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Il moto di rotazione terrestre
È il movimento che la Terra compie attorno al proprio asse (da W a E), in senso antiorario se osservato dal Polo Nord celeste. La durata di tale movimento è detta giorno sidereo 〖23〗^h 〖56〗^m 4^s.
La velocità angolare di rotazione rimane costante a tutte le latitudini, eccezion fatta per i poli dove sarà nulla.
La velocità lineare, invece, varia con la latitudine, diminuendo verso i Poli, ove sarà nulla. Infatti la velocità lineare diminuisce diminuendo la forza centrifuga laddove, invece, aumenta la forza gravitazionale.
Il moto di rotazione terrestre ha inoltre conosciuto nel corso dei secoli alcune variazioni, ovvero:
- graduale rallentamento della velocità di rotazione, dovuto all’attrito delle maree, per cui la durata del movimento si allungherebbe di due millesimi di secondo per secolo;
- accelerazione del movimento tra il 1790 e il 1900, dovuto a modificazioni molto lievi che hanno interessato la struttura interna del pianeta.
Numerose sono poi le prove a sostegno di questo movimento:
- l’apparente spostamento diurno dei corpi celesti da E a W;
- l’analogia con altri pianeti, che hanno tutti un evidente moto rotatorio assiale;
- l’esperimento di Guglielmini: un corpo che cade dall’alto di una torre giunge al suolo in un punto spostato verso Est rispetto alla verticale del luogo da cui è iniziata la caduta. Tale fenomeno è spiegabile se si ammette il moto rotatorio della Terra da W a E, poiché, in questo caso, il corpo, partecipando al moto, assumerà la stessa velocità lineare del punto di partenza, ovvero una velocità maggiore di quella con cui ruota il punto di arrivo, e per questo ruoterà di più cadendo più a Est;
- il pendolo di Foucault: il piano di oscillazione di un pendolo è fisso, cioè mantiene fissa la sua posizione nello spazio. Se, però, il piano di oscillazione sembra spostarsi progressivamente, come se ruotasse in senso orario attorno ad un asse verticale, sappiamo che in realtà a ruotare, in senso antiorario, è il pavimento che segue il movimento di rotazione della Terra;
- la variazione dell’accelerazione di gravità con la latitudine, dovuta anche allo schiacciamento polare, e che è conseguenza della forza centrifuga dovuta alla rotazione terrestre;
- lo spostamento della direzione dei corpi in moto sulla superficie terrestre, espresso dalla legge di Ferrel, che sostiene che, a causa della diversa velocità lineare di rotazione dei vari punti della superficie terrestre, un corpo che si muove sulla Terra viene deviato dalla sua direzione iniziale e sembra descrivere una traiettoria spostata verso destra, se si trova nell’emisfero boreale, e verso sinistra, se si trova in quello australe (effetto della forza di Coriolis, che è una forza apparente);
- l’alternarsi del dì e della notte.
IL MOTO DI ROTAZIONE TERRESTRE
È il movimento che la Terra compie attorno al proprio asse (da W a E), in senso
antiorario se osservato dal Polo Nord celeste. La durata di tale movimento è
h m s
detta giorno sidereo .
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La velocità angolare di rotazione rimane costante a tutte le latitudini, eccezion
fatta per i poli dove sarà nulla.
La velocità lineare, invece, varia con la latitudine, diminuendo verso i Poli, ove
sarà nulla. Infatti la velocità lineare diminuisce diminuendo la forza centrifuga
laddove, invece, aumenta la forza gravitazionale.
Il moto di rotazione terrestre ha inoltre conosciuto nel corso dei secoli alcune
variazioni, ovvero:
graduale rallentamento della velocità di rotazione, dovuto all’attrito
o delle maree, per cui la durata del movimento si allungherebbe di due
millesimi di secondo per secolo;
accelerazione del movimento tra il 1790 e il 1900, dovuto a modificazioni
o molto lievi che hanno interessato la struttura interna del pianeta.
Numerose sono poi le prove a sostegno di questo movimento:
l’apparente spostamento diurno dei corpi celesti da E a W;
o l’analogia con altri pianeti, che hanno tutti un evidente moto rotatorio
o assiale;
l’esperimento di Guglielmini: un corpo che cade dall’alto di una torre
o giunge al suolo in un punto spostato verso Est rispetto alla verticale del
luogo da cui è iniziata la caduta. Tale fenomeno è spiegabile se si ammette
il moto rotatorio della Terra da W a E, poiché, in questo caso, il corpo,
partecipando al moto, assumerà la stessa velocità lineare del punto di
partenza, ovvero una velocità maggiore di quella con cui ruota il punto di
arrivo, e per questo ruoterà di più cadendo più a Est;
il pendolo di Foucault: il piano di oscillazione di un pendolo è fisso, cioè
o mantiene fissa la sua posizione nello spazio. Se, però, il piano di
oscillazione sembra spostarsi progressivamente, come se ruotasse in
senso orario attorno ad un asse verticale, sappiamo che in realtà a
ruotare, in senso antiorario, è il pavimento che segue il movimento di
rotazione della Terra;
la variazione dell’accelerazione di gravità con la latitudine, dovuta
o anche allo schiacciamento polare, e che è conseguenza della forza
centrifuga dovuta alla rotazione terrestre;
lo spostamento della direzione dei corpi in moto sulla superficie
o terrestre, espresso dalla legge di Ferrel, che sostiene che, a causa della
diversa velocità lineare di rotazione dei vari punti della superficie terrestre,
un corpo che si muove sulla Terra viene deviato dalla sua direzione iniziale
e sembra descrivere una traiettoria spostata verso destra, se si trova