Concetti Chiave
- L'alleanza tra Dio e il popolo d'Israele iniziò con Abramo e si rafforzò attraverso Mosè, simboleggiando un legame perenne tra Dio e la discendenza di Abramo.
- Il sabato, o Shabbat, è un giorno sacro nell'ebraismo, dedicato al riposo, alla preghiera e alla lettura della Bibbia, iniziando il venerdì sera con cerimonie domestiche e in sinagoga.
- Le festività ebraiche, come la Pasqua (Pèsach), Pentecoste (Shavuòt), e Capodanno (Rosh ha-shanà), celebrano eventi storici significativi e spirituali del popolo ebraico.
- La sinagoga è il centro della vita religiosa e comunitaria ebraica, un luogo per la preghiera collettiva e lo studio, con elementi architettonici comuni come il tabernacolo, il ner tamid e la bimah.
- La sapienza nella religione ebraica è vista come un umanesimo religioso, enfatizzando la capacità di fare scelte giuste guidate dall'esperienza e dallo studio delle leggi divine.
L’alleanza tra Dio e il popolo d’ Israele avvenne quando Dio creò l’ uomo, a sua immagine, e lo lasciò libero di aderire al legame con lui.
Questa alleanza si rinnovò nel corso dei secoli, ma soprattutto in due importanti eventi.
Principalmente Dio stabilì un rapporto di amicizia con Abramo (“padre delle genti”) ,appunto considerato il capostipite del popolo ebraico. Abramo lasciò tutto ciò che aveva per obbedire alla chiamata di Dio, che gli aveva promesso una terra dove abitare, una discendenza numerosa e un figlio da Sara, chiamato Isacco.
Successivamente quando gli ebrei vennero ridotti in schiavitù, Dio scelse un uomo per liberarli: Mosè (“uomo salvato dalle acque”) che li condurrà fuori dall’ Egitto verso la Palestina (“la terra promessa”). L’ alleanza si rafforzò nel deserto, in un momento di crisi. Ciò dimostra che Dio stabilì la sua alleanza con Abramo e con la sua discendenza, come alleanza perenne.
Parla dell’ importanza del sabato
Il sabato è molto importante per l’ ebraismo: infatti è un giorno sacro, dedicato al culto, alla lettura della Bibbia in sinagoga e al riposo. Sabato, in ebraico Shabbàth, vuol dire: cessò, perché appunto nel settimo giorno, avendo compiuto la creazione, Dio si fermò, “cessò da ogni suo lavoro”.
Durante il giorno del venerdì, nelle case degli ebrei, fervono i preparativi per il sabato. Viene adornata la casa, preparati i cibi, i vestiti della festa, vengono accese le candele e fatto quanto è necessario per ricevere il sabato con l’ onore che gli è dovuto.
Lo Shabbàt ha inizio la sera del venerdì e viene accolto con la preghiera nelle sinagoghe e nelle case. Mentre il padre di famiglia, con i figli maggiori, partecipa alla preghiera della comunità, in casa, la madre di famiglia, con i figli più piccoli, presiede alla liturgia domestica accendendo, prima del tramonto, le due candele.
Il padre di famiglia, al ritorno dalla Sinagoga davanti alla tavola imbandita, in mezzo ai suoi cari, alza il calice col vino e recita un’antica preghiera di benedizione a Dio, poi fa lo stesso con il pane.
Si festeggia il Sabato perché è consacrato all’ incontro con Dio, alla preghiera, allo studio della Toràh, alla festa in famiglia, alle riunioni con i parenti.
Quando il giorno del Sabato sta per terminare, esso viene salutato con grande nostalgia, quasi a volerlo trattenere e a prolungarne la presenza. Il rito del saluto al Sabato esprime la speranza nel suo prossimo ritorno ed è chiamato Hadvalà.
