Concetti Chiave
- Molti popoli antichi misuravano il tempo basandosi sulle fasi lunari, ma si scoprì che era più preciso basarsi sui moti del Sole, portando alla creazione del calendario.
- Giulio Cesare introdusse un anno solare di 365 giorni, aggiungendo un giorno ogni quattro anni per correggere l'accumulo delle ore extra, creando così l'anno bisestile.
- L'introduzione del calendario gregoriano da parte di Papa Gregorio XIII nel 1582 corresse un errore di calcolo nel calendario giuliano e stabilì nuove regole per gli anni bisestili.
- Il calendario civile attuale conta gli anni dalla nascita di Gesù Cristo, mentre il calendario musulmano inizia dal 622 e si basa su un anno lunare di 354 giorni.
- I nomi dei giorni della settimana e dei mesi nel calendario gregoriano hanno origini etimologiche latine e romane, con influenze cristiane ed ebraiche.
Il calendario
Nell’antichità molti popoli misuravano il tempo in funzione delle fasi lunari, prendendo il mese lunare come unità di misura. Presto ci si accorse, però, che i giorni e le stagioni non venivano dati dalla Luna, bensì dal sole, quindi sarebbe stato più utile e preciso basare la divisione del tempo sui moti apparenti del Sole. Nacque così il calendario.
Fino a Giulio Cesare, l’anno era composto da 355 giorni e diviso in 12 mesi lunari.
Giulio Cesare, pensando che l’anno solare corrispondesse a 365 giorni e 6 ore, decretò che normalmente l’anno fosse di 365 giorni e che ogni quattro anni, l’anno fosse di 366: il giorno in più corrispondeva alla somma delle 6 ore per quattro anni. Si venne così a creare un mese in più, il mese di febbraio, chiamato bisestile. Perché fu chiamato bisestile (dal latino “bis sexto die”)?
I Romani avevano l'abitudine di contare i giorni, sottraendoli a determinate festività, come le Idi e le Calende, contando, però, anche il giorno di partenza; di conseguenza, nell’anno comune, tra il 24 febbraio e il 1º marzo (=Calende di marzo) ci sono appunto sei giorni (24 febbraio-25 febbraio-26 febbraio-27 febbraio-28 febbraio-1 marzo).
Negli anni bisestili, con il mese di febbraio di 29 giorni, il giorno 24, che nell’anno comune, era sexto die, sarebbe diventato septimo die, ma dato che septimo die esisteva già ed era il giorno 23, i Romani chiamarono il giorno in più bis sexto die da cui è derivato l’aggettivo “bisestile".
Tuttavia anche nei calcoli di Giulio Cesare esisteva un errore in quanto il valore dell’anno era inferiore di 11 minuti a quello reale. Con il passar del tempo, questo ritardo si accumulò a tal punto che nel 1582 esso aveva raggiunto un valore di 10 giorni.
Fu così che Papa Gregorio XIII attuo un’ulteriore riforma (calendario gregoriano):
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1) Il 5 ottobre del 1582 diventò automaticamente 15 ottobre
2) Gli anni che indicavano il secolo sarebbero stati bisestili solo se le prime due cifre fossero divisibili per 4 (1600 e 2000 bisestili, ma non 1700, 1800, 1900). Invece nel calendario giuliano essi erano tutti bisestili
3) Gli altri anni sono bisestili se il numero formato dalle decine e dall’unità è divisibile per 4: 1980 è bisestile, ma non 1990)
Pertanto, nel calendario gregoriano, l’anno è di 365 giorni (366 per l’anno bisestile, ogni 4 anni), 12 mesi (4 da trenta giorni, uno da 28 o 29 e i rimanenti di 31 giorni). Il nome dei giorni della settimana hanno origini etimologiche latine, nella domenica ha prevalso il nome cristiano): lunedì giorno della luna), martedì (dedicato a Marte), mercoledì (giorno di Mercurio), giovedì (giorno di Giove), venerdì (giorno di Venere). Sabato ci riporta, invece, ad una etimologia ebraica. Anche il nome dei mesi risale alla tradizione romana.
Domande da interrogazione
- Qual era il problema con il calendario romano prima della riforma di Giulio Cesare?
- Come Giulio Cesare ha modificato il calendario per risolvere il problema?
- Qual era l'errore nel calendario giuliano e come è stato corretto?
- Quali sono le regole del calendario gregoriano per determinare gli anni bisestili?
- Come differisce il calendario musulmano dal calendario gregoriano?
Il calendario romano era composto da 355 giorni e si basava sui mesi lunari, risultando in un ritardo di 11 giorni rispetto all'anno solare, creando confusione con l'aggiunta di un mese intercalare.
Giulio Cesare ha introdotto un anno di 365 giorni e un anno bisestile di 366 giorni ogni quattro anni, aggiungendo un giorno in più a febbraio.
L'errore nel calendario giuliano era che l'anno era inferiore di 11 minuti rispetto al reale, accumulando un ritardo di 10 giorni entro il 1582, corretto da Papa Gregorio XIII con il calendario gregoriano.
Nel calendario gregoriano, gli anni secolari sono bisestili solo se le prime due cifre sono divisibili per 4, mentre gli altri anni sono bisestili se le ultime due cifre sono divisibili per 4.
Il calendario musulmano conta gli anni dal 622 d.C. e ha un anno comune di 354 giorni diviso in 12 mesi lunari, mentre il calendario gregoriano ha un anno di 365 giorni (366 nei bisestili) e si basa sul ciclo solare.