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Sintesi
Introduzione

Italiano: Il vitalismo di Pirandello

Analisi: La cromatografia ed il tempo

Economia: L'impatto della velocità sul commercio internazionale

Organica e Fisica: La velocità delle reazioni chimiche, da cosa dipende e come massimizzarla

Conclusione: L'impatto del tempo e della velocità moderna sulla Terra
Estratto del documento

ITALIANO

Il tempo e il moto, Luigi Pirandello

LA VITA : brevi accenni 5

Pirandello nacque a Girgenti, l’attuale Agrigento nel 1867 da un’agiata famiglia

borghese.

La sua vita prende una drastica svolta quando la miniera di zolfo del padre, in cui era

stato investito l’intero patrimonio di famiglia, si allaga. Oltre al notevole dissesto

economico l’incidente incide anche sulla vita familiare di Pirandello, la moglie infatti,

già psicolabile, perde il senno irreversibilmente, al punto di doversi trasferire in un

centro di cura fino alla sua morte.

La drastica successione di eventi che mutano la vita di Pirandello vanno ad incidere

notevolmente sulla sua poetica, nasce infatti in lui una forte sfiducia nei confronti della

famiglia e della società, al punto di arrivare a considerarle come due vere e proprie

trappole.

IL VITALISMO

Il tempo è una continua successione di eventi, e senza movimento, senza il continuo

trasformarsi della realtà si congela e smette di esistere. Questa ideologia è

l’impalcatura che regge l’intera poetica di Pirandello.

Secondo lo scrittore la vita è un eterno movimento, un’incessante trasformazione da

una stato all’altro. <<La vita è come magma incandescente, che si solidifica per poi

sciogliersi e mutare di nuovo la sua forma>>

Secondo Pirandello non siamo altro che una parte indistinta nell’ “universale ed eterno

fluire della vita”.

Ciascuno di noi tende a cristallizzarsi in una forma che lo aggrada, ci mettiamo una

maschera e ce la imponiamo. In realtà però dietro alla maschera vi è una eterna

trasformazione, cambia la personalità e quindi la persona, ogni istante siamo diversi

da come eravamo un istante prima.

UNA PARENTESI SCIENTIFICA

Al di fuori del contesto letterario si riscontra uno studio scientifico concorde con il

pensiero Pirandelliano.

In psicologia esiste una forte proporzionalità tra l’intensità con la quale ci

identifichiamo con la nostra mente e la forza con la quale ci opponiamo al continuo

mutare dell’ ”adesso”, ovvero del presente.

La mente umana infatti si oppone al presente, il dominio di esso si scioglie in assenza

del tempo inteso come passato e futuro. L’uomo proietta la propria mente nel futuro,

attingendo alle esperienze passate, il presente è troppo mutevole ed imprevedibile, di

conseguenza non è vissuto ma utilizzato soltanto come mezzo per raggiungere il

futuro.

IL RELATIVISMO CONOSCITIVO : il vitalismo applicato alla società

Questa incapacità umana di accettare la mutazione del presente e di mutare con esso,

l’incapacità di riuscire ad avere una sola personalità, secondo Pirandello porta l’uomo

al dolore.

Ognuno di noi crede di essere un solo individuo, in realtà però abbiamo dentro

centomila personalità diverse, che cambiano anche dal punto di vista dell’osservatore,

quindi in realtà non siamo nessuno di distinto.

6

Tutti gli uomini non sono nessuno e quindi tutti gli uomini sono soli, non vi è

comunicabilità non essendovi alcuna realtà assoluta.

ANALISI

la cromatografia, tempo ed efficienza

7

LA CROMATOGRAFIA IN SINTESI : l’esperimento fondamentale

La cromatografia nasce dall’esigenza di separare i singoli componenti di una miscela.

Le tecniche cromatografiche sono molte e differenti, ma il meccanismo di esse può

essere spiegato grazie al solo esperimento fondamentale, che illustra i principi su cui

si basa tutta la cromatografia.

Prendiamo una colonna e riempiamola con una polvere sottile, questa polvere è la fase

stazionaria. Inseriamo adesso un liquido in colonna fino ad impregnare completamente

la fase stazionaria e raggiungere la coda della colonna, questo liquido è la fase mobile

o “eluente”.