Elenca e spiega le feste ebraiche
Pasqua
La Pasqua è la prima e più importante festa del calendario ebraico (chiamato Lunario). Essa non è più il rito primaverile di ringraziamento per l’ abbondanza del gregge, ma ricorda il passaggio degli ebrei dallo stato di schiavitù a quello di libertà e la formazione del popolo ebraico come nazione unita ed indipendente, con usi, costumi e leggi proprie. Il nome della festa: Pèsach, deriva dal verbo pasoach, che significa "passare oltre", perché l’Angelo, inviato da Dio per colpire i primogeniti egiziani, "oltrepassò" le case abitate dagli ebrei. La festa viene anche chiamata "festa delle azzime" perché per tutta la durata della festa è vietato cibarsi di sostanze lievitate e si mangia pane azzimo, in ricordo del pane che gli ebrei in fuga non ebbero il tempo di far lievitare.
La Pasqua dura sette giorni in Israele e otto giorni nel resto del mondo. Le prime due sere, si fa una cena chiamata Sèder (ordine), appunto perché il suo svolgimento segue un determinato ordine, e si mangiano cibi simbolici che ricordano l’amarezza della schiavitù in Egitto e la dolcezza della libertà ritrovata. Durante il Sèder si recita il testo della Haggadà (racconto), libro contenente il racconto dell’uscita degli ebrei dall’Egitto. Inoltre il figlio più giovane fa una serie di domande.
Pentecoste
Il termine Shavuòt, "settimane", appunto perché la festa cade sette settimane dopo Pasqua. Questa festa si celebra in ricordo del dono dei dieci comandamenti, il Decalogo, ricevuti da Mosè sul Monte Sinai e da lui trasmessi ed insegnati al popolo. Era la festa della mietitura e delle primizie perché in questo giorno aveva termine in Israele il periodo della mietitura.
Capodanno
Rosh ha-shanà .Il Capodanno ebraico si celebra il 1° e 2° giorno del mese di Tishri (settembre - ottobre) esso segna l’inizio di un tempo di penitenza e di riconciliazione con Dio che dura dieci giorni, e termina con la solennità di Kippur (il giorno dell’espiazione). In questo giorno, tiene presenti le azioni compiute dagli uomini durante l’anno e, in base al loro comportamento, ne fissa le sorti per l’anno che sta per iniziare: giorno del Giudizio, perché in questo giorno Dio, seduto sul trono della Giustizia, si accinge a giudicare il mondo, opera delle sue mani, decretando le sorti degli uomini e delle nazioni; Giorno del suono, perché in questo giorno è comandato di suonare lo Shofar (corno di ariete), per richiamare gli uomini a meditare su quanto è stato da loro compiuto durante l’anno passato, affinché non abbiano a ripetersi eventuali errori o azioni indegne. Il Capodanno ebraico si celebra, infine, per commemorare la Creazione del mondo. Il suono dello Shofar ha diversi significati: richiama alla memoria il sacrificio d’Isacco e ricorda la discendenza degli ebrei dagli antichi Patriarchi. La festa delle capanne. La festa delle Capanne, Sukkot, non è più rito di ringraziamento per il raccolto autunnale. Essa diviene celebrazione in ricordo delle capanne costruite dagli Ebrei durante il soggiorno nel deserto che seguì la fuga dall’ Egitto. Le famiglie ebree alzano una capanna o una tenda (sul balcone di casa se non c’ è altro posto all’ aperto), lasciando un’ apertura in alto per vedere il cielo, così come gli antenati, accampati nel deserto, non avevano altro tetto che il cielo, dal quale Dio provvedeva al loro sostentamento. Per una settimana dovranno sostarvi un po’ di tempo al giorno, recitare l’ Hallel (l’ alleluia) tenendo in mano il Iulav (un ramo di palma).
il giorno di espiazione. Il 10 di Tishri ricorre la solennità di Kippur, destinato al digiuno, alla preghiera e al sincero ritorno a Dio. Quale giorno di espiazione, esso è dedicato alla riparazione delle colpe e alla riconciliazione con l’Eterno. Detto anche "Sabato dei Sabati", il Kippur ha la stessa importanza del Sabato, ed in esso è proibito anche il più piccolo lavoro. In questo giorno sacro, i templi di tutto il mondo rimangono aperti per l’intera giornata, affinché tutti possano partecipare alla preghiera comune. Si recitano cinque preghiere, al termine delle quali si suona lo Shofar dopo di che ci si siede a tavola in un clima gioioso e rincociliato.
