Concetti Chiave
- Il fenomeno della lente gravitazionale si verifica quando un oggetto massiccio devia la luce di una sorgente, creando immagini multiple nel cielo.
- Se l'oggetto massiccio è simmetrico rispetto alla linea di vista, si può osservare un "anello di Einstein".
- L'ammasso di galassie Abell 2218 è un esempio di lente gravitazionale osservata con il telescopio Hubble.
- Le quasar, essendo lontane e luminose, sono ideali per osservare l'effetto di lente gravitazionale.
- Lo studio delle immagini multiple aiuta a determinare il tasso di espansione dell'Universo, misurando le distanze extragalattiche.

Uno degli effetti più interessanti della relatività generale di Einstein si verifica quando tra una sorgente e un osservatore s'interpone lungo la linea di vista un oggetto di grande massa, come una galassia o un ammasso di galassie. Il campo gravitazionale di tale oggetto agisce infatti allora sui raggi luminosi provenienti dalla sorgente ( una galassia lontana o una quasar) allo stesso modo di una lente, deviandoli lungo traiettorie di differenti lunghezze: si vedono così più immagini della stessa sorgente, di aspetto identico ma leggermente separate nel cielo.
Se la galassia è perfettamente simmetrica rispetto alla linea di vista che collega la sorgente e l'osservatore, si osserva un'immagine anulare, detta 'anello di Einstein'. L'immagine qui mostrata, ripresa dal telescopio spaziale Hubble, è un esempio di un oggetto che ha procurato un effetto di lente gravitazionale: si tratta dell'ammasso di galassie Abell 2218, distante circa 2 miliardi di anni luce. Gli archi che circondano il centro dell'ammasso sono immagini distorte di una galassia situata oltre l'ammasso a una distanza 5-10 volte maggiore, procurate dal forte campo gravitazionale dell'ammasso.
Le quasar sono oggetti ideali per l'osservazione dell'effetto di lente gravitazionale, poiché sono allo stesso tempo molto lontane e molto luminose; inoltre, sono abbastanza rare da avvalorare l'ipotesi che si stia osservando un effetto di lente gravitazionale quando se ne vedono più d'una nella stessa regione di cielo.
L'effetto di lente gravitazionale non è soltanto spettacolare, ma anche utile: lo studio accurato delle immagini multiple può infatti aiutare a determinare il valore del tasso di espansione dell'Universo, attraverso la misura della distanza di oggetti extragalattici, calcolo tra i più importanti della moderna cosmologia. Se infatti una sorgente brilla improvvisamente, il flusso luminoso emesso dall'astro si vedrà nelle diverse immagini in tempi diversi, che dipendono dalla traiettoria percorsa; la misura del ritardo di tempo con cui il brillamento si verifica nelle varie immagini fornisce la distanza dell'oggetto situato tra l'osservatore e la sorgente. Infatti, ogni ritardo, moltiplicato per la velocità della luce, dà la differenza tra le distanze della sorgente da una coppia di immagini; conoscendo il valore degli angoli in gioco e utilizzando un po' di geometria e di trigonometria, si ricavano anche altre distanze, tra cui quella dell'oggetto che ha agito da lente.
Claudio Censori (www.cosmored.it)
I colori dell'Universo: immagini dal Firmamento
Domande da interrogazione
- Che cos'è l'effetto di lente gravitazionale secondo la relatività generale di Einstein?
- Cosa si osserva quando una galassia è perfettamente simmetrica rispetto alla linea di vista tra la sorgente e l'osservatore?
- Qual è un esempio di oggetto che ha procurato un effetto di lente gravitazionale?
- Perché le quasar sono ideali per l'osservazione dell'effetto di lente gravitazionale?
L'effetto di lente gravitazionale si verifica quando un oggetto di grande massa, come una galassia, devia i raggi luminosi di una sorgente distante, creando immagini multiple della sorgente stessa, simili ma leggermente separate nel cielo.
Si osserva un'immagine anulare chiamata 'anello di Einstein', che è un effetto di lente gravitazionale.
L'ammasso di galassie Abell 2218, distante circa 2 miliardi di anni luce, è un esempio di oggetto che ha procurato un effetto di lente gravitazionale, come mostrato nelle immagini del telescopio spaziale Hubble.
Le quasar sono ideali perché sono molto lontane e luminose, e la loro rarità avvalora l'ipotesi di un effetto di lente gravitazionale quando se ne vedono più d'una nella stessa regione di cielo.