Concetti Chiave
- Umberto Saba paragona la moglie Lina a vari animali umili, come la gallina e la mucca, per elogiarne la semplicità e la devozione.
- Il componimento sottolinea la serenità degli animali, che, essendo lontani dai vincoli sociali umani, sono più vicini a Dio.
- Le femmine degli animali sono celebrate per il loro ruolo nel ciclo della vita, facendo di Lina un'eguale tra i migliori esseri del creato.
- Saba associa Lina a una giovenca gravida e festosa, rimarcando la vitalità e il dolore che meritano un dono.
- La poesia esplora diverse qualità della moglie attraverso metafore animali, esaltando la fertilità, la devozione e la capacità di rinnovamento.
Indice
Un'ode alla moglie Lina
Contravvenendo a ogni tradizione lirica, Umberto Saba (Trieste, 1883 - Gorizia, 1957) paragona la moglie Lina, a cui dedica la lirica, a diversi animali, scegliendo quelli più umili e meno celebrati: una gallina, una mucca, una cagna, una coniglia, una formica e un'ape, di cui il poeta descrive i comportamenti quotidiani: il raspare, il muggire, il rintanarsi nella gabbia e così via.
Il significato profondo della poesia
Di primo acchito, la poesia può forse suscitarci il riso, ma, se la leggiamo in profondità, ci accorgiamo che si tratta di un'ode di elogio alla compagna di vita, e che è stata «scritta come altri reciterebbero una preghiera».
Il «Tu» che apre la prima strofa, così come in tutte le altre strofe del componimento, è rivolto alla moglie, che viene paragonata a una «pollastra». Questo animale ha un'andatura regale e, quando fa buio, emette suoni dolci e tristi, come i lamenti della moglie.
Gli animali e la vicinanza a Dio
Nei versi 10-14, il poeta esprime un'idea che sarà poi ripresa nell'ultima strofa e che può essere intesa come la chiave del componimento: tutti gli animali sono «sereni» e sono vicini (e avvicinano) a Dio. La loro serenità è dovuta alla lontananza dai complicati e artificiosi obblighi sociali degli uomini; mentre la loro vicinanza a Dio si spiega con la loro diretta soggezione alle leggi di natura, che è una sua creazione.
Tra gli animali, le migliori sono le femmine, perché partecipano più dei compagni al ciclo della riproduzione e del rinnovo della natura. La moglie ha dunque le sue «uguali» tra i migliori esseri del creato, ed è più vicina a Dio del poeta.
Lina e la vitalità femminile
Lina è poi accostata a una «giovenca» che è gravida ma «festosa» (di nuovo è richiamato il motivo della vitalità femminile). La giovenca, inoltre, emette un suono tanto «lamentoso» da spingere a farle un dono. Allo stesso modo, il poeta offre un dono alla moglie quando ella è triste.
Caratterizzazioni e affinità di Lina
I paragoni con la «cagna» e la «coniglia» offrono nuove caratterizzazioni della moglie, ma anche la ripresa di motivi precedenti: la cagna è dolce, feroce, animata da un amore geloso, e sembra una santa che arda di devozione per Dio (di nuovo la prossimità a Dio); la coniglia è timida e paurosa, ma ha la forza di strapparsi il pelo per fare un nido in cui partorire (di nuovo il motivo della fertilità).
Lina ha affinità con la «rondine» che arriva nella stagione della primavera e in autunno riparte. La moglie, tuttavia, non ha questa abitudine: ella non si allontana. Della rondine, Lina ha le leggere movenze ed è capace di infondere nel poeta, che si sente vecchio, la sensazione che rinasca quella che sarebbe la stagione relativa alla primavera.
Lina e la saggezza della formica
Lina è come la previdente formica, di cui parla la nonna al piccolo nipote che la accompagna quando passeggiano per la campagna, riferendosi probabilmente alla nota favola in cui la previdenza della formica si contrappone alla spensierata imprudenza della cicala.
Lina è simile anche all'ape e, come già detto nella prima strofa, a tutte le femmine di tutti i sereni animali vicini a Dio.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato profondo della poesia dedicata a Lina?
- Come vengono utilizzati gli animali per descrivere Lina?
- In che modo la poesia collega gli animali a Dio?
- Quali sono le affinità di Lina con la rondine?
- Come viene rappresentata la saggezza di Lina attraverso la figura della formica?
La poesia è un'ode di elogio alla moglie Lina, scritta con la stessa devozione di una preghiera, e celebra la sua vicinanza a Dio attraverso la serenità e la naturalezza degli animali a cui è paragonata.
Lina è paragonata a diversi animali umili come una gallina, una mucca, una cagna, una coniglia, una formica e un'ape, ognuno dei quali rappresenta aspetti della sua personalità e vitalità femminile.
Gli animali sono descritti come sereni e vicini a Dio perché vivono secondo le leggi naturali, lontani dagli obblighi sociali degli uomini, e le femmine, in particolare, sono viste come più vicine a Dio per il loro ruolo nel ciclo della vita.
Lina condivide con la rondine le movenze leggere e la capacità di infondere nel poeta una sensazione di rinascita, simile alla primavera, anche se, a differenza della rondine, Lina non si allontana mai.
Lina è paragonata alla formica previdente della favola, simbolo di saggezza e prudenza, in contrasto con l'imprudenza della cicala, e rappresenta la sua capacità di pianificare e prendersi cura della famiglia.