Il Purim. Questa festa si celebra in memoria della salvezza degli ebrei in Persia, per intercessione della regina Ester. Accogliendo la preghiera di costei, il re Assuero revocò il decreto mediante il quale si autorizzava l’uccisione in massa di tutto il popolo ebraico, secondo quanto è narrato nella Bibbia, nel Libro di Ester. Il giorno di Purim è destinato alla gioia e al divertimento; viene letto pubblicamente il rotolo di Ester, e ogni volta che si pronuncia il nome del malvagio Aman, i presenti gridano contro di lui.
parla della sinagoga
E’ un edificio destinato alle preghiere collettive, allo studio e alla vita sociale delle comunità ebraiche; è un’istituzione fondamentale dell’ebraismo. Il termine deriva dal greco synagogé, “luogo per l’assemblea”; in ebraico la sinagoga è chiamata bet knesset.
Sebbene l’architettura delle sinagoghe non sia mai stata uniformata, vi sono alcuni elementi pressoché costanti: di grandissima importanza il tabernacolo che conserva la Torah, che si trova sulla parete rivolta verso Gerusalemme; il ner tamid (“fiamma perpetua”), ossia un lume sempre acceso davanti al tabernacolo; un grande tavolo collocato su una piattaforma elevata (bimah) dall’alto del quale viene letta la Torah alla congregazione dei fedeli; un piccolo leggio da cui viene condotta la funzione e da cui il rabbino può tenere il sermone; infine, i posti a sedere per i fedeli. Tradizionalmente, uomini e donne siedono in sezioni separate, anche se le sinagoghe riformiste e conservatrici non osservano tale usanza. Il candelabro a sette braccia (menorah) è un tipico elemento ornamentale.
Le sinagoge furono costruite dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme dove gli Ebrei della diaspora non hanno più avuto templi, ma si sono sempre riuniti in quegli edifici, luoghi istituiti durante l’ esilio babilonese per pregare e leggere la Torah.
Parla della sapienza della religione ebraica
la sapienza è l’ arte del dirigere la propria vita, la conoscenza delle leggi del mondo, l’ esperienza trasmessa dal padre al figlio. La sapienza può essere definita come un umanesimo religioso, infatti colui che era saggio, era una persona che sapeva fare le scelte giuste nel momento giusto in base all’ esperienza e allo studio.
Domande da interrogazione
- Come si è formata l'alleanza tra Dio e il popolo d'Israele?
- Qual è l'importanza del sabato nell'ebraismo?
- Quali sono le principali feste ebraiche e il loro significato?
- Qual è il ruolo della sinagoga nella comunità ebraica?
- Come viene definita la sapienza nella religione ebraica?
L'alleanza tra Dio e il popolo d'Israele è iniziata con la creazione dell'uomo, rinnovandosi attraverso eventi chiave come il patto con Abramo e la liberazione degli ebrei dall'Egitto guidata da Mosè.
Il sabato, o Shabbàth, è un giorno sacro dedicato al culto, alla preghiera, e al riposo, commemorando il giorno in cui Dio cessò la creazione. È accolto con preparativi speciali e celebrazioni in famiglia e in sinagoga.
Le principali feste ebraiche includono la Pasqua, che celebra la liberazione dalla schiavitù in Egitto; Shavuòt, che ricorda il dono dei dieci comandamenti; Rosh ha-shanà, il Capodanno ebraico; Sukkot, la festa delle Capanne; Kippur, il giorno dell'espiazione; e Purim, che celebra la salvezza degli ebrei in Persia.
La sinagoga è un luogo fondamentale per le preghiere collettive, lo studio e la vita sociale delle comunità ebraiche, ospitando elementi come il tabernacolo per la Torah e il ner tamid, e funge da centro di culto dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme.
La sapienza nella religione ebraica è vista come l'arte di dirigere la propria vita, basata sulla conoscenza delle leggi del mondo e sull'esperienza trasmessa di generazione in generazione, rappresentando un umanesimo religioso.