Concetti Chiave
- Giovanni Damasceno è noto come il principale difensore delle immagini sacre contro l'iconoclastia, sostenendo che il divieto biblico non si applica ai cristiani.
- Proclamato santo e Dottore della Chiesa, è associato alla leggenda della Madonna "Tricherusa", famosa nell'iconografia ortodossa.
- La sua filosofia si basa sui principi aristotelici, con enfasi sull'Incarnazione e la distinzione tra adorazione divina e venerazione delle icone.
- Giovanni Damasceno ha scritto opere contro vari eretici, tra cui gli acefali e i nestoriani, difendendo l'unione delle nature divina e umana di Cristo.
- Nel "Dialogus contra Manichaeos", si oppone al manicheismo, sottolineando che il cristianesimo vede il Bene come principio originario, con il Male come sua degenerazione.
Indice
Il contrasto all’iconoclastia
Giovanni Damasceno (650 circa -749) ritenuto il più importante difensore della figurazione cristiana con i tre "Discorsi apologetici" contro l'iconoclastia, il primo "teologo dell'immagine"Riguardo al divieto contenuto nel Libro dell'Esodo, che proibiva agli Ebrei di rappresentare le persone e di rendere culto idolatra a quelle rappresentazioni, il Damasceno, a difesa delle immagini sacre, si oppose osservando che il divieto dell’Antico Testamento si riferiva agli Ebrei, ma non ai cristiani. Il divieto ha un carattere eminentemente didattico, perché in altre parti della Sacra Scrittura troviamo passi dal significato totalmente opposto. Dio, per esempio, ordina di adornare il tempio e l’Arca dell’alleanza con le sculture dei cherubini. Quindi il divieto del libro dell’Esodo non ha il carattere definitivo e non si applica ai cristiani, che si trovano in una situazione completamente diversa da quella degli Ebrei dell’Antico Testamento: i cristiani conoscono il volto di Dio, che si è rivelato e fatto uomo, con un volto umano nella persona di Gesù Cristo.
Gli iconoclasti lo condannarono anche dopo la sua scomparsa; ma i Padri del Concilio di Nicea II nel 787 lo inclusero ripetutamente fra gli eroici campioni della Fede.
Culto
Proclamato santo e Dottore della Chiesa, è ricordato tradizionalmente il 4 dicembre, nel Nuovo Calendario del Concilio Vaticano II.Una leggenda devozionale molto diffusa sull'amputazione di una sua mano racconta che: Giovanni avrebbe offerto la mano tagliata ad un'immagine della Madonna, senza chieder nulla. Dall'icona sarebbe uscita una mano della Vergine, che avrebbe riattaccato l'arto offeso. Allora Giovanni fece applicare all'icona una mano votiva d'argento. Col successo delle tesi del Santo, crebbe anche la fama di questa Madonna con tre mani, detta Tricherusa, frequente nell'iconografia ortodossa, di cui si conserva una copia presso il Monastero di Hilandar, nella penisola del Monte Athos, repubblica monastica in territorio greco.
Pensiero e opere
Vissuto già sotto la dominazione musulmana, Giovanni Damasceno volle soprattutto raccogliere l'insegnamento degli autori antichi della tradizione cristiana, quindi nelle sue opere riprende dispute ed eresie anche già condannate per affermare con decisione le sue posizioni, che saranno riprese anche successivamente
Si occupò soprattutto dell'Incarnazione, fondandosi su presupposti filosofici aristotelici; portò un contributo alla mariologia difendendo gli attributi particolarissimi della Vergine; combatté l'iconoclastia, distinguendo tra l'adorazione dovuta a Dio e la venerazione verso i santi e le reliquie, Il concilio di Niceo II ha riconosciuto e ha ripreso il suo pensiero per la difesa del culto legittimo delle sacre icone perché ha saputo alleare la teologia dell'incarnazione e la teologia della bellezza, creando uno spazio liturgico dove "il cielo è sceso sulla terra." combatté le eresie cristologiche ma anche altre religioni come l'Islam, analizzò il Corano, lo paragonò alla Bibbia, e ne dedusse che fosse un'eresia. distinse in Dio la prescienza (Uno degli attributi divini per cui Dio non può ignorare nulla di quanto accadrà) dalla predestinazione, riconoscendo cioè la libertà umana.
Sottolinea il fatto che, prendendo la condizione umana, il Cristo gli porta la salvezza e chiama l'essere umano a condividere la vita divina, a conoscere la deificazione.
