Concetti Chiave
- La poesia "Città vecchia" di Saba è composta da tre strofe di lunghezza variabile, prevalentemente in endecasillabi, e descrive il cuore vibrante del centro storico di Trieste.
- Il testo esplora la vita autentica delle persone comuni nei quartieri vecchi di Trieste, riflettendo un senso di sintonia e connessione del poeta con gli abitanti umili e privi di artifici.
- La struttura della poesia è progressiva, con le strofe che introducono, sviluppano e sintetizzano il tema, culminando nell'espressione dell'essenza del poeta attraverso il contatto con la gente semplice.
- La seconda strofa è più complessa strutturalmente e sintatticamente, mentre il lessico realistico e popolare conferisce vivacità e autenticità alla descrizione del quartiere e dei suoi abitanti.
- L'uso di enjambement, rime baciate o alternate e l'anafora dell'avverbio "qui" accentuano il ritmo e il significato, culminando in un finale che evoca precarietà e apertura esistenziale.
Indice
Trieste e una donna
La poesia è articolata su tre strofe di lunghezza diversa, con prevalenza di endecasillabi. Essa è inserita nella sezione del Canzoniere dal titolo “Trieste e una donna” del 1910.
Il cuore di Trieste
Il protagonista della lirica è Trieste, il città natale del poeta in cui egli è nato e ha trascorso gran parte della sua vita. Egli descrive il centro storico con i suoi vicoli affollati, le osterie e le case chiuse e con la folla rumorosa e variopinta che ne anima anche i punti più oscuri. In questa città vecchia, abitata da gente povera, Saba coglie il cuore semplice degli uomini e la potenza vitale che da esso si manifesta.
La vita nei vicoli
Nel rientrare a casa, il poeta percorre, come al solito, le strade della parte più vecchia di Trieste. La sua attenzione è attirata dalla luce gialla dei fanali che si specchiano nelle pozzanghere e soprattutto dalla folla brulicante di gente povera che vive nel quartiere; per il comportamento essa è come se fosse assimilabile ai detriti del grande porto. La vita vissuta da questa povera gente è priva di sotterfugi e di falsi pudori: vi troviamo frequentatori di bettole o di case di tolleranza, marinaio, persone anziane, bambini, prostitute, donne che litigano a voce alta. Il quadro che ne deriva è molto realistico. Anche se un mondo simile ci può sembrare volgare e meschino, il poeta si sente in sintonia con tutta questa gente perché è proprio nei quartieri vecchi di Trieste che egli riesce ad afferrare il significato più autentico dell’esistenza. Nelle persone comuni e umili, Saba ritrova se stesso, si sente a proprio agio, simile a quel la gente di cui non conosce il nome.
Sintonia con l'umiltà
Il tema della fusione della vita dello scrittore con quella degli esseri umani più umili e oscuri è molto caro a Saba e costituisce il nucleo centrale della lirica.
Alcuni critici hanno evidenziato come, leggendo il testo poetico, il lettore si trovi di fronte ad una poesia “in crescendo”, non in senso ritmico o sonoro, ma nell’espressione del significato; infatti, il poeta, passo dopo passo, costruisce il proprio cammino per ritornare alla sua casa, tra la gente che va e che viene, in messero ad esseri umani che vivono, provano sentimenti, lavorano e che soprattutto soffrono.
Struttura e stile della poesia
Nella 1.a strofa, si può notare un andamento narrativo con un ambiente con poche, ma significative connotazioni anche di colore, come il giallo dei fanali che si riflette in una pozzanghera
Nella 2.a strofa, sono presentati degli esseri umani dall’aspetto umile, intenti nelle loro modeste occupazioni quotidiane. L’importanza per il poeta della gente comune è definita nella 3.a strofa che ci fornisce la chiave di lettura del testo. Il poeta ritrova la sua vera essenza a contatto con la gente umile e il suo animo acquista purezza
La poesia è articolata in tre strofe, di cui quella centrale è più complessa anche dal punto di vista strutturale e sintattico poiché è composta da due lunghi periodi. Le tre strofe hanno, rispettivamente, funzione di introduzione, di svolgimento e dui approfondimento del tema ed infine di sintesi.
Da notare i frequenti enjambements e le rime spesso baciate o alternate. Il lessico è realistico e comprende termini popolari di uso comune come “pozzanghera”, “ detrito”, “dragone”, “bottega”, friggitore” e altri. Un ruolo importante è costituito dall’anafora dell’avverbio di luogo “qui”.
L’ultimo verso ha un’efficacia tutta particolare. Le parole sono disposte a coppia con un significato opposto (= “più puro”/”più turpe”), e la parola “via” che conclude il testo, vuole comunicare il senso di precarietà della l’esistenza umana e nello stesso tempo costituisce una sorta di “finale aperto”.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della poesia "Trieste e una donna"?
- Come viene descritta la città di Trieste nella poesia?
- Qual è l'importanza della gente comune nella poesia?
- Quali elementi stilistici caratterizzano la poesia?
- Qual è il significato dell'ultimo verso della poesia?
Il tema centrale è la fusione della vita del poeta con quella degli esseri umani più umili e oscuri, evidenziando la sintonia con la gente comune di Trieste.
Trieste è descritta attraverso il suo centro storico, con vicoli affollati, osterie, case chiuse e una folla variopinta che anima anche i punti più oscuri, rappresentando il cuore semplice e vitale della città.
La gente comune è fondamentale per il poeta, poiché attraverso di essa egli ritrova la sua vera essenza e purezza, sentendosi a proprio agio tra le persone umili e semplici.
La poesia è caratterizzata da frequenti enjambements, rime baciate o alternate, un lessico realistico con termini popolari, e l'uso dell'anafora dell'avverbio di luogo "qui".
L'ultimo verso, con parole disposte a coppia con significato opposto, comunica il senso di precarietà dell'esistenza umana e costituisce una sorta di "finale aperto".