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Moto di rivoluzione terrestre
È il movimento che la Terra compie descrivendo un’ellittica intorno al Sole in senso antiorario, se osservato dal Polo Nord Celeste. Il tempo che impiega a compiere un’orbita completa è di 〖365〗^d 6^h 9^m 〖10〗^s e viene detto anno sidereo.
Vi sono diverse prove a sostegno dell’effettiva esistenza del moto di rivoluzione terrestre attorno al Sole, tra cui:
-la periodicità annua di alcuni gruppi di stelle cadenti;
-il fenomeno dell’aberrazione della luce stellare: la direzione, infatti, da cui un osservatore riceve la luce proveniente da un astro corrisponde alla diagonale del parallelogramma costruito tra la velocità della luce e la velocità con cui si muove l’osservatore insieme alla terra. Poiché la velocità della luce è di gran lunga maggiore rispetto a quella della terra, l’angolo di aberrazione (angolo di ampiezza pari alla differenza tra direzione reale e direzione apparente della luce stellare) è pari a qualche secondo.
Inoltre è importante ricordare che l’asse terrestre presenta un’inclinazione di 66°33’, che determina la diversa durata del dì e della notte. Questa differenza sarà minima nelle zone limitrofe all’Equatore, mentre, diventerà molto sensibile con l’avvicinarsi ai poli.
-durante gli equinozi (21 Marzo-23 Settembre): notte e dì hanno stessa durata in tutti i punti della superficie terrestre. Quindi il circolo d’illuminazione sarà tangente ai poli, mentre i raggi solari saranno perpendicolari all’Equatore;
-durante il solstizio d’estate (21 Giugno): il dì, nell’emisfero settentrionale, sarà più lungo della notte. Quindi il circolo d’illuminazione sarà tangente ai circoli polari, mentre i raggi solari saranno perpendicolari al Tropico del Cancro;
-durante il solstizio d’inverno (22 Dicembre): la notte, nell’emisfero settentrionale, sarà più lunga del dì. Quindi il circolo d’illuminazione sarà tangente ai circoli polari, mentre i raggi solari saranno perpendicolari al Tropico del Capricorno.
I quattro momenti sopra descritti possono, poi, essere indicati sull’orbita terrestre, attraverso:
-la linea degli equinozi che, passando per il centro del Sole, congiunge i due punti dell’orbita in cui i raggi solari sono sullo Zenit all’Equatore;
-la linea dei solstizi che, perpendicolare a quella degli equinozi, congiunge i punti dell’orbita in cui il circolo d’illuminazione è tangente ai circoli polari;
-la linea degli apsidi che, invece, congiunge l’afelio col perielio.
Nei periodi che intercorrono tra queste posizioni, le condizioni del circolo d’illuminazione variano progressivamente così che si verifichi l’alternarsi delle stagioni, che saranno invertite nei due emisferi.
Le zone astronomiche, invece, si differenziano in funzione della latitudine e sono:
-zona torrida, compresa tra il Tropico del Cancro e quello del Capricorno;
-zona temperata-boreale, compresa tra il Tropico del Cancro e il Circolo Polare Artico;
-zona temperata-australe, compresa tra il Tropico del Capricorno e il Circolo Polare Antartico;
-calotta artica, compresa tra il Circolo Polare Artico e il Polo Nord;
-calotta antartica, compresa tra il Circolo Polare Antartico e il Polo Sud.
IL MOTO DI RIVOLUZIONE TERRESTRE
È il movimento che la Terra compie descrivendo un’ellittica intorno al Sole in
senso antiorario, se osservato dal Polo Nord Celeste. Il tempo che impiega a
d h m s
compiere un’orbita completa è di e viene detto anno sidereo.
365 6 9 10
Vi sono diverse prove a sostegno dell’effettiva esistenza del moto di rivoluzione
terrestre attorno al Sole, tra cui:
la periodicità annua di alcuni gruppi di stelle cadenti;
o il fenomeno dell’aberrazione della luce stellare: la direzione, infatti, da
o cui un osservatore riceve la luce proveniente da un astro corrisponde alla
diagonale del parallelogramma costruito tra la velocità della luce e la
velocità con cui si muove l’osservatore insieme alla terra. Poiché la
velocità della luce è di gran lunga maggiore rispetto a quella della terra,
l’angolo di aberrazione (angolo di ampiezza pari alla differenza tra
direzione reale e direzione apparente della luce stellare) è pari a qualche
secondo.
Inoltre è importante ricordare che l’asse terrestre presenta un’inclinazione di
66°33’, che determina la diversa durata del dì e della notte. Questa differenza
sarà minima nelle zone limitrofe all’Equatore, mentre, diventerà molto sensibile
con l’avvicinarsi ai poli.
durante gli equinozi (21 Marzo-23 Settembre): notte e dì hanno stessa
o durata in tutti i punti della superficie terrestre. Quindi il circolo
d’illuminazione sarà tangente ai poli, mentre i raggi solari saranno
perpendicolari all’Equatore;
durante il solstizio d’estate (21 Giugno): il dì, nell’emisfero
o settentrionale, sarà più lungo della notte. Quindi il circolo d’illuminazione
sarà tangente ai circoli polari, mentre i raggi solari saranno perpendicolari
al Tropico del Cancro;
durante il solstizio d’inverno (22 Dicembre): la notte, nell’emisfero
o settentrionale, sarà più lunga del dì. Quindi il circolo d’illuminazione sarà
tangente ai circoli polari, mentre i raggi solari saranno perpendicolari al
Tropico del Capricorno.
I quattro momenti sopra descritti possono, poi, essere indicati sull’orbita
terrestre, attraverso:
la linea degli equinozi che, passando per il centro del Sole, congiunge i
o due punti dell’orbita in cui i raggi solari sono sullo Zenit all’Equatore;
la linea dei solstizi che, perpendicolare a quella degli equinozi,
o congiunge i punti dell’orbita in cui il circolo d’illuminazione è tangente ai
circoli polari;
la linea degli apsidi che, invece, congiunge l’afelio col perielio.
o
Nei periodi che intercorrono tra queste posizioni, le condizioni del circolo
d’illuminazione variano progressivamente così che si verifichi l’alternarsi delle
stagioni, che saranno invertite nei due emisferi.