Afffermò la processione dello Spirito Santo dal Padre ma solo "attraverso" il Figlio; il Padre spira lo Spirito Santo e conferisce al Figlio di essere principio di processione, lo Spirito procede pertanto da entrambi (perchè il Padre ed il Figlio sono una cosa sola) ma procede dal Padre in via principiale ed originaria e dal Figlio in via donata, comunicata, derivata, ricevuta, secondaria e mediata.
Le sue opere principali sono: Fons cognitionis, De natura composita contra acephalos, De fide contra Nestorianos, Adversus Nestorianos, Dialogus contra Manichaeos e Laudatio sanctae Barbarae.
Fons cognitionis
L'opera composta da tre parti: capitoli filosofici o Dialettica, libro delle eresie e capitoli teologici o "sulla fede ortodossa".
Contiene la prima sistematizzazione della teologia patristica di tradizione greca (filosofia cristiana dei primi secoli, elaborata dai Padri della Chiesa) giunta a noi in due redazioni, costituisce finora l’insegnamento sull’iconoclastia più fedele alla dottrina cristiana.
De natura composita contra acephalos
In quest'opera Giovanni Damasceno critica gli acefali, eretici (senza capo spirituale) monofisisti del V secolo, che negavano la duplice natura, divina e umana, di Cristo, riconoscendo in lui la sola natura divina. Questa corrente eretica fu elaborata nel sec. V dal monaco bizantino Eutiche e fu condannata come eretica dal Concilio di Calcedonia (451).
Opere contro i nestoriani
Giovanni scrive due opere contro i nestoriani: De fide contra Nestorianos e Adversus Nestorianos.Nella dottrina nestoriana la natura umana e la natura divina di Cristo sono separate, l'uomo Gesù è abitato da Dio.
La dottrina prende nome da Nestorio, patriarca di Costantinopoli (ca. 381-451) che "Afferma la totale separazione delle due nature del Cristo, quella divina e quella umana", negandone l'unione ipostatica (due sostanze).
I nestoriani furono perseguitati nell’impero bizantino dopo il Concilio di Efeso (431).
Dialogus contra Manichaeos
In quest'opera si schiera contro il manicheismo una religione che, a partire dal 3° secolo d.C., si diffuse in Asia, in Europa e in Africa.Secondo i manichei la realtà si fonda sull’incessante conflitto tra Bene e Male, Luce e Tenebre, il compito della religione consiste nel liberare la luce intrappolata nella materia.
L'aggettivo manicheo, indica colui che considera le cose o ‘bianche’ o ‘nere’, senza prendere in considerazione le sfumature.
Secondo il cristianesimo solamente il Bene è il principio di tutto e il Male si configura come una degenerazione del Bene (Satana è infatti un angelo decaduto).
Domande da interrogazione
- Chi era Giovanni Damasceno e quale fu il suo contributo principale?
- Qual è la posizione di Giovanni Damasceno riguardo al divieto dell'Antico Testamento sulle immagini?
- Quali sono alcune delle opere principali di Giovanni Damasceno?
- Come Giovanni Damasceno ha contribuito alla mariologia?
- Qual è la visione di Giovanni Damasceno sulla processione dello Spirito Santo?
Giovanni Damasceno, vissuto tra il 650 e il 749, è stato un importante teologo cristiano noto per la sua difesa delle immagini sacre contro l'iconoclastia, attraverso i suoi "Discorsi apologetici". È considerato il primo "teologo dell'immagine" e fu proclamato santo e Dottore della Chiesa.
Giovanni Damasceno sosteneva che il divieto dell'Antico Testamento di rappresentare immagini si applicava solo agli Ebrei e non ai cristiani, poiché i cristiani conoscono il volto di Dio attraverso Gesù Cristo. Egli argomentava che il divieto aveva un carattere didattico e non definitivo.
Tra le opere principali di Giovanni Damasceno ci sono "Fons cognitionis", "De natura composita contra acephalos", "De fide contra Nestorianos", "Adversus Nestorianos", "Dialogus contra Manichaeos" e "Laudatio sanctae Barbarae". Queste opere trattano vari temi teologici e difendono la fede cristiana contro diverse eresie.
Giovanni Damasceno ha contribuito alla mariologia difendendo gli attributi particolari della Vergine Maria e distinguendo tra l'adorazione dovuta a Dio e la venerazione verso i santi e le reliquie. Ha integrato la teologia dell'incarnazione con la teologia della bellezza, sostenendo il culto legittimo delle sacre icone.
Giovanni Damasceno affermava che lo Spirito Santo procede dal Padre attraverso il Figlio. Il Padre spira lo Spirito Santo e conferisce al Figlio di essere principio di processione, con lo Spirito che procede da entrambi, ma in modo originario dal Padre e in modo derivato dal Figlio.