Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il miglio nautico è una misura di distanza basata su un minuto di arco lungo un meridiano terrestre, equivalente a circa 1.852,3 metri.
  • Originariamente definito attraverso misurazioni angolari, il miglio nautico viene utilizzato prevalentemente in navigazione marittima e aerea.
  • L'unità è stata standardizzata nel 1929 a 1.852 metri durante la prima Conferenza Idrografica Internazionale di Monaco.
  • Per convertire miglia nautiche in chilometri, si moltiplica la misura per 2, si calcola il 10% del risultato e si detrae dal totale.
  • Il miglio nautico differisce dallo "statute mile" inglese, che è usato in Gran Bretagna e misura circa 1.609 metri.

Indice

  1. Il miglio marino
  2. L'origine del miglio nautico
  3. Come si fa per trasformare in chilometri una distanza espressa in miglia?

Il miglio marino

I marinai misurano la distanza in "miglio nautico" o semplicemente "miglio", abbreviato in M. Non hanno mai utilizzato il km. Questa tradizione si è estesa all'aviazione e spesso alla meteorologia.
Ma il miglio non è stato definito in questo modo, precede la definizione del metro e del km. La sua definizione è geometrica, perché i marinai si spostano sulla superficie della terra grazie agli angoli che possono misurare dal ponte delle loro imbarcazioni (ad esempio, l'angolo tra l'orizzonte e il sole, che viene misurato con un sestante).

Per capire cos'è un miglio, immaginiamo una sezione trasversale attraverso la terra, il polo nord in alto e il polo sud in basso.

Dal centro del cerchio immaginiamo due raggi. Essi formano un angolo, chiamato -alfa-, (gli angoli sono spesso identificati da una lettera dell'alfabeto greco e a è la prima lettera di questo alfabeto, che, fra l’altro si trova nella parola "alfabeto"). A questo angolo corrisponde una distanza sulla superficie terrestre.
È quindi possibile utilizzare gli angoli al centro della terra per dare distanze alla superficie. Per definire il miglio, è stato scelto un angolo molto piccolo: sappiamo che ci sono 360 gradi quando percorriamo l'intero orizzonte e questo è anche il numero di gradi di un cerchio completo.
Se ci alziamo, guardiamo davanti, e poi ci giriamo e guardiamo di nuovo lo stesso punto, il nostro sguardo avrà viaggiato a 360 gradi. Per capirci meglio, esiste anche l’espressione “fare una cosa a 360°”, cioè a tutto tondo, interamente, di cima in fondo. Per definire il miglio, dividiamo un grado per altre 60 volte. Otteniamo un angolo che è contenuto 60 volte in un grado al minuto. La distanza sulla superficie terrestre che corrisponde a un angolo di un minuto è il miglio.

Un miglio nautico -1M- è la distanza sulla superficie terrestre che corrisponde a un angolo di un minuto rispetto al centro. 1M corrisponde a 1,852,3 km. Arriviamo a tale cifra dividendo la circonferenza equatoriale (= 40.000 km circa) per 360° e il risultato per 60°. Otteniamo, così, l’unità di misura dell’angolo. Il miglio nautico rappresenta quindi un angolo di un "minuto" rispetto alla superficie del globo. Va precisato che 1852 metri è una media. La Terra non è perfettamente rotonda, è una specie di sfera schiacciata ai due poli. Il miglio non è quindi esattamente lo stesso all'equatore e al polo. Infatti, quando si percorre un miglio sull'equatore, si sono percorsi 1.843 metri. Quando ci si sposta per un miglio vicino al polo, si sono percorsi 1862 metri. Comunque, il miglio è molto utile ai marinai, poiché i loro strumenti non misurano le distanze, ma gli angoli. esempio: 6, 12, 60, 360) e non a base 10 come facciamo oggi. Di questa tecnica molto antica abbiamo dei residui anche oggi: le uova sono vendute in contenitori di 6 unità, in un minuto ci sono 60 secondi e 60 minuti in un’ora. Le 24 ore di un giorno non sono altro che un multiplo di 6.

L'origine del miglio nautico

Il termine deriva dal latino "milia passuum", che significa "un passo moltiplicato per mille”; infatti gli antichi Romani si basavano sulla lunghezza di un passo, circa 1m48. L’unità di misura della distanza come l’abbiamo oggi fu definita nel XVII secolo, dal matematico e astronomo inglese Edmund Gunter, utilizzando nuovi strumenti e metodi di calcolo da lui stesso sviluppati. Nell’antichità, i naviganti avevano modalità diverse per navigare con sicurezza. Spesso ricorrevano agli astri per potersi orientare e calcolare la latitudine (Stella Polare, il Sole a mezzogiorno) e disponevano di strumenti adatti a tale scopo come l’astrolabio (per altro già in uso presso i Greci e gli Arabi), il quadrante o il bastone di Giacobbe utile per individuare l’altezza di una stella sull’orizzonte. Già a quel tempo l’angolo serviva da guida. Tuttavia, erano metodi che presentavano degli inconvenienti, finché non si arrivò all’invenzione della bussola, necessaria per individuare i punti cardinali e il nord magnetico.
Il miglio nautico facilitava la navigazione in alto mare, migliorando l'accuratezza delle stime relative alle stelle. Sebbene il chilometro non esistesse ancora, divenne l'unità di misura navale in molti paesi.
Poi, nel 1929, in occasione della prima Conferenza Idrografica Internazionale di Monaco, il miglio nautico fu ufficialmente arrotondato a 1.852 metri. Oggi è adoperato nella navigazione marittima e in quella aerea.

Come si fa per trasformare in chilometri una distanza espressa in miglia?

Dobbiamo moltiplicare la misura espressa in miglia per 2, calcolare il 10% del risultato e sottrare tale risultato dal prodotto inizialmente ottenuto.
Esempio
40 miglia a quanti chilometri corrispondono?
40 x 2 = 80
80 x 10% = 8
80 – 8 = 72 km
Per calcolare a quante miglia corrisponde una misura espressa in chilometri basse dividere il numero dei chilometri per 1,852
Non dobbiamo confondere il miglio nautico con lo “statute mile” inglese. Quest’ultimo è un’unità per misurare le distanze sulla superficie della terra; usato in Gran Bretagna, corrisponde a 1.609 metri circa. In Francia, per evitare fraintendimenti, si preferisce utilizzare solo il termine “nautico”.

Domande da interrogazione

  1. Come misurano i marinai le distanze?
  2. I marinai misurano le distanze in "miglio nautico" o semplicemente "miglio".

  3. Come è stato definito il miglio?
  4. Il miglio è stato definito in modo geometrico, utilizzando gli angoli che i marinai possono misurare dalla loro imbarcazione.

  5. Qual è l'origine del termine "miglio nautico"?
  6. Il termine deriva dal latino "milia passuum", che significa "un passo moltiplicato per mille".

  7. Come si trasforma una distanza espressa in miglia in chilometri?
  8. Bisogna moltiplicare la misura in miglia per 2, calcolare il 10% del risultato e sottrarre tale risultato dal prodotto iniziale.

  9. Qual è la differenza tra il miglio nautico e lo "statute mile" inglese?
  10. Il miglio nautico è utilizzato per misurare le distanze sulla superficie terrestre, mentre lo "statute mile" inglese è utilizzato solo in Gran Bretagna e corrisponde a 1.609 metri circa.

Domande e risposte