ZiedSarrat
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Concetti Chiave

  • La Bibbia è una compilazione di testi scritti dagli Israeliti tra il 1200 e il 200 a.C., non un testo unico.
  • Molti racconti biblici presentano anacronismi e ripetizioni, riflettendo la percezione storica degli autori.
  • Gli autori della Bibbia non intendevano scrivere un'opera storica, ma piuttosto proclamare la superiorità del loro Dio.
  • La Bibbia mira a sancire il carattere sacro della Palestina come "Terra promessa" per il popolo eletto d'Israele.
  • Per comprendere la storia d'Israele, è essenziale un'analisi critica della Bibbia insieme ad altre fonti storiche e archeologiche.

Indice

  1. Origine e composizione della Bibbia
  2. Incredibilità e anacronismi nei racconti
  3. Scopo religioso della Bibbia
  4. Studio critico e ricostruzione storica

Origine e composizione della Bibbia

La Bibbia non è un testo composto in un unico momento, ma una compilazione che raccoglie tutto quanto gli Israeliti hanno scritto durante il primo millennio della loro storia autonoma (grosso modo dal 1200 al 200 a.C.). Le redazioni finali, quelle che sono pervenute fino a noi, sono lontane, a volte lontanissime dagli eventi narrati.

Incredibilità e anacronismi nei racconti

Molti racconti che si riferiscono a presunti fatti storici sono palesemente incredibili. Non mancano ripetizioni di uno stesso episodio riferito a epoche diverse, né anacronismi; i vari autori che in vari momenti hanno scritto i testi poi confluiti nella versione definitiva della Bibbia ebraica hanno spesso raffigurato il passato alla luce del loro presente. Per un verso è evidente che gli autori non avevano cognizione esatta di situazioni storiche troppo lontane nel tempo; per altro verso – ed è questo il punto principale – essi non avevano nessuna intenzione di scrivere un'opera di storia come l'intendiamo noi.

Scopo religioso della Bibbia

Lo scopo della compilazione stratificata della Bibbia era infatti fondamentalmente religoso. Gli autori succedutisi nei secoli volevano proclamare la superiorità del loro Dio e il carattere sacro e indiscutibile dei suoi comandamenti, rivendicare agli Ebrei la qualifica di “popolo eletto” perché scelto da Dio, sancire il carattere delle Palestina come “Terra promessa” alle genti d'Israele.

Studio critico e ricostruzione storica

Da questo elenco di problemi lo storico può trarre un'indicazione di massima. Come tanti grandi documenti storici complessi dell'antichità (e nessuno lo è più di questo), la Bibbia va studiata criticamente, distinguendo le varie fasi della composizione e individuando, soprattutto per i racconti che si riferiscono a periodi più antichi, nuclei che riflettonouna realtà storica. La storia d'Israele deve essere inoltre ricostruita con l'aiuto di tutte le fonti di cui disponiamo, a cominciare dai testi conservati nelle tradizioni di altri popoli (per esempio gli Egizi) e dalle fonti archeologiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e la composizione della Bibbia?
  2. La Bibbia è una compilazione di testi scritti dagli Israeliti durante il primo millennio della loro storia autonoma, dal 1200 al 200 a.C., con redazioni finali distanti dagli eventi narrati.

  3. Qual è lo scopo principale della Bibbia secondo il testo?
  4. Lo scopo principale della Bibbia è religioso, volto a proclamare la superiorità del Dio degli Ebrei, il carattere sacro dei suoi comandamenti, e a rivendicare la qualifica di “popolo eletto” e la Palestina come “Terra promessa”.

  5. Come dovrebbe essere studiata la Bibbia secondo lo studio critico?
  6. La Bibbia dovrebbe essere studiata criticamente, distinguendo le varie fasi della sua composizione e identificando nuclei che riflettono una realtà storica, utilizzando anche fonti esterne come tradizioni di altri popoli e fonti archeologiche.

Domande e risposte

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