-dille-
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il racconto della liberazione degli Israeliti dall'Egitto illustra il desiderio di Dio di dare vita al suo popolo, come espresso attraverso il sostentamento divino con manna e quaglie.
  • L'alleanza proposta da YHWH agli Israeliti, appena liberati, non intende imporre una nuova servitù, ma sottolinea la volontà di Dio di guidarli verso la libertà continua.
  • Il testo sottolinea che le dieci parole non sono solo pronunciate da YHWH, ma anche da Mosè, che svolge un ruolo di mediatore tra Dio e il popolo.
  • La proclamazione delle dieci parole è introdotta da frasi ambigue che evidenziano la dualità dei locutori, sia nell'Esodo che nel Deuteronomio.
  • Mosè, come mediatore, è essenziale per trasmettere l'alleanza, permettendo agli Israeliti di accettare la nuova vita e diventare alleati di Dio.

Israeliti in Egitto - Il racconto della schiavitù e della liberazione

Il racconto della liberazione dei figli di Israele conferisce un contenuto più concreto a questo nome, confermando il desiderio di Dio di dare vita al suo popolo, evidente in espressioni come “ha dato acqua da bere nonché manna e quaglie da mangiare” e il far nascere il popolo è l’azione che caratterizza questo dio tanto che è presente anche nella prima parola [io, YHWH, sono il tuo dio che ti ho fatto uscire…].
Ma sono anche molteplici i significati della particella relativa che permettono di capire l’espressione sostituendo il che con il perché, e allora la nascita di Israele sarebbe ciò che fonda la rivendicazione di YHWH di essere il dio di questo popolo [in parole pavoel quindi, se Israele può riconoscerlo come il suo dio è perché egli lo apre alla vita]. Sia l’Esodo che il Deuteronomio collocano la loro proclamazione nel quadro di un’alleanza proposta da YHWH a coloro che ha strappato all’Egitto, lì Israele viene invitato a impegnare la libertà che ha appena ricevuto in un’alleanza con colui che ha permesso la sua rinascita. Lo scopo ovviamente non è quello di imporgli una nuova servitù, bensì mostrare la sua volontà di continuare il cammino intrapreso di mostrare il suo deciso rifiuto di ritornare in Egitto. Le dieci parole però non sono pronunciate solo da YHWH, dall’inizio della seconda parte infatti non è più lui a parlare ma un altro che parla di lui alla terza persona, probabilmente è la voce di Mosè, entrambe le versioni concordano infatti sul fatto che ci sia un doppio locutore:

    1. Nel racconto dell'esodo, la proclamazione delle dieci parole è introdotta in particolare da una strana frase doppia “e Mosè scese verso il popolo e disse loro. Ed Elohim pronunciò tutte queste parole dicendo”;
    2. Nel racconto del deuteronomio allo stesso modo, le dieci parole sono introdotte da un’analoga frase ambigua “faccia a faccia, YHWH ha parlato con voi e io stavo fra YHWH e voi per riferirvi la sua parola”

La presenza del mediatore, in questo caso incarnato dalla figura essenziale di Mosè, attesta che ci troviamo sicuramente in vista della libertà e della vita che questo stesso dio propone la sua alleanza ed enuncia le parole sulle quali intende basarla. Si potrebbe dunque riassumere che le dieci parole emanano da una voce inafferrabile, sono rivolta a un popolo che ha accettato la nuova nascita e l’intento è quello di permettere al popolo, e al lettore, di diventare alleati con Lui.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della liberazione dei figli di Israele secondo il testo?
  2. La liberazione dei figli di Israele rappresenta il desiderio di Dio di dare vita al suo popolo, evidenziato attraverso il dono di acqua, manna e quaglie, e la nascita di Israele come fondamento della rivendicazione di YHWH di essere il loro dio.

  3. Qual è il ruolo dell'alleanza proposta da YHWH?
  4. L'alleanza proposta da YHWH è un invito a Israele a impegnare la libertà appena ricevuta, non per imporre una nuova servitù, ma per continuare il cammino di libertà e rifiutare il ritorno in Egitto.

  5. Chi sono i locutori delle dieci parole e qual è il loro significato?
  6. Le dieci parole sono pronunciate da YHWH e da un altro locutore, probabilmente Mosè, che parla di YHWH in terza persona, indicando la presenza di un mediatore essenziale per l'alleanza.

  7. Qual è l'intento delle dieci parole secondo il testo?
  8. L'intento delle dieci parole è permettere al popolo di Israele e al lettore di diventare alleati con Dio, accettando la nuova nascita e la libertà proposta.

Domande e risposte