Adesso inseriamo sulla testa della colonna la nostra miscela contenente più composti

diversi, dopodichè iniziamo a versare altro eluente, facendo si che questo trascini con

se la nostra miscela nella lunghezza della colonna, fino a raggiungere la coda per poi

uscirne.

Mano a mano che l’eluente procede lungo la colonna trascina con se le varie

componenti della miscela, essendo esse composti diversi, con molecole di forma

diversa e proprietà chimico-fisiche diverse, tenderanno ad essere più o meno affini nei

confronti della fase mobile e stazionaria. Le componenti molto affini all’eluente e che

non hanno alcuna interazione con la fase stazionaria, procederanno praticamente alla

sua stessa velocità. Le componenti invece che hanno un qualsiasi tipo di interazione

con la fase stazionaria tenderanno a soffermarsi su di essa, viaggiando più lentamente

dell’eluente, e quindi raggiungendo più tardi l’uscita della colonna. Più forti saranno

queste interazioni e più lento sarà il cammino delle componenti.

Su questo si basa il principio della separazione cromatografica, potremmo infatti

raccogliere sul fondo della colonna le componenti separate che prima facevano parte

della miscela. 8

LA CROMATOGRAFIA E IL TEMPO

Il tempo nell’analisi cromatografica è un parametro essenziale, essa viene infatti

utilizzata per i più svariati scopi industriali, per massimizzare la produzione, come in

qualsiasi campo economico, occorre svolgere l’analisi nel minor tempo possibile.

La durata di un’analisi cromatografica è data dal tempo che intercorre tra

l’inserimento della miscela in colonna al momento in cui ne esce dalla coda l’ultima

componente di essa. Per velocizzare l’analisi occorre quindi aumentare la velocità del

flusso di eluente, è esso infatti a trascinare con se le componenti della miscela.

Ma come influisce la velocità del flusso sulla precisione dell’analisi?

IL TEMPO E IL MOTO

Ancora una volta il tempo viene paragonato al moto. La durata dell’analisi è

direttamente proporzionale alla velocità del flusso di eluente.

VELOCITA’ ED EFFICIENZA : L’equazione di Van Deemter

L’efficienza è la capacità di un sistema cromatografico di eluire le molecole dello

stesso composto tutte alla stessa velocità, ottenendo in uscita bande strette e quindi

picchi stretti. L’efficienza, insieme alla selettività, è un parametro di fondamentale

importanza per avere una buona risoluzione, e quindi un buon cromatogramma.

Ma da cosa dipende l’efficienza?

Secondo la teoria del non-equilibrio di Giddings i parametri da cui dipende sono tre:

_I percorsi multipli (A)

_La diffusione molecolare longitudinale (B)

_Il trasferimento di massa tra le fasi (C)

Inserendo questi tre termini nell’equazione di Van Deemter si ottiene:

/u+C∗u

H= A+ B

Dove:

u: velocità lineare del flusso

H: altezza dei piatti teorici

Senza voler spiegare il significato di H, basti sapere che più il suo valore è piccolo e

migliore sarà l’efficienza della colonna, di conseguenza i valori (A), (B/u) e ( C u)

dovranno essere il più piccoli possibile. 9

Cosa sono A, B e C?

A : questo termine rappresenta i percorsi multipli, ovvero i percorsi preferenziali che le

particelle possono percorrere all’interno della colonna. Questo parametro, come si

vede anche dall’equazione di Van Deemter, è indipendente dalla velocità del flusso.

Dipende soltanto dall’omogeneità con la quale la fase stazionaria è stata impaccata

nella colonna 10

B : questo parametro indica la naturale proprietà di tutte le sostanze di diffondersi

nello spazio verso luoghi in cui sono presenti in minor concentrazione. Nel caso della

colonna la diffusione sarà solo longitudinale, perché impedita latitudinalmente dalle

pareti della colonna. Più le componenti rimarranno all’interno della colonna e più

tempo avranno per diffondersi , di conseguenza questo parametro diminuisce con

l’aumentare del flusso. 11

C : i trasferimenti di massa tra le fasi sono causati dall’equilibrio non dinamico che

hanno le varie componenti della miscela nei confronti delle fasi mobile e stazionaria.

La stessa componente infatti tenderà a distribuirsi in parte nell’eluente e in parte nella

fase stazionaria, il che creerà uno sfasamento nella velocità delle particelle della

stessa componente. Più il flusso è veloce e più si accentua il fenomeno, la riduzione

del parametro C quindi si ottiene diminuendo la velocità del flusso.

