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Concetti Chiave

  • L'ateismo moderno occidentale è un fenomeno reattivo, nato dalla rivendicazione dell'uomo contro l'immagine tradizionale di Dio.
  • A partire dal XIX e XX secolo, l'ateismo pratico è prevalente, con persone che vivono come se Dio non esistesse per abitudine piuttosto che per convinzione personale.
  • Il Concilio Vaticano II, attraverso la Gaudium et spes, ha analizzato l'ateismo del XX secolo, riconoscendo la varietà delle sue forme e radici.
  • L'ateismo teoretico del XVIII secolo ha lasciato il posto a un ateismo pratico che ignora Dio nella vita quotidiana nonostante un riconoscimento teorico.
  • Il Concilio attribuisce parte della responsabilità dell'ateismo moderno alla Chiesa, sottolineando le carenze nell'educazione religiosa e nella pratica della fede.

Indice

  1. Origini dell'ateismo moderno
  2. Evoluzione dell'ateismo nel XX secolo
  3. Concilio Vaticano II e l'ateismo
  4. Responsabilità della Chiesa nell'ateismo

Origini dell'ateismo moderno

L’ateismo moderno occidentale un fenomeno complesso e multiforme, che, fondamentalmente, è nato in nome di una rivendicazione dell’uomo di fronte all’immagine di Dio che viene comunemente proposta alle masse. L’ateismo, dunque, non è nato come fenomeno di per sé originario, ma fondamentalmente reattivo e solo attraverso un lungo processo evolutivo è sfociato nel tentativo di dar vita ad un umanesimo autonomo e autosufficiente.

Evoluzione dell'ateismo nel XX secolo

In particolare a partire dal XX° e dal XIX° secolo, ha cominciato a predominare l’atteggiamento di vita dell’ateo che vive come se Dio non ci fosse, spesso non frutto di una ricerca personale, o di un allontanamento consapevole dalla fede cristiana in Dio, ma perché dato per scontato che Dio non “sia” o non “serva”.

Concilio Vaticano II e l'ateismo

In questo senso già la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, promulgata dal Concilio Vaticano II trattava dell’ateismo del XX secolo e si focalizzava su tutte le sfaccettature di questo fenomeno così complesso. Nell’articolo diciannove in particolare, parlando delle forme e delle radici dell’ateismo, il documento afferma che “Con il termine “ateismo” vengono designati fenomeni assai diversi tra loro”, il concilio, insomma, registra che da un ateismo teoretico, tipico degli individui o gruppi del XVIII secolo che affermavano in maniera anche riflessa la mancanza di una sicura conoscenza di Dio o ne negavano l’esistenza. Da questo fenomeno si è successivamente passati ad un ateismo pratico, riscontrabile in individui o gruppi che, anche se riconoscono in teoria il problema o la questione “Dio”, vivono poi in pratica come se Dio non ci fosse.

Responsabilità della Chiesa nell'ateismo

Il Concilio Vaticano II cerca poi di dare anche una spiegazione a questa situazione, dando anche risposte concrete rispetto alle colpe e alle responsabilità della chiesa, è infatti interessante come la colpa venga addossata all’educazione religiosa e alle carenze della prassi religiosa una parte della responsabilità della nascita del moderno ateismo. Come si legge alla fine sempre dell’articolo 19: «l’ateismo, considerato nel suo insieme, non è qualcosa di originario, bensì deriva da cause diverse, e tra queste va annoverata anche una reazione critica contro le religioni, anzi in alcune regioni specialmente contro la religione cristiana. Per questo alla genesi dell’ateismo possono contribuire non poco i credenti, nella misura in cui, per aver trascurato di educare la propria fede, o per una presentazione ingannevole della dottrina, od anche per i difetti della propria vita religiosa, morale e sociale si deve dire piuttosto che nascondono e non che manifestano il genuino volto di Dio e della religione».

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine dell'ateismo moderno occidentale secondo il testo?
  2. L'ateismo moderno occidentale è descritto come un fenomeno complesso e reattivo, nato dalla rivendicazione dell'uomo contro l'immagine di Dio proposta alle masse, e si è evoluto in un umanesimo autonomo e autosufficiente.

  3. Come viene descritto l'atteggiamento dell'ateo nel XX e XIX secolo?
  4. L'atteggiamento dell'ateo in questi secoli è caratterizzato dal vivere come se Dio non esistesse, spesso non come risultato di una ricerca personale, ma perché si dà per scontato che Dio non "sia" o non "serva".

  5. Quali sono le forme di ateismo identificate dal Concilio Vaticano II?
  6. Il Concilio Vaticano II distingue tra un ateismo teoretico, tipico del XVIII secolo, e un ateismo pratico, dove individui o gruppi vivono come se Dio non ci fosse, nonostante riconoscano teoricamente la questione di Dio.

  7. Quali responsabilità attribuisce il Concilio Vaticano II alla Chiesa riguardo alla nascita dell'ateismo moderno?
  8. Il Concilio Vaticano II attribuisce parte della responsabilità alla Chiesa, citando l'educazione religiosa inadeguata e le carenze nella prassi religiosa come fattori che contribuiscono alla genesi dell'ateismo moderno.

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