Analisi e Tematiche di 'Città Vecchia' di Umberto Saba

Struttura e Rime di 'Città Vecchia'

“Città Vecchia” rappresenta uno dei componimenti parte integrante del raccolta “Il canzoniere”, in particolare nella sezione “Trieste e una donna”. Presenta tre strofe che sono composte da quattro, quindici e tre versi di endecasillabi, che però in diversi punti vengono uniti a versi sempre più brevi, come settenari, quinari e anche un trisillabo. Per quanto concerne gli schemi di rime, fondamentale è il fatto che la quartina iniziale presenti nei versi centrali una rima baciata, mentre la terzina finale si trova tra due endecasillabi in rima che seguono lo schema AbA, mentre la strofa centrale presenta il seguente ordine rimico: ABCbCaXDDeFeFeE.

Trieste e l'Ispirazione Poetica di Saba

Il tema principale riguarda la città natale di Saba, ovvero Trieste, e la sua ispirazione poetica nasce mentre vaga per le sue strade e si dirige a casa sua dopo una lunga giornata di lavoro, e in questo suo cammino vede diverse realtà e si sofferma sulle esperienze di vita dei personaggi che vede.

Vita nei Vicoli di Trieste

I vicoli della città vicino al porto appaiono illuminati sono da alcuni lampioni e l’atmosfera che rischiarano è quasi agghiacciante, le pozzanghere nelle strade non sono infatti rappresentative di un temporale appena passato, bensì dell’acqua sporca stagnate, che nei quartieri popolari veniva lanciata in strada dopo essere stata utilizzata.

In questo clima poco igienico però spunta una folla di persone che incarnano il tipo di persona stereotipata che popola i porti delle città di mare, quindi sicuramente non personaggi abbienti e nobili. Questo aspetto viene estremizzato anche dalla presenza di “un’osteria” e un “lupunare” che portano il lettore ad immaginarsi uomini ubriachi che buttano i propri guadagni nel pericoloso vizio dell’alcol o che per consolarsi dalle loro vite cercando un piacere passeggero nei vari bordelli. Lo squallore viene ripercorso però anche nell’identità di questi personaggi, che vanno dalle prostitute, ai marinai e ai vecchi che bestemmiano, uomini che mangiano in solitudine, una ragazza che con rabbia sfoga una delusione d’amore.

Empatia e Solidarietà di Saba

Tuttavia, di fronte a questi scenari il poeta non assume un atteggiamento di giudizio maligno e di superiorità nei loro confronti, sente infatti per loro una pietà in quanto comprende che le loro azioni impure siano provocate dal dolore, tanto che riassume questa concezione tra il diciassettesimo e il diciottesimo verso ricordando al lettere “sono tutte creature della vita e del dolore”. Saba non si sente infatti troppo diverso da queste persone, anche lui infatti è tormento dal dolore e verso loro sente un sentimento di solidarietà.