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Concetti Chiave

  • Il Concilio di Trento si è tenuto nel 1547, scegliendo una città d'importanza sia italiana che imperiale per le sue sessioni.
  • La settima sessione del concilio si è concentrata sulla definizione e il numero dei sacramenti, ribadendo che sono sette: battesimo, confermazione, eucaristia, penitenza, estrema unzione, ordine e matrimonio.
  • Il concilio ha emesso un canone che condanna chiunque nega che i sette sacramenti siano stati istituiti da Gesù Cristo e che siano sacramenti veri e propri.
  • Questa decisione rispecchia e conferma quanto stabilito precedentemente al Concilio di Firenze, con una chiara affermazione del valore della teologia scolastica.
  • La discussione sul numero dei sacramenti deriva dalla mancanza di esplicite indicazioni nei Vangeli, ma si basa sulla pratica della Chiesa apostolica e su altre scritture come la Lettera di Giacomo.

Indice

  1. Il concilio di Trento
  2. I sacramenti della Nuova Legge
  3. La validità della teologia scolastica

Il concilio di Trento

Nel 1547 arriva il concilio di Trento [interrotto poi dalla peste, prima va a Bologna ma poi bloccato], la scelta del luogo è importante perché è città italiana ma è anche città imperiale, nella sessione settima è dedicata ai sacramenti ed è l’ultima cosa che riescono a pubblicare, il primo canone recita:

I sacramenti della Nuova Legge

“Se qualcuno afferma che i sacramenti della Nuova Legge non sono stati tutti istituiti da Gesù Cristo nostro Signore o che sono più o meno di sette, e cioè: battesimo, confermazione, eucaristia, penitenza, estrema unzione, ordine e matrimonio o afferma che qualcuno di questi non sacramento in modo vero e proprio, sia anatema”

La validità della teologia scolastica

Ribadiscono quindi ciò che era stato detto a Firenze con alcune precisazioni [né più né meno di 7], per loro il lavoro fatto dalla teologia scolastica è valido e rispecchia la condizione attuale della chiesa. Il fatto che il numero di sacramenti oscilli tra 3 e 7 è dato dal fatto che spesso Gesù non desse parole esplicite come nel Vangelo di Matteo, ad esempio nella Lettera di Giacomo si esortano i fedeli a chiamare i presbiteri per pregare il malato “se ha compiuto peccati saranno perdonati”, non c’è quindi la parola di Gesù ma se questo rito di estrema unzione è stato praticato dalla chiesa apostolica, allora possiamo ritenerlo valido.

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