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Concetti Chiave

  • Il compito del biblista, noto anche come esegeta, è identificare i passaggi della Bibbia che rappresentano la parola di Dio, chiarendo i legami con la cultura dell'epoca.
  • L'esegeta deve analizzare il contesto storico e culturale dei testi biblici, evidenziando le influenze sociali nell'interpretazione dei concetti biblici.
  • Il moralista interpreta i passaggi biblici per applicarli al presente, collegando il testo ai problemi e costumi contemporanei.
  • L'intervento di Paolo VI sottolinea l'importanza dello studio teologico morale come servizio alla parola di Dio e alla vita della Chiesa.
  • Il lavoro teologico deve essere ispirato da Cristo e la Chiesa, utilizzando anche la ragione umana e il creato come espressioni della parola di Dio.

Interpretazione della Bibbia – Compito esegeta e biblista

Paolo VI distingue due fasi di interpretazione della Bibbia che definisce compito del biblista e compito del moralista:
    • Compito del biblista viene anche chiamato esegeta, il suo ruolo è quello di definire quali passaggi della Bibbia vadano a presentare la parola di Dio, chiarendo così i nessi letterari, psicologici e sociologici che lo collegano alla cultura dell’età che fu annunciato. Tuttavia il suo compito non si limita a questa “sottolineatura” primordiale, l’esegeta dovrà occuparsi di stilare tutte quelle che sono le novità, in modo tale da riportare la portata universale della portata di Dio.
    Si può quindi affermare che il suo ruolo si divida in due momenti principali, la prima prevede una lettura molto più tradizionale della bibbia con eventuale spiegazione del significato letterale che riscontra dietro alle parole affermando quindi cosa l’autore sacro volesse esprimere e quali sono i vincoli che legano quel testo alla cultura del tempo e del luogo. Successivamente invece entrano a far parte di questa ricerca analitica degli elementi più specifici, come ad esempio notare il contesto storico culturale in cui quel determinato passaggio biblico sia stato scritto, e quindi sradicare quelle che sarebbero le influenze sociali nella sua interpretazione dei concetti biblici
    • Compito del moralista, in questa fase il teologo deve attuare un compito abbastanza difficile, ovvero quello di cercare di interpretare tutti quei passaggi prima rilevati ed attuarli al presente, all’epoca contemporanea, quindi ad un periodo storico completamente diverso da quello che veniva descritto nella bibbia, in questo momento il testo biblico viene posto in relazione con i problemi e i costumi del nostro tempo e il presente viene illuminato alla luce della parola di Dio e il messaggio perenne viene tradotto in azioni concrete.
L’intervento di papa Paolo VI si presenta tutt’ora come estremamente rilevante in quanto dimostra perfettamente come quello che viene descritto come il compito specifico dello studioso di teologia morale sia di servizio autentico alla parola di Dio ma di fatto è anche un compito di tutti per la vita della chiesa, perché la vita ecclesiale è legata sempre al contesto socio culturale in cui si sviluppa.
Questo lavoro infatti deve assolutamente e immancabilmente prendere come modello principale Cristo e la Chiesa, tuttavia al contempo può servirsi per necessità di un’altra parola di Dio non scritta sui libri ma nella retta ragione dell’uomo e del creato, immagine di Dio.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo principale dell'esegeta secondo Paolo VI?
  2. L'esegeta ha il compito di definire quali passaggi della Bibbia presentano la parola di Dio, chiarendo i nessi letterari, psicologici e sociologici con la cultura dell'epoca in cui fu annunciata, e di stilare le novità per riportare la portata universale della parola di Dio.

  3. In che modo il moralista deve interpretare i passaggi biblici?
  4. Il moralista deve interpretare i passaggi biblici rilevati dall'esegeta e attuarli nel presente, ponendo il testo biblico in relazione con i problemi e i costumi contemporanei, traducendo il messaggio perenne in azioni concrete.

  5. Perché l'intervento di Paolo VI è considerato rilevante per la vita della Chiesa?
  6. L'intervento di Paolo VI è rilevante perché dimostra come il compito dello studioso di teologia morale sia un servizio autentico alla parola di Dio e fondamentale per la vita ecclesiale, che è sempre legata al contesto socio-culturale in cui si sviluppa.

Domande e risposte