validità si estende dal 1610 sino all'anno 2000 e il risultato è espresso
in minuti di tempo. Formula approssimata per il delta T
di J. C , M. C -T e G. F (1997)
HAPRONT HAPRONT OUZE RANCOU
2
TDT-UT = 102 + 102u + 25.3u secondi
dove u=(anno-2000)/100
e aggiungendo al risultato il termine di J. M +0.37(anno-2100)
EEUS
ha validità fra il 2000 e il 2100.
Segnale orario di riferimento
Per convenzione internazionale il rilevamento degli istanti di osservazione dei
fenomeni astronomici deve essere fatto con riferimento ai segnali di tempo
universale coordinato UTC trasmessi, con opportuna codificazione, dalle radio-
emittenti della rete BIH (Bureau International de l'Heure) dislocate in ogni
parte della Terra. Fa parte della rete BIH il Servizio Orario dell'IEN (Istituto
Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris di Torino) che trasmette sulla
frequenza di 5 MHz ad intervalli prestabiliti [ogni quarto d'ora che precede le
ore di tempo medio dell'Europa centrale CET 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17,
18 e 19]. Nella rete telefonica di Torino il segnale orario UTC dell'IEN è
ricevibile, 24 ore su 24, dal telefono formando il n. 1910 (non accessibile da
teleselezione). Segnali orari UTC dell'IEN sono trasmessi dalle stazioni radio
dei tre programmi della RAI (RAdiotelevisione Italiana), generalmente prima dei
giornali radio (e dalle stazioni RAI che trasmettono il "Notturno dall'Italia"
ossia Milano e Roma). Nelle trasmissioni RAI-TV sovente il segnale IEN è
sincronizzato con l'immagine dell'orologio che compare sul video. Se sullo
schermo TV compare l'orologio senza il segnale orario nell'audio, significa che
l'orologio non è sincronizzato e può indicare un tempo anche spostato di qualche
secondo rispetto al segnale IEN. Per lo stesso motivo non sono utilizzabili le
indicazioni di tempo che compaiono (in forma digitale) nelle pagine di Televideo
o sovrimpresse alle immagini di alcuni programmi TV o, peggio, il segnale
trasmesso telefonicamente dalla SIP-TELECOM. Dal territorio italiano sono
ricevibili le seguenti stazioni che emettono con continuità su tutte le 24h:
sigla luogo frequenza coordinate geografiche
DIZ Naven (D) 4.525 MHz LAT 51° 50′ N
LONG 10° 14′ E
HBG Pragins (CH) 75 kHz LAT 46° 24′ N
LONG 06° 15′ E
DCF Mainflingen (D) 77.5 kHz LAT 50° 01′ N
LONG 9° 00′ E
Altre stazioni trasmittenti europee sono:
MSF Rugby (GB) 60 kHz LAT 52° 22′ N
LONG 01° 11′ W
RBU Mosca (RU) 66.6 kHz LAT 55° 44′ N
LONG 38° 12′ E
TDF Allouis (F) 162 kHz LAT 47° 10′ N
LONG 2° 12′ E
La ricezione dei segnali DIZ è soggetta a tutte le variazioni tipiche delle onde
corte, mentre la ricezione dei segnali radio HBG e DCF è sempre molto sicura e
costante nel tempo. Segnale dal 1978 del Physikalisch Technische Bundesanstalt
di Braunschweig ricevibile sino ad un raggio di 1500 chilometri. L'informazione
codificata dal DCF-77 corrisponde al CET (UTC+1) o (UTC+2 quando in vigore l'ora
estiva).
CET - 1h = UT
CET - 2h = UT
TML = CET ± Dlong (si usa il segno che risulta dal calcolo di Dlong)
(se - il luogo si trova ad est del meridiano centrale del fuso orario)
(se + il luogo si trova ad ovest del meridiano centrale del fuso orario)
Dlong= (long – 15°)·4m
long= longitudine del luogo da Greenwich
Regimi orari italiani
Dal 15 ottobre 1582 adozione del Calendario Gregoriano.
Prima del 15 novembre 1866 era in vigore l'ora locale.
Dal 15 novembre 1866 ora media in vigore solamente nei servizi pubblici.
Dal 1° novembre 1893 (ore 0) adozione del tempo universale UT:
UT= CET - 1 ora
UT= CEST - 2 ore
Periodi in cui venne adottata l'ora estiva
dal 3 giugno (ore 24:00) 1916 al 30 settembre (ore 24:00) 1916
31 marzo (ore 24:00) 17 30 settembre (ore 24:00) 17
9 marzo (ore 24:00) 18 6 ottobre (ore 24:00) 18
1 marzo (ore 24:00) 19 4 ottobre (ore 24:00) 19
20 marzo (ore 24:00) 20 18 settembre (ore 24:00) 20
dal 1921 al 1939 ora legale estiva non adottata
14 giugno (ore 24:00) 40 2 novembre (ore 03:00) 42
29 marzo (ore 02:00) 43 4 ottobre (ore 03:00) 43
3 aprile (ore 02:00) 44 17 settembre (ore 02:00) 44
2 aprile (ore 02:00) 45 15 settembre (ore 01:00) 45
17 marzo (ore 02:00) 46 6 ottobre (ore 03:00) 46
16 marzo (ore 00:00) 1947 5 ottobre (ore 01:00) 1947
29 febbraio (ore 02:00) 48 3 ottobre (ore 03:00) 48
dal 1949 al 1965 ora legale estiva non adottata
22 maggio (ore 00:00) 66 24 settembre (ore 24:00) 66
28 maggio (ore 00:00) 67 24 settembre (ore 01:00) 67
26 maggio (ore 00:00) 68 22 settembre (ore 01:00) 68
1 giugno (ore 00:00) 69 28 settembre (ore 01:00) 69
31 maggio (ore 00:00) 70 27 settembre (ore 01:00) 70
23 maggio (ore 00:00) 71 26 settembre (ore 01:00) 71
28 maggio (ore 00:00) 72 1 ottobre (ore 01:00) 72
3 giugno (ore 00:00) 73 30 settembre (ore 01:00) 73
26 maggio (ore 00:00) 1974 29 settembre (ore 01:00) 1974
1 giugno (ore 00:00) 75 28 settembre (ore 01:00) 75
30 maggio (ore 00:00) 76 26 settembre (ore 01:00) 76
22 maggio (ore 00:00) 77 25 settembre (ore 01:00) 77
28 maggio (ore 00:00) 78 1 ottobre (ore 01:00) 78
27 maggio (ore 00:00) 79 30 settembre (