Mongo95
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Concetti Chiave

  • La fatwa è un'opinione morale-tecnica emessa da un alim, non vincolante e non applicata da un corpo di polizia, lasciando allo Stato la decisione finale sulla legge.
  • L'Islam non è una teocrazia, in quanto manca un clero organizzato e una dogmatica specifica, con l'autorità religiosa che non implica automaticamente il potere politico.
  • Definire l'ortodossia nell'Islam è complesso, con il sunnismo come principale confessione ortodossa a causa della sua maggioranza numerica tra i musulmani.
  • L'Islam è principalmente un'ortoprassi, dando maggiore importanza alle azioni e ai comportamenti piuttosto che alle credenze, enfatizzando il giusto mezzo e la rettitudine.
  • Non esiste un concetto tecnico di eresia nell'Islam; termini come ridda, bid'a e zandaqa si riferiscono a deviazioni comportamentali piuttosto che a dogmi.

Indice

  1. La natura della fatwa
  2. Islam e teocrazia
  3. Ortodossia e ortoprassi nell'Islam
  4. Il concetto di eresia nell'Islam

La natura della fatwa

La questine dell'opinione (fatwa) è piuttosto intricata. L’opinione di carattere legale, che arriva dall'alim (di solito c'è ne uno specifico, mufti), non è però una sentenza, non ha carattere vincolante, non esiste un corpo di polizia che va a metterla in pratica, è piuttosto un giudizio di tipo morale-tecnico. È sempre e solo lo Stato poi che decide cosa fare, è esso che decide la legge. Chi mette in pratica una fatwa però, in linea teorica, non viene condannato dallo Stato. Il problema è che nei Paesi musulmani contemporanei non esiste più una Giurisprudenza di totale origine religiosa, quindi si hanno sistemi giuridici ibridi, con situazioni diverse.

Islam e teocrazia

Da tutto ciò si deduce che l’Islam non è una teocrazia. “Teocrazia” significa “governo di Dio”, ma è evidente che Dio non governa direttamente, ma solo attraverso la mediazione umana di coloro che applicano la sua Legge. La teocrazia impone l’esistenza di un clero organizzato e di una dogmatica specifica. Nell’Islam gli uomini sono impegnati a realizzare sulla Terra la Legge di Dio, ma non esiste una dogmatica imposta, l’autorità religiosa è molteplice (anche nello sciismo). Inoltre l’autorità religiosa non implica la rivendicazione di un potere politico. Come diceva al-Ghazali: “religione e potere sono sorelle gemelle”. La prima fornisce la base etica su cui il secondo si regge, il secondo protegge e difende la religione. Vi è un parallelismo, il collaborare e il sostenersi a vicenda.

Ortodossia e ortoprassi nell'Islam

Nell’Islam è molto difficile definire che cos’è l’ortodossia. L’adesione, dovuta a precetti di “credenza” stabiliti da Dio nelle Scritture, rappresenta un criterio di identificazione, ma la “retta opinione” non è stabilita da sinodi, concili o altre forme di autorità gerarchica. Il criterio di appartenenza all’ortodossia nell’Islam è più un criterio quantitativo che qualitativo. Il sunnismo rappresenta la confessione islamica ortodossa, ma ciò perché i sunniti sono il 90% dei musulmani.

L’Islam è più un’ortoprassi che un’ortodossia: l’importanza di ciò che si fa è prevalente rispetto a ciò che si crede (a parte ovviamente la shahada). Per salvarsi è necessario agire e, oltre a credere, praticare gli atti del culto e compiere opere buone.

L’ortoprassi si sposa a una concezione mediana che rappresenta una delle rivendicazioni principali dell’orizzonte teorico islamico. L’Islam è la religione del giusto mezzo, il credente si dovrebbe mantenere immune da tutto ciò che travalica i limiti, soprattutto quelli imposti dalla Legge. Si tratta di una Comunità, o ecclesia, che proprio nella rettitudine del suo comportamento e nella sua fedeltà al messaggio di Dio è emersa ortopraticamente al di sopra di tutti gli altri gruppi sociali umani. L’ideale del comportamento del buon credente musulmano è quello del giusto mezzo e della lontananza da ogni prevaricazione e superamento dei limiti.

Il concetto di eresia nell'Islam

Trattandosi di un’ortoprassi, tendenzialmente non esiste in senso tecnicno il concetto di eresia. Si hanno tre termini che ci si avvicinano:

a. ridda: apostasia, cioè l'abbandono della religione

b. bid'a: innovazione, che non si fa rispetto ad un dogma, ma al comportamento del Profeta e dei suoi compagni

c. zandaqa: colui che la confessa è un dualista, cioè segue una dottrina di tipo manicheo

Se l'unico dogma è la shahada, concettualmente l'eresia la diventa l'ateismo. Gli sciiti non sono eretici nei confronti dei sunniti, ma soltanto scismatici. Non si tratta di una contestazione di dogmi, ma un distaccamento di fedeli dal corpus centrale. Emerge in maniera evidente l'Idea di Islam come ortoprassi: le problematiche in fondo si legano soltanto a questioni pratiche, antinomie comportamentali e non dogmatiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la natura di una fatwa nell'Islam?
  2. Una fatwa è un'opinione legale emessa da un alim o mufti, che non ha carattere vincolante e non è una sentenza. È un giudizio morale-tecnico e non viene applicata dallo Stato, che decide autonomamente le leggi.

  3. L'Islam può essere considerato una teocrazia?
  4. No, l'Islam non è una teocrazia. Non esiste un clero organizzato o una dogmatica imposta, e l'autorità religiosa non implica un potere politico diretto.

  5. Come si definisce l'ortodossia nell'Islam?
  6. L'ortodossia nell'Islam è più un criterio quantitativo che qualitativo, basato sull'adesione ai precetti di credenza stabiliti da Dio. Il sunnismo è considerato ortodosso perché rappresenta il 90% dei musulmani.

  7. Qual è l'importanza dell'ortoprassi nell'Islam?
  8. L'Islam è più un'ortoprassi che un'ortodossia, dove l'importanza delle azioni prevale sulle credenze. Per salvarsi, è necessario praticare atti di culto e compiere opere buone, mantenendo un comportamento di giusto mezzo.

  9. Esiste il concetto di eresia nell'Islam?
  10. Tecnicamente, non esiste il concetto di eresia nell'Islam. I termini ridda, bid'a e zandaqa si avvicinano a questo concetto, ma riguardano più questioni pratiche e comportamentali che dogmatiche.

Domande e risposte