Adesso inserento A, B e C nello stesso grafico otterremo:

12

E da questo si ottiene l’equazione risultante. Adesso non rimane che da leggere nel

grafico a quale velocità del flusso otterremo il valore più basso possibile di H.

CONCLUSIONI

Da ciò se ne conclude che la velocità del flusso in cromatografia non è una variabile

che può essere scelta arbitrariamente, infatti vi è un valore ottimale, discostandosi dal

quale otterremo un risultato peggiore.

Il problema dei tempi di analisi può essere risolto soltanto utilizzando colonne ad

altissima efficienza, nelle quali si ottiene un buon cromatogramma anche lavorando

con un flusso diverso da quello ottimale.

Essendo la velocità del flusso collegata al tempo di analisi potremmo dire che, nella

cromatografia, a parità di strumento, l’uomo non può accorciare o allungare i tempi di

analisi senza comprometterne più o meno significativamente la qualità.

13

ECONOMI

A

L’influsso della velocità di produzione

sugli scambi commerciali

14

Quanto influisce il tempo sui rapporti economici?

Prendiamo ad esempio due industrie chimiche che lavorano nel campo alimentare.

Entrambe possono produrre sia acido citrico (acidulante alimentare) sia acido

glutammico (esaltatore di sapori). Una delle due industrie è più grande dell’altra, ed è

in grado di produrre un unità di acido citrico in due ore di lavoro, per l’acido

glutammico invece gli occorrono 4 ore. L’industria più piccola invece per produrre

l’acido citrico gli occorrono ben 10 ore, per l’acido glutammico 5 ore.

Riassumendo: Grande Piccola

industria industria

Acido Citrico 2 ore 10 ore

Osservando lo schema

Acido

sembrerebbe che alla grande

Glutammico 4 ore 5 ore

industria convenga

produrre entrambi i composti da sola, senza effettuare scambi con l’altra, invece

osserveremo che la grande industria preferirà produrre soltanto acido citrico, mentre

invece comprerà l’acido glutammico dalla piccola industria. Perche?

Al paradosso risponderà la teoria dei costi comparati, dell’economista inglese

David Ricardo. Questa teoria approssima il valore di un bene al solo tempo che occorre

a produrlo, senza tenere conto del prezzo dei materiali, del trasporto,

dell’assicurazione ecc… , di conseguenza non è precisa e del tutto affidabile, ma è

applicabile con buona approssimazione agli scambi commerciali.

Per rispondere al paradosso ricardiano è possibile utilizzare un semplice esempio.

Poniamo che ad entrambe le industrie occorrono 100 unità di acido citrico e 100 di

acido glutammico.

Alla grande industria, in termini di ore di lavoro, gli occorreranno per la produzione di

entrambi i beni 200 ore per l’acido citrico (100 x 2) e 400 per quello glutammico (100

x 4), per un totale di 600 ore di lavoro (200 + 400).

Se però la grande industria si concentrasse sulla sola produzione di acido citrico,

dando alla piccola industria quello in eccesso in cambio di quello glutammico,

vedremo che essa spenderebbe solo 400 ore di lavoro per ottenere entrambi i

composti. (100 x 4 = 400 ore di lavoro per produrre 200 unità di acido citrico, di

queste ne darebbe 100 alla piccola industria in cambio di 100 unità di acido

glutammico).

D’altro canto la piccola industria, che per produrre 100 unità di entrambi i beni,

impiega

(100 x 10 + 100 x 5 = 1500) ore lavorative, se producesse solo acido glutammico per

cederne l’eccesso alla grande industria spenderebbe solo 1000 ore lavorative (1000

ore per produrne 200 unità, di cui 100 ne cede alla grande industria in cambio di 100

di acido citrico).

Grazie a questa teoria si spiega perché, tra le aziende dello stesso paese, come tra

quelle di due o più paesi diversi, avvengono scambi commerciali, nonostante le

differenze di tecnologizzazione e sviluppo che vi possono essere.

Nonostante questo però, la grande industria, che è in grado di produrre entrambi i beni

in tempi minori, sarà sempre avvantaggiata rispetto a quella piccola. Nel caso di

industrie chimiche, da cosa dipende la velocità di reazione?

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