Concetti Chiave
- La storia della torre di Babele esprime il contrasto tra il desiderio umano di unità territoriale e la volontà divina di dispersione per popolare il mondo.
- La dispersione del popolo di Babele avviene attraverso la confusione delle lingue, un mezzo indiretto ma efficace per realizzare il piano divino.
- Abramo è identificato come il primo patriarca degli Ebrei, un leader spirituale scelto per guidare il suo popolo verso la terra promessa da Dio, Canaan.
- Il viaggio di Abramo dalla Mesopotamia attraverso la mezzaluna fertile verso Canaan simboleggia l'obbedienza al comando divino di lasciare la terra natale per una destinazione sconosciuta.
- Dio promette ad Abramo una benedizione che glorificherà lui e il suo popolo, rafforzando la fiducia e l'obbedienza nella guida divina.
La torre di Babele
I due distinti eventi presentati nel brano (che nel testo biblico si susseguono, intervallati solo dalla genealogia di Abramo) hanno in comune l'attuarsi della volontà di Dio circa il destino dell'umanità e del «popolo eletto».
Nella storia della torre di Babele vediamo un popolo in migrazione che, scendendo dalle montagne in una vasta pianura, decide di stabilirsi qui abbandonando il nomadismo e di costruire una città con una torre così alta da arrivare fino in cielo. Il desiderio profondo è quello di conservare la propria unità e di conquistarsi un grande nome. Tuttavia, ciò Contrasta con il progetto di Dio, che voleva che i discendenti di Noè si dividessero e popolassero le varie regioni della terra. Potrebbe sembrare che Dio non gradisca l'arroganza di questi uomini che, mediante l'alta torre, credono di poter salire fino al cielo e arrivare a Dio, ma in realtà questo aspetto non emerge in alcun modo dalle parole del testo biblico. Per bloccare la costruzione di Babele, l'intervento divino non si realizza in un modo diretto, ad esempio mediante ordini o atti distruttivi, ma, in un modo semplice quanto efficace, rendendo impossibile la comprensione reciproca tra gli uomini.
Questo popolo, dunque, scioglie la propria unità, si riunisce in gruppi separati e si disperderà per tutta la terra, portando a compimento il volere di Dio. L'unione tra di discendenti di Adamo ed Eva si realizzerà, dunque, non intorno a una torre, ma mediante una fede e una religione comune, in qualunque parte del mondo essi si trovino.
Il viaggio di Abramo
Abramo viene definito il «primo patriarca» della storia degli Ebrei. Il termine «patriarca» indica il capo di una comunità familiare o religiosa, oggetto di fiducia e dotato di autorità. Abramo è, dunque, la prima guida che conduce il suo popolo verso il destino e verso la terra che Dio gli ha indicato.
Nell'Antico Testamento si incontreranno altre figure di patriarchi che avranno un'analoga funzione di autorevole guida del popolo di Israele.
A questo primo patriarca Dio assegna il compito di abbandonare la sede originaria dei discendenti di Noè per raggiungere quella che, per sempre, sarà sentita come la terra destinata da Dio al suo popolo: Canaan. Seguendo le indicazioni fornite nella Genesi, lo spostamento di Abramo inizia dalla Mesopotamia meridionale, e precisamente dalla città di Ur. Da questa città la famiglia di Abramo e le tribù guidate da suo padre Terach si dirigono verso nord-ovest e, risalendo l'Eufrate, giungono a Carran, dove Terach muore. Abramo discende poi verso sud-ovest, facendo il percorso fino a Sichem (lattuale Nablus) e, poco a sud, a Betel (l'attuale el Luz, pochi chilometri a nord di Gerusalemme).
Da qui, dopo una lunga sosta, Abramo si recherà in Egitto e successivamente tornerà nella terra di Canaan. Se osserviamo la carta, possiamo vedere l'itinerario di Abramo e l'area geografica detta «mezzaluna fertile». Essa comprende le terre dalla Mesopotamia rese fertili dai fiumi Tigri ed Eufrate fino a nord, dove si congiungono con la zona lungo la costa mediterranea fino all'Egitto, reso fertile dal Nilo; la configurazione di queste terre forma un arco simile appunto a una mezzaluna. Tutta l'area posta a sud della mezzaluna fertile è il deserto che si estende fino alla penisola arabica.
La promessa divina
A Carran Abramo riceve un ordine da Dio: lasciare per sempre la sua terra, affrontare un lungo viaggio verso una regione sconosciuta, in cui potrà incontrare ostacoli, nemici, carestie. Eppure egli non mostra alcuna esitazione, mettendo in atto quanto richiesto dalla volontà divina.
È vero, però, che Dio non ha solo dato un ordine, ma ha anche fatto una promessa che solo un uomo scelto per un grande destino può ricevere: egli e il suo popolo saranno glorificati dalla benedizione divina, tanto che tramite loro saranno glorificati anche tutti gli altri popoli della terra. È una promessa di tale solennità e grandezza da annullare ogni possibilità di esitazione o di timore; è evidente che la protezione di Dio non abbandonerà mai né lui né il suo popolo. Non rimane spazio per il dubbio: a Dio si obbedisce e si eseguono i suoi voleri.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della storia della torre di Babele nel contesto del destino dell'umanità?
- Chi è Abramo e quale ruolo svolge nella storia degli Ebrei?
- Qual è il percorso seguito da Abramo secondo la Genesi?
- Qual è la promessa fatta da Dio ad Abramo?
- Cosa rappresenta la «mezzaluna fertile» nel contesto del viaggio di Abramo?
La storia della torre di Babele rappresenta il contrasto tra il desiderio umano di unità e grandezza e il progetto divino di dispersione e popolamento della terra. Dio interviene rendendo impossibile la comprensione reciproca tra gli uomini, portando così a compimento il suo volere.
Abramo è definito il «primo patriarca» della storia degli Ebrei, una figura di guida autorevole che conduce il suo popolo verso il destino e la terra indicata da Dio, Canaan.
Abramo parte dalla città di Ur in Mesopotamia, si dirige verso Carran, e poi discende verso Sichem e Betel. Dopo una sosta, si reca in Egitto e successivamente torna nella terra di Canaan.
Dio promette ad Abramo che lui e il suo popolo saranno glorificati dalla benedizione divina, e tramite loro saranno glorificati anche tutti gli altri popoli della terra, garantendo protezione e grandezza.
La «mezzaluna fertile» è l'area geografica che comprende le terre fertili dalla Mesopotamia fino all'Egitto, resa fertile dai fiumi Tigri, Eufrate e Nilo, e rappresenta il percorso seguito da Abramo nel suo viaggio verso la terra promessa.