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Concetti Chiave

  • Il faraone percepisce gli israeliti come una minaccia e li sottopone a lavori pesanti e oppressione violenta.
  • Nonostante la schiavitù in Egitto, il popolo d'Israele conserva vitalità e il loro lamento raggiunge YHWH.
  • Mosè è inviato da YHWH per liberare il popolo, ma il faraone ostinatamente si rifiuta fino alle dieci piaghe d'Egitto.
  • Quando il faraone finalmente li lascia andare, insegue gli israeliti con l'esercito, ma Mosè apre miracolosamente il mare per il passaggio.
  • Il passaggio del mare simboleggia una rinascita per il popolo d'Israele, che lascia il mondo della schiavitù per la libertà e l'incertezza del deserto.

Esodo - Situazione del popolo d'Israele

L’esodo comincia con il dramma di un gruppo definito come “i figli di Israele” o israeliti, dal nome del loro comune antenato emigrato in Egitto, Giacobbe alias Israele, la presenza di questi stranieri è percepita dal re del paese come una minaccia per lui stesso e per il suo popolo, per cui adotta “misure sagge” miranti a calmare la sua angoscia. In un primo tempo, il faraone li sottopone a lavori pesanti e li costringe a realizzare per lui grandi costruzioni, ma questa servitù non riesce a piegare il popolo, che non perde comunque la sua vitalità, allora gli egiziani aggiunsero l’oppressione violenta e brutale [ad esempio il re richiese di uccidere tutti i figli maschi].
La terra d’Egitto è quindi descritta chiaramente come “una terra di schiavi” in cui gli ebrei sono costantemente sfruttati e lentamente portati all’estinzione, il loro lamento giunge fino a YHWH, che si rivolge a Mosè e lo manda a proporre al re di allontanare l’oggetto delle sue paure, ma il faraone è ostinato e per ben dieci volte si rifiuta di lasciarli andare, per dieci volte è quindi costretto a constatare i frutti della sua cupidigia con le piaghe d’Egitto.

Quando finalmente decide di cacciare i suoi schiavi, il re si rende conto di aver perso la propria manodopera gratuita e quindi manda l’esercito ad inseguirli, il quale gli toglie ogni possibilità di scampo davanti al mare, con Mosè allora il popolo riesce a vincere la propria paura e osa rischiare la morte nelle mani di Dio. Entrano dunque in mare che miracolosamente si apre quando Mosè stende la mano su di esso, per poi richiudersi all’arrivo degli egizi. Il verbo “uscire” in ebraico descrive questo evento dal punto di vista del bambino, e per quest’ultimo la nascita è proprio l’inizio di un’avventura nella quale è in gioco la sua vita, dunque il passaggio in mare si figura come una nascita, o meglio, una rinascita di un popolo che era oggetto di soppressioni e ora ha raggiunto la libertà. Il testo si palesa come una parabola di vita, una nuova nascita che implica l’abbandono del mondo rassicurante nel quale si viveva, perché i legami ostacolano la libertà ma hanno il vantaggio di procurare un certo comfort, rinascere è lascare questo mondo e assumere il rischio del deserto, ossia del vuoto e dell’incerto. Nascere presuppone però anche la fiducia nel fatto che la vita sia più forte, e infatti Israele come popolo liberto sceglie di chiamare YHWH colui che consente di nascere vivo e libero.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la situazione iniziale del popolo d'Israele in Egitto?
  2. Gli israeliti, discendenti di Giacobbe, sono percepiti come una minaccia dal faraone e vengono sottoposti a lavori pesanti e oppressione violenta, con l'obiettivo di piegarli e portarli all'estinzione.

  3. Come reagisce il faraone alle richieste di Mosè di liberare il popolo d'Israele?
  4. Il faraone si rifiuta ostinatamente di liberare gli israeliti per dieci volte, subendo le piaghe d'Egitto come conseguenza della sua cupidigia.

  5. Qual è il significato simbolico del passaggio del Mar Rosso per il popolo d'Israele?
  6. Il passaggio del Mar Rosso rappresenta una rinascita per il popolo d'Israele, un evento paragonato a una nascita che segna l'inizio di una nuova avventura verso la libertà.

  7. Cosa implica la rinascita del popolo d'Israele secondo il testo?
  8. La rinascita implica l'abbandono del comfort del mondo conosciuto e l'assunzione del rischio del deserto, con la fiducia che la vita e la libertà siano più forti delle oppressioni passate.

Domande e risposte