Concetti Chiave
- Gesù era visto come un guaritore ed esorcista, suscitando ostilità tra i contemporanei per la sua attività taumaturgica.
- Il Nuovo Testamento riporta diversi tipi di miracoli, tra cui guarigioni, miracoli sulla natura, liberazioni dal male, epifanie e risuscitamenti.
- I miracoli di Gesù sono attestati da fonti cristiane e non cristiane, conferendo loro una certa attendibilità storica.
- La controversia principale non derivava dai miracoli stessi, ma dal fatto che Gesù si proclamava figlio di Dio e agiva durante lo shabbat.
- Un miracolo, secondo la Bibbia, è definito da due condizioni: un fatto sorprendente che interrompe la quotidianità e un segno che rimanda a una dimensione profonda.
Una delle ragioni principali dell'ostilità dei contemporanei di Gesù nei suoi confronti e uno dei capi d'accusa era dato dalla sua attività di taumaturgia, così importante nella sua attività pubblica da essere ritenuto spesso come un guaritore o addirittura un esorcista. Nel Nuovo Testamento in particolare si fa riferimento a diverse:
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• Miracoli sulla natura, in questa categoria rientra anche la categoria di miracoli che hanno come scopo il sollievo di alcune preoccupazioni collettive come ad esempio la moltiplicazione dei pani e dei pesci;
• Guarigioni, ovvero la cura di alcune persone malate che ritornano in salute dopo l'azione di Gesù;
• Liberazioni dal male, i modo di allontanarsi dalle tentazioni proposte in maniera astuta dal diavolo;
• Epifanie;
• Risuscitamenti, quando dopo la morte di una persona essa viene rianimata da Gesù ma che ovviamente non hanno nulla a che vedere con la risurrezione di Gesù al regno dei cieli;
Questi miracoli descritti nel Nuovo Testamento vengono attestati da diversi criteri di attendibilità, sono stati infatti descritti o per lo meno menzionati da tutti quei documenti e fonti non cristiane, che non hanno alcun interesse nel parlare dell'azione taumaturgica di Gesù.
Inoltre, per quanto riguarda le fonti cristiane, i vangeli della bibbia, sono così profondamente collegati e con la narrazione che, senza di essi, i vangeli perderebbero la loro profonda sostanza. Ai tempi di Gesù in realtà il popolo non rimaneva tanto stupito della sua attività miracolosa, era infatti più scandalizzato dal fatto che nel compiere queste azioni lui si eleggesse a figlio di Dio oppure che li facesse durante il giorno sacro del riposo per eccellenza per la comunità ebraica, ovvero lo shabbat. Questa attività inoltre non si presentava come una sorta di rituale esoterico o magico, Gesù non era infatti una sorta di mago e pertanto compiva questi miracoli anche con estrema semplicità. Ma proprio per questo, non tutto quello che Gesù fa può essere considerato un miracolo, nella bibbia in particolare un miracolo appare caratterizzato e definito tale da due condizioni principali:-
1. Dato Di Fatto Sorprendente, il miracolo è un evento percepito direttamente o indirettamente nello spazio della storia e può esser comunicato come tale anche ad altri. Ma viene definito come sorprendente in quanto va ad interrompere il normale corso della nostra quotidianità;
2. Un Segno, si dice segno in quanto questa azione non si esaurisce immediatamente ma rimanda ad una dimensione profonda
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali accuse mosse contro Gesù dai suoi contemporanei?
- Quali tipi di miracoli sono attribuiti a Gesù nel Nuovo Testamento?
- Come venivano percepiti i miracoli di Gesù dal popolo del suo tempo?
- Quali sono le due condizioni principali che definiscono un miracolo nella Bibbia?
Una delle principali accuse era la sua attività di taumaturgia, che lo faceva apparire come un guaritore o esorcista, suscitando ostilità tra i suoi contemporanei.
I miracoli attribuiti a Gesù includono miracoli sulla natura, guarigioni, liberazioni dal male, epifanie e risuscitamenti.
Il popolo non era tanto stupito dai miracoli quanto scandalizzato dal fatto che Gesù si proclamasse figlio di Dio e compisse miracoli durante lo shabbat.
Un miracolo è definito da un "Dato Di Fatto Sorprendente" e da un "Segno", che interrompe la quotidianità e rimanda a una dimensione profonda.