Concetti Chiave
- La poesia esplora il dramma intimo di una madre che attende il figlio alle soglie dell'eternità con amore e preghiera.
- La figura centrale è la madre, rappresentata come simbolo di un amore che trascende la morte e si sublima in sentimento religioso.
- La madre defunta guida il figlio morto davanti al Signore, invocando il perdono con umiltà e determinazione.
- La poesia esprime come la madre diventi un emblema eterno della pietà materna, pronta a intercedere per il figlio.
- Solo dopo aver ottenuto il perdono divino, la madre può finalmente guardare il figlio, ricongiungendosi spiritualmente con lui.
E il cuore quando d'un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro
Il dramma intimo della madre
Nei versi di questa bellissima poesia viene espresso, con un`amorevole sobrieta di toni, il dramma intimo e sofferto di una madre che aspetta il figlio alle soglie dell`eternita per vederlo redento con la sua preghiera.
Al centro della poesia e` pertanto la figura della madre, umile e forte, che assurge ad emblema di un amore che va oltre alla morte, sublimandosi in sentimento religioso. La madre morta diviene, nella visione di Ungaretti, un simbolo, una categoria eterna della pieta materna che conduce per mano il figlio morto davanti al Signore, per fargli ottenere l`assoluzione, gettandosi in ginocchio davanti a Lui, pregando risoluta e invocando il perdono. Esolo quando Dio glielo avra accordato,guardera in volto il proprio figlio.