Concetti Chiave
- La Bibbia è stata copiata molte volte nel corso dei secoli, rendendo le interpretazioni e i testimoni molto vasti.
- I primi libri della Bibbia furono scritti oltre 3000 anni fa, mentre i più recenti più di 2000 anni fa, sollevando dubbi sulla loro credibilità.
- Inizialmente, i testi biblici furono diffusi tramite manoscritti copiati a mano su papiri o pergamene, materiali fragili e difficili da conservare.
- A partire dal IV secolo, la pergamena sostituì il papiro grazie alla sua maggiore resistenza e facilità di scrittura su entrambe le facciate.
- I Cristiani adottarono la forma a codice per i testi sacri, più economica e pratica rispetto al rotolo e precursore dell'attuale forma del libro.
Indice
La trasmissione dei manoscritti biblici
Oggi è impossibile reperire gli originali manoscritti della Bibbia, il testo sacro cristiano è stato infatti copiato diverse volte nel corso dei secoli, anche più di qualsiasi altro testo antico e questo significa che il numero dei testimoni e delle conseguenti interpretazioni è molto esteso. Siccome i primi libri furono scritti più di 3000 anni, e i più recenti più di 2000 anni fa, è lecito contestare o per lo meno dubitare della credibilità di questi volumi e della somiglianza alla raccolta originaria dei libri, e quindi se i contenuti siano stati sviati o se abbiano mantenuto la stessa direzione.
Materiali e tecniche di scrittura antica
All’inizio la diffusione di questi testi sia per uso privato sia per uso pubblico (quindi liturgico o catechetico), avveniva attraverso i manoscritti, quindi volumi copiati direttamente a mano grazie all’opera degli scribi, su fogli di papiro o su pergamene, che venivano ricavate da pelli di ovini o bovini.
Evoluzione delle tecniche di scrittura
Il papiro è invece il materiale che fu usato nei tempi più antichi: è un foglio fabbricato a partire dall’omonima pianta che un tempo cresceva soprattutto sulle rive del Nilo e nel suo Delta. Proprio per la loro fragilità, i papiri si sono conservati solo in ambienti estremamente asciutti come i deserti e comunque in modo frammentario, proprio per questo il papiro venne sostituito, già a partire dal IV° secolo, dalla pergamena, il cui nome deriva della citta di Pergamo dove fu inventata questa tecnica nel II sec. a.C.: la una pelle di animale, in particolare di montone, di capro o vitello, che era più resistente e consentiva di scrivere più facilmente su entrambe le facciate, veniva anche spesso raschiata e riscritta. Le tecniche adottate erano due principali:
Formati dei manoscritti e tradizioni
1. I papiri, quella del rotolo, in cui i fogli di papiro o di pergamena venivano incollati l’uno accanto all’altro anche per diversi metri
2. La forma a codice o codex, nella quale dei fogli venivano piegati in quattro, a quaternioni, per poi essere rilegati insieme, e questa è la forma da cui deriva anche la forma attuale dei libri.
Critica testuale e manoscritti biblici
Mentre gli Ebrei mantennero, per rispetto della tradizione, la forma del rotolo per le Sacre Scritture usate durante la liturgia, i Cristiani adottarono quella a codice che risultava più facile da usare e anche più economica, perché consentiva di sfruttare meglio il materiale. Durante i secoli, gli studiosi della scienza di critica testuale hanno scoperto, conservato, catalogato, valutato e pubblicato un numero enorme di manoscritti biblici da tutti e due i Testamenti, confrontando diversi testi tra di loro, il critico testuale può infatti determinare con molta fiducia quello che lo scritto originale conteneva.
Domande da interrogazione
- Qual è la difficoltà principale nel reperire gli originali manoscritti della Bibbia?
- Quali materiali venivano usati per scrivere i manoscritti della Bibbia?
- Quali erano le due principali tecniche di scrittura dei manoscritti?
- Come hanno contribuito gli studiosi alla comprensione dei manoscritti biblici?
È impossibile reperire gli originali manoscritti della Bibbia perché sono stati copiati molte volte nel corso dei secoli, il che ha portato a un numero esteso di testimoni e interpretazioni.
I manoscritti della Bibbia venivano scritti su fogli di papiro o pergamene, con il papiro usato nei tempi più antichi e la pergamena adottata dal IV secolo per la sua maggiore resistenza.
Le due principali tecniche erano il rotolo, dove i fogli venivano incollati l'uno accanto all'altro, e la forma a codice o codex, dove i fogli venivano piegati e rilegati insieme.
Gli studiosi della critica testuale hanno scoperto, conservato, catalogato, valutato e pubblicato numerosi manoscritti biblici, confrontando diversi testi per determinare con fiducia il contenuto originale.