Concetti Chiave
- Gesù chiama personalmente i suoi discepoli, invertendo il tradizionale rapporto maestro-alunno dei rabbini.
- Non esiste un periodo di prova per i discepoli di Gesù, contrariamente alla pratica comune tra i rabbini.
- Gesù non prevede il raggiungimento del suo livello da parte dei discepoli, differenziandosi dalle scuole rabbiniche.
- I discepoli di Gesù sono tutti sullo stesso piano, senza gerarchie interne, promuovendo l'uguaglianza.
- La chiamata di Gesù è inclusiva, aperta anche alle donne, sfidando le convenzioni sociali e religiose dell'epoca.
Il gruppo scelto da Gesù
Tutte le fonti, sia cristiane che non, sono concordi nell'affermare che Gesù abbia chiamato al suo fianco un gruppo distinto dai normali seguaci fedeli, che lui stesso aveva infatti prescelto e chiamato e che lo seguivano nei suoi viaggi di predicazione, come una sorta di maestro con i propri alunni. Tuttavia Gesù sembra ricoprire questo ruolo in maniera completamente diversa dai maestri a lui contemporanei come ad esempio il rapporto tra i rabbini e i loro alunni. Gesù stravolge la dinamica tradizionale per diversi motivi:
• È lui stesso ad invitarli, a chiamarli a sé, nei rabbini avveniva il contrario, era il discepolo che sceglieva un maestro;
• Non stabilisce alcun periodo di prova, mentre i rabbini utilizzavano questo strumento per decidere se l'alunno fosse all'altezza del ruolo ricoperto o meno;
• Non è previsto alcun tipo di raggiungimento del livello di Gesù, la scuola dei rabbini infatti si frequentava per poi arrivare a diventare pari del maestro mentre nella comunità di Gesù questo non avviene;
• Non esiste un privilegio nei discepoli, tutti si trovano allo stesso livello e per questo si devono trattare come fratelli e non nemici da scavalcare;
Il Regno di Dio e l'inclusione
Lo scopo fondamentale per i rabbini era essenzialmente quello di studiare e mettere in pratica la legge esposta nella Torah, Gesù invece esige anche che si segua lui, e questo significa di seguirlo letteralmente ad esempio durante i viaggi che compieva, ma anche spiritualmente nel cammino di vita che stava perseguendo. Gesù vuole quindi indicare la retta via di comportamento ai propri discepoli, solo in questo modo si può accogliere pienamente il Regno di Dio. Le caratteristiche del Regno di Dio si notano però anche proprio nella tipologia dei destinatari, al di là dei discepoli infatti, la chiamata a seguire Gesù è rivolta a tutti, scardinando anche tutti quei preconcetti tradizionalisti tipici della fede e della società dell'epoca. Gesù ad esempio accoglie anche le donne, considerata inferiori e impure, a causa delle mestruazioni che simboleggiano la loro impurità e per questo apparivano agli occhi dei rabbini come più lontane da Dio per natura, a differenza degli uomini. Ammettendo invece anche loro nel suo discepolato, Gesù incarna il comandamento che vede tutti uguali di fronte a Dio, e quindi tutti degni di entrare nel Regno di Dio, senza distinzioni sociali o di natura sessuale. Rimane però attaccato alla tradizione a livello simbolico, il numero dodici simboleggia infatti le dodici tribù d’Israele.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra il modo in cui Gesù sceglie i suoi discepoli e il metodo tradizionale dei rabbini?
- Come si differenzia il rapporto tra Gesù e i suoi discepoli rispetto ai maestri e alunni dell'epoca?
- Qual è lo scopo fondamentale che Gesù vuole trasmettere ai suoi discepoli?
- In che modo Gesù sfida i preconcetti tradizionalisti della società dell'epoca?
Gesù è lui stesso a invitare e chiamare i discepoli, mentre nei metodi tradizionali dei rabbini era il discepolo a scegliere il maestro.
Gesù non stabilisce un periodo di prova e non prevede che i discepoli raggiungano il suo livello, trattandoli tutti come fratelli senza privilegi.
Gesù esige che i suoi discepoli lo seguano sia fisicamente nei viaggi che spiritualmente, per accogliere pienamente il Regno di Dio.
Gesù accoglie anche le donne nel suo discepolato, dimostrando che tutti sono uguali di fronte a Dio e degni di entrare nel Regno di Dio, senza distinzioni sociali o sessuali.